PARCHI | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali NUMERO 46 - OTTOBRE 2005 |
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IL BIGLIETTO DI ACCESSO AI PARCHI NATURALI? |
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Unindagine per valutare la disponibilità dei fruitori a pagarlo per visitare il parco |
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Il finanziamento dei parchi naturali e delle aree protette è questione assai complicata e difficile da inquadrarsi in schemi generali. Al di là del fatto che ogni parco non può che costituire un caso a sé per peculiarità geografiche, storico-culturali e socioeconomiche, si possono individuare due elementi centrali per una classificazione. Da un lato vi è il diverso grado di antropizzazione della zona, dallaltro vi sono le diverse letture, più o meno conservazioniste, che si possono dare della tutela della natura (Calafati 2002, 2004, Perna 2002). Un parco può pertanto rispondere a finalità assai diverse, dalla mera tutela di ambienti naturali selvaggi, alla fruizione a scopo ricreativo, alla salvaguardia di ambienti (e paesaggi) modellati nel tempo dallazione delluomo. E soprattutto in questultimo caso, il più frequente in Europa, che la questione va oltre le usuali problematiche connesse al finanziamento dei beni pubblici divenendo piuttosto problema di sviluppo locale, cioé di ricerca e di realizzazione di condizioni socio-economiche e culturali capaci di consentire la manutenzione del territorio e del paesaggio (Calafati 2000, 2004). La questione diviene rilevante da quando, con un processo iniziato col secondo dopoguerra, molte aree sono divenute economicamente marginali, in un contesto, peraltro, in cui le esigenze e le aspettative delle popolazioni locali si sono accresciute fino ad uniformarsi a quelle delle altre popolazioni. Il progressivo abbandono del territorio rurale insieme allindustrializzazione e allespansione urbana hanno avuto come esito una crescente necessità di risorse esterne per la manutenzione del territorio e per la conservazione degli ambienti naturali e semi-naturali. Se è vero che tali necessità sono state in Italia in parte soddisfatte negli anni 80 e 90, quando i parchi e le aree naturali ricevettero impulso e risorse, occorre riconoscere che oggi il momento è critico, sia per le difficoltà delle finanze pubbliche, sia per il prevalente clima neo-liberista. I seri problemi di bilancio che i parchi si trovano oggi a dover affrontare rendono pertanto cruciale la questione dellautofinanziamento. Il presente studio mira a valutare lipotesi di introduzione di un biglietto di ingresso nella tenuta di S. Rossore nei pressi di Pisa, in unarea appartenente al parco regionale di S. Rossore Migliarino e Massaciuccoli. Dopo una breve presentazione del parco e un rapido esame di alcuni casi italiani in cui è previsto un biglietto di accesso, vengono prima descritti il questionario e le modalità di somministrazione, poi presentati i risultati. Il Parco di Migliarino S. Rossore Massaciuccoli Il parco naturale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, dopo una lunga elaborazione politica, sociale e culturale che ha inizio dal secondo dopoguerra (v. Cervellati, Maffei Cardellini 1988; Cavalli e Lambertini, 1990), viene istituito con legge regionale toscana n° 61 del 13 dicembre 1979 che allarticolo 1 recita: scopo del parco è la tutela delle caratteristiche naturali, ambientali e storiche del litorale pisano e lucchese, in funzione delluso sociale di tali valori, nonché la promozione della ricerca scientifica e della didattica naturalistica. E questo uno dei primi parchi di istituzione regionale e secondo in Toscana solo al parco della Maremma (che data 1975). E costituito da poco più di 14 mila ettari di superficie e si estende lungo lintera fascia costiera compresa tra Viareggio e la foce dello scolmatore dellArno, per un totale di 30 Km di costa, mentre allinterno arriva fino alle pendici del monte Quiesa comprendendo così anche il lago di Massaciuccoli. Il suo territorio ricade nella giurisdizione dei comuni di Pisa, Vecchiano, S. Giuliano Terme, Massarosa e Viareggio e in quella delle province di Pisa e Lucca. Per la sua particolare posizione, racchiuso tra le città di Viareggio, Pisa e Livorno, è definibile come parco periurbano. Il suo territorio, inospitale perchè paludoso nonchè sede di secolari tenute(1) signorili e demaniali destinate a riserve di caccia e svago, ha mantenuto nel tempo caratteri relativamente naturali. Il parco si pone allora oggi, pur attraversato da numerose e importanti vie di comunicazione stradali e ferroviarie, come limite allespansione antropica e strumento di tutela di paesaggi semi-naturali e agrari.(2) Lautofinanziamento La generale riduzione dei finanziamenti pubblici obbliga sempre più i parchi ad autofinanziarsi(3). Con questo termine si intende lacquisizione di risorse attraverso lesercizio di attività di impresa, purchè eco-compatibili e funzionali alle popolazioni residenti. Comè noto, vari sono i mezzi di autofinanziamento possibili previsti dalla legge quadro sulle aree protette (l.349/91). Larticolo 14, comma 4°, autorizza gli enti parco a stipulare apposite convenzioni per la concessione delluso del proprio nome e del proprio logo a servizi e prodotti locali che presentino determinati requisiti di qualità e che soddisfino le finalità del parco (una sorta di marchi di qualità ecologica); larticolo 25, comma 5°, prevede che le risorse finanziarie dal parco possano derivare anche da diritti e canoni riguardanti lutilizzazione dei beni mobili e immobili che appartengono al parco o dei quali esso abbia la gestione. Larticolo 16, comma 1, lettera f), prevede tra le entrate anche i proventi dei diritti di ingresso e di privativa e le altre entrate derivanti dei servizi resi. Il biglietto dingresso è inoltre previsto dal regolamento del ministero per i beni e le attività culturali n. 507/1997 recante norme per listituzione del biglietto di ingresso ai monumenti, musei, gallerie, scavi di antichità, parchi, giardini, monumentali dello Stato, modificato dal decreto ministeriale 28 settembre 1999, n. 375. Lintroduzione di un biglietto di accesso nel parco di Migliarino, S.Rossore, Massaciuccoli potrebbe contribuire positivamente alla gestione del parco stesso, considerando anche che lautofinanziamento assume già oggi un ruolo abbastanza rilevante, intorno al 40% delle entrate.
I BIGLIETTI DI ACCESSO IN ALTRE AREE PROTETTE ITALIANE Lintroduzione di un biglietto è soprattutto una scelta politica. Oltre a ciò, tuttavia, occorre evidenziare che non sempre il territorio di un parco è tale da consentire con facilità questa opzione. E pertanto più frequente trovare delle forme ibride in cui sono soprattutto i servizi ad essere venduti. Lelenco che segue riporta, senza pretesa di completezza, alcune delle esperienze più significative (v. anche Biasci 2004).
BIGLIETTO DI ACCESSO AL PARCO MIGLIARINO-SAN ROSSORE-MASSACIUCCOLI Introdurre un biglietto di accesso nel parco di Migliarino, S. Rossore, Massaciuccoli è scelta delicata per via della sua natura di parco periurbano, un parco che non è solo meta turistica ma anche, e soprattutto, luogo di svago per la popolazione residente nelle aree limitrofe. In questo lavoro intendiamo valutare lipotesi di una regolamentazione a pagamento dellacceso alla Tenuta di S. Rossore. Questa non solo è la zona più integra, quella dove i valori ambientali sono rappresentati nelle dimensioni più vaste, nella ricchezza naturalistica più completa, nella più limpida purezza e grandiosità del paesaggio (Musetti, 2001), ma anche quella che comporta minori problemi organizzativi dato che è la zona del parco meglio delimitata, con due accessi controllati, di cui uno, Ponte alle Trombe, è ingresso principale. Obiettivo specifico è valutare, con metodi di diretti o indiretti, quale sarebbe latteggiamento dei fruitori nei confronti di un eventuale biglietto di acceso. A tal fine abbiamo effettuato un indagine campionaria con interviste sul campo che descriviamo nel prosieguo del lavoro. Lindagine di campo: caratteristiche I SUGGERIMENTI DELLA VALUTAZIONE CONTINGENTE Nel campo delleconomia ambientale, costituisce tecnica ormai consolidata la valutazione contingente, nota anche con il termine di metodo delle preferenze espresse(5). Viene usata per tentare una valutazione monetaria di beni (pubblici) senza mercato attraverso la determinazione della disponibilità a pagare (o ad accettare come compensazione). I pregi e i difetti di questo metodo non hanno qui rilievo dato che il presente lavoro non mira a dare un valore monetario al parco di Migliarino, S.Rossore, Massaciuccoli. Esso, piuttosto, ha impiegato la valutazione contingente soltanto per i suggerimenti che essa può offrire sia nel condurre lindagine sul campo che nellesame dei risultati. I questionari che in genere sono composti di quattro parti:
Quanto al terzo punto, questo in genere prevede schemi
La letteratura ha evidenziato (tra gli altri v. Strazzera et al. 2003; Jorgensen-Syme 2000) che molte persone non sono ben disposte verso le indagini di valutazione contingente in quanto contrarie a far entrare nella sfera di mercato beni quali la tutela della natura. Nellanalisi diviene pertanto importante che queste posizioni di protesta emergano con chiarezza al fine di evitare che esse si esprimano in risposte poco coerenti e veritiere. I QUESTIONARI Dopo una prima fase di studio, abbiamo elaborato un questionario pilota, sottoposto poi a vari test e verifiche sul campo. In questo modo si è potuto definire una versione finale più semplice e diretta, con quesiti in forma standard e in sequenza tale da massimizzare la probabilità di completare il questionario. La versione finale dellintervista prevedeva:
Alla fine venivano raccolte le eventuali osservazioni e suggerimenti degli intervistati. Ogni questionario è stato inoltre affiancato da una scheda di informazioni generali che veniva compilata da un collaboratore di chi conduceva lintervista e che conteneva informazioni su: luogo esatto, giorno, ora e condizione metereologica in cui è stata effettuata lintervista; sesso ed età dellintervistato (per fascia detà), il tipo di veicolo dellintervistato, il numero degli altri occupanti il veicolo, la provenienza del veicolo. Le varianti introdotte ai punti 3) e 4) miravano a verificare se la disponibilità a pagare era influenzata dalla giustificazione addotta dallintervistatore per lintroduzione del biglietto (tutela della natura) o dal tipo di meccanismo con cui si determinava la diponibilità a pagare. PERIODO, GIORNO E LUOGO DELLA SOMMINISTRAZIONE La popolazione obiettivo dellindagine è quella dei potenziali utenti del parco. Tale popolazione virtualmente molto ampia è stata limitata a coloro che effettivamente visitano il parco usando un autoveicolo per accedere al parco stesso. Per questo motivo lindagine è stata realizzata nei mesi i mesi in ci vi è la maggior affluenza, marzo, aprile e maggio, normalmente di domenica (ma anche un sabato) dalle 10 alle 18. Nei giorni di rilevazione la popolazione da selezionare è stata identificata attraverso le auto parcheggiate nei tre spazi messi a disposizione dallamministrazione del Parco: nei pressi del centro visite La Sterpaia e in Viale del Gombo, dove è situato un parcheggio dal quale parte una delle passeggiate più frequenti, e Ponte alle Trombe, ovvero lentrata principale. Lintervista è stata rivolta a un componente di un autoveicolo, a veicolo già parcheggiato oppure fermo alla sbarra di accesso (il sabato). Il veicolo veniva scelto dal rilevatore con un semplice esperimento casuale: lanciata una moneta, testa era associata a targa pari e croce a targa dispari (le targe terminanti con zero sono state considerate pari). Sono state somministrate 415 interviste(6) così suddivise:
dove la lettera A contraddistingue i questionari in cui si giustificava il biglietto con la necessità di fondi per la tutela, mentre il numero si riferisce al modo della richiesta di disponibilità a pagare, 1=asta al rialzo, 2=asta al ribasso, 3=offerta libera. I risultati dellindagine: la tipologia degli intervistati DIMENSIONE DEL CAMPIONE Lintervista ha trovato una buona accoglienza da parte del pubblico: su 415 intervistati, 343 (83%) hanno accettato lintervista. Tale percentuale non sembra essere stata influenzata (test c2 con tabelle di contingenza) dal genere (p=0,42), dallintervistatore (p=0,48), dal luogo di somministrazione dellintervista (p=0,37), dalla condizione del tempo del giorno dellintervista (p=0,26), dal giorno in cui è stata fatta lintervista, sabato e domenica (p= 0,18). Età Le fascia di età prevalenti confermano che il parco è frequentato soprattutto da famiglie e da chi desidera passare del tempo allaria aperta, a contatto con la natura e in tranquillità. Tabella 2: età degli intervistati per fasce
Provenienza Gli intervistati erano per la maggior parte di Pisa (57%), poi di Livorno (15%) e di Tabella 3: provenienza degli intervistati per Provincia
Da coloro che hanno accettato lintervista (n=343) abbiamo potuto ottenere le seguenti ulteriori informazioni: Grado di istruzione Il grado di istruzione degli intervistati risulta particolarmente alto con il 73% tra diplomati (53%) e laureati (20%). Questo dato si spiega con lelevata istruzione da un lato degli abitanti della zona, dallaltro di chi frequenta le aree naturali (v. ad es. Daclon 1990, 63-74). Tabella 4: titolo studio degli intervistati
Occupazione Per quanto riguarda loccupazione, il 34% afferma di essere impiegato o dipendente, il 13% svolge un lavoro da libero professionista o imprenditore. Tabella 5: occupazione degli intervistati
Frequenza delle visite Molti sono coloro che visitano il Parco solo una volta lanno (23%), o circa 2 o 3 volte lanno (32%). Una buona parte comunque (14%) visita il parco almeno 1 volta a settimana. Tabella 6: frequenza delle visite degli intervistati
Scopo delle visite Per quanto riguarda lo scopo prevalente dei visitatori, questo sembra essere nella maggior parte dei casi la passeggiata per rilassarsi o il picnic (87%), mentre gli altri scopi: raccolta funghi, ippodromo, ristorante, e altri hanno tutti più o meno lo stesso peso con particolare riguardo allattività sportiva (8%). Tabella 7: scopo delle visite
Conoscenza e fruizione dei servizi Parte dei visitatori (61%) è a conoscenza del fatto che il parco mette a disposizione dei servizi a pagamento, però solo il 28% degli intervistati ne ha usufruito. Rimane comunque molto alta anche la percentuale di coloro che non sono a conoscenza della disponibilità di questi servizi (39%). Tabella 8: conoscenza dei servizi da parte degli intervistati
Soddisfazione verso il parco La maggior parte di coloro che hanno accettato lintervista (79%) ha espresso un giudizio positivo verso lorganizzazione del parco, contro l11% che si è dichiarato non soddisfatto. Il 10% non aveva unidea precisa. In ogni caso comunque non sono mancati dei suggerimenti rivolti a migliorare la situazione attuale. I risultati dellindagine: la disponibilità a pagare La maggior parte (69%) degli intervistati sembra essere disposto a qualche pagamento: Tabella 9: Intervistati disposti a pagare un biglietto di ingresso
Le motivazioni più frequenti di chi si è dichiarato indisponibile al pagamento sono state: il Parco è un bene pubblico gratuito e tale deve rimanere o si pagano già le tasse e con queste lo Stato deve finanziare i Parchi. La disponibilità media a pagare includendo anche chi ha espresso la propria contrarietà al pagamento (attribuendo loro cioè unofferta pari a euro 0) è risultata essere pari a euro 2.10, con varianza di 3.55 e deviazione standard pari a 1.88. Se invece si considerano solo i 237 disposti a pagare (in questa maniera si escludono le risposte di protesta) si ottiene una media di euro 3.20, con varianza pari a 2 e deviazione standard pari a 1.414. Lanalisi ha riguardato a questo punto due aspetti:
Per rispondere alla prima domanda abbiamo preliminarmente effettuato unanalisi univariata con test t, e successivamente una regressione logistica con link probit per la probabilità di essere disposti a pagare(7). Il risultato è che sulla probabilità di essere disposti a pagare sembra che influiscano il livello di istruzione del visitatore, la conoscenza dei servizi offerti e la frequenza con cui si visita il parco. Laureati ed insegnanti hanno probabilità più alta di pagare (p=0,05), incrementa la probabilità anche la conoscenza dei servizi offerti dal parco (p=0,05). Ovviamente i frequentatori occasionali sono maggiormente disposti pagare (p=0,05), mentre la frequenza settimanale rende meno disponibili al pagamento (p=0,01).
N. of obs = 326, Residual df = 319 Anche per quanto riguarda la seconda domanda, lammontare della disponibilità a pagare, abbiamo preliminarmente effettuato unanalisi univariata con test t, per poi condurre una regressione OLS (lofferta di chi non è disposto a pagare è stata considerata pari a euro 0)(8). Le variabili che sono risultate influire significativamente sullammontare del pagamento sono:
Un po soprendentemente, non è risultato significativo presentare il biglietto come giustificato da esigenze di tutela della natura. Questo può essere dovuto dalla convinzione di molti intervistati (aspetto già evidenziato sopra) che la tutela della natura debba essere finanziata dallo Stato.
Una nota a parte è dovuta per il coefficiente stimato per la variabile PAGA LAUTO: si tratta di una variabile dummy che individua di fatto chi è disposto a pagare. Le sue determinazioni ricalcano quasi esattamente. Il suo coefficiente stimato dà indicazione sullammontare medio della somma che si è disposti a versare, nel nostro caso, appunto quasi 3 euro. Lo stesso tipo di interpretazione può essere data al coefficiente della variabile dummy PAGA LA PERSONA, variabile per quella piccola minoranza che ha dichiarato di preferire un biglietto ad personam piuttosto che per auto: in questo caso 60 centesimi pare essere la somma accettata come biglietto individuale. La preferenza verso il ticket per auto piuttosto che per il ticket a persona è stata giustificata così dagli stessi intervistati: lauto provoca un impatto sulla natura e quindi è giusto far pagare, mentre un biglietto ad personam penalizzerebbe anche chi arriva al Parco in bicicletta e non crea perciò alcun tipo di impatto. Unulteriore motivazione dichiarata è la convenienza economica: per una famiglia risulta più conveniente il ticket per auto. Per quanto riguarda la carta annuale di sostenitore del parco, vista con favore dal 36% degli intervistati, il prezzo più frequente che lintervistato dichiara di essere disposto a pagare è di 20-30 euro; il campo di variazione è stato 5-150. Conclusioni Lindagine campionaria condotta mostra che a dispetto di quanto si possa immaginare, leventuale imposizione di un modesto biglietto di ingresso per auto (una media di 3 euro, con differenze nei periodi di maggior o minor afflusso) non risulterebbe impopolare. Probabilmente a questo risultato contribuisce labitudine a pagare un parcheggio e non tanto lidea di contribuire alla tutela della natura, della quale i cittadini, con chiarezza, indicano che debba essere la collettività a farsene carico. Ovvio prerequisito per lintroduzione del biglietto di accesso dovrebbe essere la chiarezza sia circa il suo scopo (ad esempio quale contributo per le spese che derivano dalla fruizione, quali i forti problemi generati in termini di rifiuti per i pic-nic della domenica) sia circa le modalità di attuazione. Fare pagare un biglietto per auto rientra in questa prospettiva, dato che verrebbe percepito, tra coloro che hanno espresso la loro disponibilità al pagamento nella nostra indagine, quasi come un pedaggio dovuto per limpatto negativo sullambiente causato dallintroduzione dellauto nel parco. Andrebbe inoltre messa a disposizione sia una carta annuale sia una carta sostenitore di maggior ammontare. Come è emerso anche dai suggerimenti degli intervistati, la comunicazione sui problemi del parco, sulle zone maggiormente a rischio, sui motivi per i quali è vietato laccesso in molte zone, e in genere sulle politiche presenti e future è cruciale e indurrebbe nella popolazione una maggior presa di coscienza, nonché disposizione a farsi carico di parte dei costi. Desideriamo ringraziare Jacopo Biasci che, con il suo lavoro per la tesi, ha dato avvio alla presente indagine. Siamo inoltre grati a Paola Meoli per le utili indicazioni e suggerimenti. Le idee qui presentate riflettono esclusivamente le nostre opinioni e ogni errore e imprecisione rimane nostra responsabilità. di Tommaso Luzzati
NOTE Bibliografia Biasci J., 2004, Uno studio preliminare per un eventuale biglietto dingresso alla Tenuta di San Rossore, Tesi di Laurea, Facoltà di Economia, Università di Pisa. |