Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 43 - OTTOBRE 2004

 




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GIORNALISMO AMBIENTALE

Nel nome di Laura Conti e di Antonio Cederna

L'idea era sicuramente suggestiva. Organizzare un corso di giornalismo ambientale nel parco nazionale dell'Aspromonte. E avvicinare, in questo modo, alla nuova realtà aspromontana giovani di tutta Italia, innamorati dell'ambiente e del giornalismo. Ma quando il presidente del Parco, Tonino Perna, mi propose di realizzarla, nel dicembre del 2000, ero davvero scettico. Avremmo dovuto convincere almeno una ventina di giovani a vivere e studiare per due mesi in Aspromonte, a Cittanova. Pagando una retta e superando la diffidenza verso una terra segnata, nella memoria di molti, dalla n'drangheta e dai sequestri. Quattro anni dopo quell'incontro, è possibile tracciare un bilancio di questa esperienza, unica nel suo genere in Italia. E trarne qualche insegnamento. Cominciamo dai numeri: nelle quattro edizioni del corso di giornalismo ambientale "Laura Conti" (promosso dal Parco nazionale dell'Aspromonte e da La Nuova Ecologia, con il patrocinio di Legambiente e Federparchi), sono state raccolte oltre 1.300 domande di partecipazione; i giovani che hanno potuto partecipare al corso sono stati 85, tra cui, nell'edizione euromediterranea di quest'anno, 4 giornaliste spagnole; circa un terzo dei corsisti ha trovato una collocazione professionale, anche grazie all'attestato di frequenza e di valutazione rilasciato da La Nuova Ecologia. Questi giovani giornalisti ambientali (laureati, spesso con ulteriori specializzazioni, in maggioranza donne) hanno vissuto per due mesi nella comunità aspromontana, alloggiando in appartamenti messi a disposizione dal Comune di Cittanova. Hanno studiato e lavorato nella Mediateca comunale, trasformata in una sorta di "redazione". Sono andati alla scoperta del parco, anche grazie alla preziosa collaborazione delle guide. E hanno concluso il corso raccontando il loro Aspromonte, in un numero speciale de la Nuova Ecologia di 32 pagine, in servizi televisivi e trasmissioni radiofoniche. Un'attività di formazione si è trasformata, così, in un evento di comunicazione del parco nazionale dell'Aspromonte. In questi quattro anni sono stati realizzati altrettanti "speciali", dieci servizi tv, quattro laboratori radiofonici (con interviste, gr, inchieste, dirette). Ogni corso, inoltre, è stato accompagnato da due conferenze stampa, all'inizio e al termine delle attività. E l'iniziativa è stata promossa con inserzioni pubblicitarie, articoli e servizi su importanti media nazionali. Insomma, organizzare un corso di giornalismo ambientale in un parco è servito anche a comunicare meglio il territorio, le sue bellezze naturali e paesaggistiche, le sue risorse economiche, sociali e culturali. E, particolare non secondario, le attività dell'ente di gestione. Forti di questa esperienza, abbiamo pensato di articolare l'offerta formativa aprendo una "finestra " in un altro parco d'Italia, quello regionale della Maremma. Qui, sempre in collaborazione con Legambiente, La Nuova Ecologia ha organizzato una scuola di comunicazione ambientale, intitolata ad Antonio Cederna. 0tto i corsi organizzati finora, tematici (dall'energia ai rifiuti, dall'alimentazione alle aree protette), con alcune centinaia di domande di partecipazione. Circa cento gli studenti ospitati per 15 giorni nel Centro ambientale di Rispescia (Gr), dove hanno seguito lezioni d'aula; ascoltato le esperienze dirette di enti pubblici e imprese private; prodotto, durante il workshop finale, veri e proprio piani di comunicazione. Una realtà questa di Grosseto, in costante evoluzione: a partire dal 2005, infatti, la scuola Antonio Cederna amplierà l'offerta formativa, con il corso per ecomanager e quello dedicato al green public procurement. In Maremma, come in Aspromonte, prodotti tipici e bellezze naturali rendono più gradevole lo studio. Ma altri due aspetti, comuni ad entrambi le esperienze, meritano di essere sottolineati: il sostegno di importanti sponsor privati, che hanno "scommesso" anche loro sulla buona riuscita dei progetti (non li cito per evitare accuse di "pubblicità" occulta ma anche perché sono numerosi); l'ampio numero di docenti di assoluto valore (non faccio nomi, anche questa volta, per non fare torto a nessuno, ma sono facilmente verificabili), impegnati con generosità in queste attività formative. Al di là di una, credo, legittima soddisfazione, l'esperienza fin qui maturata da La Nuova Ecologia può offrire lo spunto per una riflessione più ampia: esiste in Italia un'ampia disponibilità di giovani a "scommettere" sulla comunicazione e l'informazione ambientale. Con passione e competenza. È una domanda su cui varrebbe la pena investire in maniera più decisa e più mirata, offrendo a questi giovani opportunità di formazione e di lavoro. Il sistema dei parchi e delle are protette del nostro Paese ne trarrebbe un sicuro giovamento.

di Enrico Fontana (Direttore di "La Nuova Ecologia")