Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 44 - FEBBRAIO 2005

 




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IL PARTENARIATO EURO-MEDITERRANEO

e la creazione di reti di cooperazione internazionali in tema ambientale

Il Partenariato Euro-Mediterraneo costituisce già da molti anni il cuore pulsante dell'Unione Europea che pur attraverso momenti di inevitabili crisi e rallentamenti, ha introdotto un nuovo modo di sentire e concepire l'area mediterranea trascurata in seno all'Europa a favore delle più affermate o delle più recenti zone europee del Nord e del Centro-Est.
Il nuovo trattato costituzionale dell' Unione Europea conferma la prevalenza del partenariato rispetto ad altri tipi di accordi e sottolinea l'importanza di questa forma di cooperazione transnazionale e interregionale che superi l'impatto negativo delle frontiere.
Già prima e durante gli anni 90 il percorso politico via via indirizzato a riconoscere sempre più il partenariato come istituzione includente e convalidante tutto un insieme di relazioni politiche, economiche e culturali, ha delineato intorno al 2000 la partecipazione programmatica, decisionale ed applicativa di politiche interne ed esterne dell' Unione Europea fino a giungere alla definitiva conferma del principio di partenariato nella nuova politica di coesione (2007-2013).
Il cuore dell'Europa si sposta progressivamente dal Nord (ingresso nel 1995 di Svezia, Finlandia, Austria) e dall'Est (allargamento verso l'Europa centro-orientale) al Sud per l'importanza riconosciuta al coinvolgimento dei paesi in via d'adesione e di paesi terzi della sponda africana.
Il Mediterraneo è infatti l' asse ideale di sviluppo e di cooperazione costituendo un'area geografica importantissima, crocevia di tre continenti e teatro dell'avvicendarsi in essa di civiltà diverse che ne hanno determinato la sua particolare connotazione ma anche la sua trasformazione nel corso dei secoli affermate o delle più recenti zone europee del Nord e del Centro-Est.
Il Partenariato Europeo Mediterraneo (PEM) è fondato sul riconoscimento dei principi costitutivi dell'Unione Europea e dello statuto delle Nazioni Unite che ispirano ogni tipo di regolazione delle relazioni internazionali ed affronta problematiche comuni riconducibili alle questioni di ordine politico, economico e culturale,e propone, per affrontarle, di costituire un quadro di cooperazione multilaterale e duraturo, basato sul concetto di partenariato, pur nel rispetto delle singole diversità. La responsabilità europea è grande rispetto al futuro del Mediterraneo e riguarda variabili macro e micro economiche, istituzionalizzando scambi e rapporti e creando i presupposti per governare le relazioni con i paesi nel tentativo di creare una convergenza tra politiche interne dove sono coinvolte le autorità substatali e politiche esterne dove non è ancora riconosciuto loro uno specifico valore aggiunto, grazie all'estensione ed all'applicazione del principio di sussidiareità e di partenariato nel senso di governance multilivello.
L'obiettivo è quello di far sì che la regione del Mediterraneo si trasformi in uno spazio di dialogo, scambio e cooperazione, in grado di garantire pace, stabilità, e prosperità utili al rafforzamento dei diritti umani e della democrazia ed allo sviluppo economico e sociale.
La necessità di una cooperazione a più livelli (nazionale, regionale, locale) tra i paesi dell'Europa e Paesi del Mediterraneo, mette in particolare luce l'azione che il Partenariato Euro-Mediterraneo può esplicare per creare le più articolate ed efficaci opportunità di cooperazione in tema ambientale secondo uno dei principi guida delle politiche dei Paesi del Mediterraneo, come della Comunità Internazionale, vale a dire quello dello sviluppo sostenibile.
Le caratteristiche peculiari nel Mediterraneo che vanta un ambiente naturale fortemente indipendente e con varietà biologiche uniche al mondo vede però convivere al suo interno zone marginali dalle risorse integre ma a sviluppo rallentato e zone sovrautilizzate che perdono progressivamente la loro identità locale.
Il Mediterranean Action Plan (MAP) e la Convenzione di Barcellona hanno inaugurato il partenariato tra l'Unione Europea e i Paesi dell'area con l'obiettivo di garantire la pace, la stabilità e prosperità della regione in un contesto di sviluppo sostenibile e protezione ambientale. Sono così seguiti sei protocolli su specifiche tematiche ambientali e programmi di cooperazione, come in particolare il Programma di Assistenza Tecnica Ambientale nel Mediterraneo (METAP), e forum di dialogo come la Commissione Mediterranea sullo Sviluppo Sostenibile (MCSD), che comprende rappresentanti della società civile e delle autorità locali.
In questo quadro programmatico è divenuta indispensabile l'integrazione delle tematiche ambientali attraverso la ricerca di nuovi comportamenti di compatibilità tra sviluppo antropico e mantenimento degli equilibri naturali e della biodiversità, tra innovazioni tecnologiche e recupero delle tradizioni locali
A tal proposito citiamo la complementarietà tra cooperazione territoriale europea (Programma INTERREG) e strategie della Wider Europe (Politica di Prossimità) ossia di una politica interna mondiale orientata non già alla polarizzazione ed alla globalizzazione di territori e mercati ma al decentramento in una prospettiva di interazione a più livelli di politiche locali, nazionali e soprannazionali.
Il programma INTERREG IIIC in particolare, operativo da più di 2 anni, è stato concepito per migliorare l'efficacia delle politiche e degli strumenti di sviluppo regionale e della coesione: in effetti si tratta della prima iniziativa dei Fondi strutturali che favorisce direttamente gli attori regionali e locali dell'insieme del territorio europeo, all'interno di un programma strategico che, sulla base di esperienze concrete, permettere beneficiare ed apprendere dell'esperienze altrui tramite gli scambi di esperienze e il trasferimento delle competenze, la condivisione di metodologie e strategie, lo sviluppo congiunto di nuovi approcci comuni.
Il Parco nazionale del Vesuvio all'interno di questo disegno complessivo opera tracciando una linea programmatica obbediente da un lato a quelle che sono le linee guida interne alle aree protette, ossia di tutela dei beni ambientali e di sviluppo sostenibile, dall'altra a quelle esterne che hanno visto importanti aperture verso i paesi terzi dell'area mediterranea
L'azione del Parco contribuisce alla definizione di obiettivi, priorità, tempi e modi di intervento offrendo tutto il suo patrimonio culturale ed il suo bagaglio di esperienze già maturate e sperimentate nell'ambito della comune volontà di integrare politiche e programmi delle aree protette del Mediterraneo per un mondo ecologicamente ed umanamente durevole e per uno sviluppo sostenibile che assegna ai Parchi, ancora una volta, un importante ruolo di guida e di esempio
Le cooperazioni avviate con le istituzioni territoriali europee partecipate con i Paesi ‘vicini' sono fondate su programmi e progetti basati su di un armonico equilibrio tra sviluppo economico, tutela dell'ambiente e delle risorse ambientali dell'area mediterranea, tenendo sempre presente la centralità della cooperazione duratura e proficua inquadrata nell'ambito di strategie, priorità e programmi pluriennali
Le strategie sono state tracciate dai programmi INTERREG indicate nei progetti RECOFORME e RETE DEI PARCHI creando notevoli opportunità di avvicinamento e di cooperazione tra le aree protette del Mediterraneo in tema d'ambiente con l'obiettivo di sviluppare una metodologia comune per pianificare lo sviluppo sostenibile del Mediterraneo tramite opportuni strumenti per integrare la conservazione del patrimonio naturalistico nella pianificazione strategica territoriale per lo sviluppo.
La creazione di reti tra gli amministratori e gli attori responsabili per la protezione e la gestione dell'ambiente, costruite attraverso una metodologia partecipativa o di bottom-up, hanno dunque ad oggetto il tentativo di attuare di standard metodologici, la condivisione delle analisi e la valutazione di piani e programmi per lo sviluppo sostenibile, l'individuazione di indicatori di sostenibilità degli interventi da realizzarsi nei progetti predisposti.
La Rete dei Parchi, in particolare, mira al raggiungimento di risultati osservabili già durante l'esecuzione del progetto con l'accrescimento dei parametri di efficacia e di efficienza dei partners sui temi di gestione condivisi e l'attivazione di nuove forme di cooperazione e di convergenza economia e politica.
L'impatto più forte è fondato proprio sulla cooperazione e sul suo progressivo potenziamento in seno all'unione Europea e con i paesi terzi con la riduzione degli scarti di competitività nei territori protetti de mediterraneo in opposizione ai modelli di sviluppo poggianti su conoscenza e conflittualità che alimentano dualismi, divisioni e contrapposizioni tra aree sovrappopolate ed aree spopolate tra aree avanzate ed aree arretrate, spostando invece i termini stessi di cultura e civiltà verso il recupero, la valorizzazione ed il conseguente sviluppo di tutto un patrimonio umano ed ambientale che rischia di essere dimenticato.

di Francesco Saverio Liguori