Negli ultimi mesi del 2003 la Commissione
Europea ha pubblicato due documenti relativi all’uso sostenibile
delle risorse naturali (doc. COM (2003) 572) e alla proposta di nuovo
regolamento che riguarda lo strumento finanziario per l’ambiente
(LIFE) (doc.(2003) 667).
Il primo documento traccia le linee strategiche comunitarie per
la gestione e l’uso sostenibile delle risorse naturali così come
auspicate nel Sesto programma di azione ambientale dell’UE adottato
nel 2002 e indicate fra gli obiettivi della cosiddetta “agenda di
Lisbona” (dal nome della città dove il Vertice europeo ha
deciso di avviare una strategia complessiva sullo sviluppo sostenibile).
Nella comunicazione sono elencate ipotesi per concentrare gli sforzi dell’Unione
Europea per ridurre l’impatto ambientale dell’uso delle risorse
naturali senza però proporre misure specifiche; queste ultime saranno
presentate nel corso del 2004 con un documento di strategia globale.
L’analisi che viene fatta, parte dalla considerazione che le risorse
naturali sono alla base dei tre pilastri costituiti da sviluppo sostenibile,
sfera economico-sociale e ambiente.
Una corretta strategia deve basarsi sulla riduzione dell’impatto
ambientale consentendo un uso razionale delle risorse dal punto di vista
economico ambientale; le relazioni tra uso delle risorse e impatto sono
ancora insufficientemente conosciute, da qui la necessità, riconosciuta
nel documento, di determinare le risorse più critiche, le possibilità tecnologiche
e gli aspetti socioeconomici. Raccolta delle conoscenze, valutazione politica
(influenza delle politiche ambientali in atto), integrazione della dimensione
ambientale in altre politiche sono i tre elementi portanti su cui si sviluppa
la Comunicazione della Commissione Europea.
Il documento può essere consultato attraverso il sito web: http://www.europa.eu.int/comm/ambiente/natres/index.htm
La nuova proposta di regolamento LIFE, presentata nel novembre
2003, modifica il precedente regolamento n.1655/2000 che lanciò la
terza fase di attuazione di LIFE e che giunge a scadenza nel dicembre
2004. Vale la pena ricordare che LIFE è uno strumento flessibile
con minori vincoli di utilizzo in termini di zone geografiche e identità di
destinatari rispetto ad altri strumenti comunitari esistenti.
Le modifiche proposte non incidono sulla struttura di intervento
ma si limitano ad apportare alcuni adattamenti giuridici tali da permettere
il prolungamento dell’azione di LIFE al 2006, anno in cui verranno
introdotte le nuove prospettive finanziarie che delineeranno l’intero
quadro programmatico dell’Unione per il periodo 2007/2013. Viene
inoltre fissato a 317,2 milioni di euro l’ammontare del bilancio
a disposizione per il biennio 2005/2006 e viene maggiorata la quota di
risorse destinate alle misure di accompagnamento finalizzate a migliorare
le attività di divulgazione e di monitoraggio dei progetti in corso. È prevista
inoltre una valutazione ex-post del programma che permetterà di
allineare ulteriormente l’azione di LIFE alle altre politiche comunitarie
che esercitano un impatto sull’ambiente (ricerca, sviluppo rurale,
politica regionale). Quasi contemporaneamente alla presentazione della
modifica del regolamento è stata pubblicata la relazione della
Corte dei Conti europea sulla messa in opera di LIFE per il periodo 1996/1997
(Gazzetta Ufficiale UE n.C292 del 2 dicembre 2003).
In generale le analisi che, nell’ambito delle proprie competenze,
compie la Corte europea spaziano nei vari settori dell’azione comunitaria
e si rivelano molto utili a chi desidera comprendere i complicati sistemi
di gestione dei diversi strumenti di intervento europei da parte dell’esecutivo
comunitario e nello stesso tempo ne mostrano i limiti e le potenzialità.
Anche nel caso di Life, il lavoro della Corte è utile a capire
come viene gestito, sia a livello comunitario sia ai diversi livelli degli
Stati membri, i ruoli svolti dai diversi soggetti nel processo di selezione
dei progetti e le necessità di modifica per rendere più efficaci
tali meccanismi. Il controllo è stato condotto su un campione rappresentativo
di 46 progetti finanziati da Life sezione Ambiente e Natura. La Corte
raccomanda alla Commissione di precisare meglio gli obiettivi di Life,
riflettere sull’oportunità di separare la gestione degli
aspetti “natura” e “ambiente”, ricorrere ad esperti
per la valutazione delle proposte, modificare le disposizioni sull’attuazione
delle azioni per definire meglio i costi eligibili, rafforzare i controlli
sul posto, diffondere i risultati di Life attraverso un’appropriata
strategia di comunicazione. Ne è consigliata la lettura a coloro
che hanno o hanno avuto a che fare con la gestione di progetti finanziati
con il fondo Life.
di Michele Migliori |