Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 46 - OTTOBRE 2005




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PARCHI E REGIONI

Equazione a troppe incognite

E' complesso il rapporto che, nel nostro Paese, lega le Regioni all'ampio novero delle aree protette: rapporto estremamente variegato e dinamico nelle varie realtà territoriali e, quindi, irriducibile, sostanzialmente, ad un unico modello regolativo. Di sicuro, trattasi di interlocuzione costante, non sempre pacifica, talora intermittente e nebulosa, fra due soggetti istituzionali che, in maniera evidente, legano processi di valorizzazione e sviluppo con ampie ricadute, economiche, sociali ed ambientali, sul territorio ad un'armonizzazione politica e progettuale, nel reciproco riconoscimento di ruoli e dignità. Non è chi non veda, in poche parole, i vantaggi di un inserimento autentico, permanente e di prim'ordine delle aree protette nella dimensione operativa, in senso lato, delle Regioni per cui nella costruzione e nell'avvio di sinergie, sulla base anche di congrui investimenti, sono facilmente prevedibili risultati affatto positivi, nel breve come nel lungo periodo. A fronte di un assunto, come quello testè descritto, largamente condiviso, la collaborazione fra i due soggetti, parchi e Regioni, soffre, al contrario, nel quotidiano, di ricorrenti soluzioni di continuità, difetti strategici nonchè obiettive indigenze, sovente a valle di rigidissime parsimonie nazionali, per cui difficilmente si instaurano alleanze tali da promuovere meccanismi virtuosi e vicendevolmente premiali. Con la presente indagine (prima tappa, è auspicabile, di un più ampio ed approfondito percorso di analisi e valutazione- caldeggiato, peraltro, all'unisono, dalle stesse Regioni coinvolte) si è tentato di chiarire, nelle modalità e, soprattutto, nelle consistenze economiche, l'impegno delle Regioni a favore dei parchi nelle, di questi, più diverse declinazioni al fine di rappresentare, fra punti di eccellenza e situazioni di arretramento o stallo, la realtà nazionale.

Il questionario

Data l'oggettiva vastità della materia, di per sé polimorfa e sfuggente nell'incrocio di competenze istituzionali diverse, e, d'altro canto, data la necessità di uniformare, almeno per sommi capi, le informazioni di ritorno, si è deciso, in questa fase, di strutturare l'indagine su quattro "grandi temi", proposti agli Enti sotto forma di un sintetico questionario. Innanzitutto, la verifica, per il triennio 2003/2005, degli stanziamenti regionali, suddivisi in spese di gestione e spese di investimento; quindi l'individuazione di eventuali fondi "terzi" destinati alle aree protette provenienti sia dall'Unione Europea sia da altri Enti Locali (Comuni, Province ecc.) e sponsor privati. Al terzo punto, la quantificazione del personale espressamente delegato ai parchi nella struttura regionale piuttosto che quello operativo presso le aree protette medesime. Infine, l'esistenza di contributi, specifici ed espliciti, in favore delle aree protette attivati da assessorati diversi da quello ai parchi (ad esempio alla cultura, all'agricoltura, al turismo ecc.).

Difficile start up

Il questionario, diramato a tutte le Regioni, non senza difficoltà per individuare, all'interno delle stesse, dipartimenti, settori e referenti per le aree protette, ha sortito risposte non sempre tempestive (e non sempre, in generale!) ed esaustive: del resto, anche laddove, in effetti, è stato possibile ottenere informazioni utili, la tipologia dei dati, per certi versi la loro codificazione, è risultata così profondamente differenziata da invalidare, in pratica, ogni tentativo di omogeneizzazione e reciproca commensurabilità. La rinuncia contingente e forzosa ad una riduzione a sintesi dei risultati provenienti da questo excursus nel mosaico regionale non impedisce, tuttavia, nella puntuale ancorché disarticolata analisi delle varie tessere, di definire un'interpretazione coerente, lucida ed attuale della situazione italiana di parchi e Regioni così da poterne dedurre, in ultima analisi, persino un verosimile trend.

I fondi ordinari

TRASFERIMENTI REGIONALI

"Quanto ha speso, nell'ultimo triennio, la Regione per gestione ordinaria ed investimenti nelle aree protette?". Questa la prima, semplice domanda del nostro questionario che si immaginava di compilare in maniera veloce e scorrevole e che, viceversa, ha prodotto un abaco di risposte ora stentate, ora bizzarre, ora farraginose ora, l'un l'altra affatto incongruenti. Si passa da elaborati più che esaustivi, dove le singole voci di spesa sono puntualmente declinate secondo interventi ed enti destinatari, a situazioni in cui si recupera, tutt'al più un valore di massima medio da spalmare (ad libitum?) nel corso dei tre anni, a casi, ancora, dove l'unico modo di venire a capo della faccenda è quello di dar voce, direttamente, agli Enti Parco.

La situazione va complicandosi se possibile di più quando si tenta di procedere ad un ulteriore scorporo delle voci per cui (lasciando perdere dall'inizio, per realismo, la valutazione della forbice fra quote stanziate ed effettivamente liquidate) si sono voluti evidenziare i contributi di cofinanziamento regionale all'interno di intese statali o programmi comunitari.

Il Nord

Forte di circa 50 aree protette delle diverse tipologie, la Regione Emilia-Romagna, per il triennio 2003/2005, ha stanziato quote medie pari a

Spese di gestione annue € 3.740.000 c.a
Spese di investimento annue € 2.300.000 c.a

La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dove, ad oggi, sono istituiti 2 Parchi Regionali ed 11 Riserve Naturali Regionali, stanzia annualmente somme utilizzate prevalentemente per le spese ordinarie di gestione; in particolare

Spese di gestione
Anno 2003 € 2.500.000 c.a
Anno 2004 € 3.000.000 c.a
Anno 2005 € 3.000.000 c.a

Più complessa invece l'individuazione delle quote di investimento, per le quali, neltriennio, sono stati utilizzati, principalmente, finanziamenti europei (nella fattispecie,Obiettivo 2 ed Interreg) rispetto ai quali, sotto il coordinamento della Regione, gli entigestori hanno partecipato con un cofinanziamento (nella misura massima del 21%)ricavato da stanziamenti ordinari o da altre voci di bilancio per i Comuni.Nel corso degli anni sono dunque stati stanziati, come quota di contributo

Contributo per investimenti
Anno 2003 € 5.350.000 c.a
Anno 2004 € 1.100.000 c.a
Anno 2005 € 1.650.000 c.a

Da considerare, infine, che per i due parchi regionali friulani sta concludendosi un finanziamentoStato/Regione, nel quadro di un Accordo di Programma, ex L.394/91,per la realizzazione di interventi infrastrutturali, straordinari di tutela, recupero e valorizzazioneambientale, con spese equamente ripartite fra Stato e regione: nel corsodel triennio 2003/2005 sono stati liquidati per tali quote di investimento

Accordo di Programma Stato-Regione
Anno 2003 € 2.800.000
Anno 2004 € 100.000
Anno 2005 € 960.000

In crescita l'andamento delle risorse del Bilancio assegnate alla politica dei parchi nella Regione Liguria e particolarmente per gli stanziamenti di investimento.

Spese di gestione
Anno 2003 € 2.000.000 c.a
Anno 2004 € 1.900.000 c.a
Anno 2005 € 2.000.000 c.a

Per quanto concerne, invece, i contributi in conto capitale agli enti di gestione per attività ed interventi nelle aree protette regionali, provinciali e comunali

Spese di investimento
Anno 2003 € 2.200.000 c.a
Anno 2004 € 2.050.000 c.a
Anno 2005 € 2.300.000 c.a

In verità, nella realtà ligure, la ripartizione dei contributi in conto capitale ha natura composita giacchè, a partire dal 2001, per gli Enti Parco e per alcune aree protette denominate "minori" (ossia le aree protette regionali che interessano un unico comune e sono gestite dallo stesso) la quota annuale per investimenti si compone di contributi per progetti prioritari e contributi diretti (in sostanza una quota base uguale per tutti, dal 2002 pari a 120.000 euro cui si aggiunge una quota calcolata sulla base di alcuni parametri territoriali). Conseguentemente è possibile approfondire gli investimenti della Regione Liguria

Spese di investimento 2003 2004 2005
contributi diretti € 1.125.429,97 € 947.500 € 1.000.000
contributi per progetti prioritari € 1.074.570,03 € 1.035.000 € 1.300.000

Importante spinta alla progettualità nelle aree protette la si deve sicuramente in Liguria, all'accordo di programma quadro in materia di aree protette tre Regione e ministero dell'ambiente che ha attivato un totale di € 3.496.005,01 (di cui € 1.861.827,08 di parte regionale) a favore dei parchi regionali.
Per quanto riguarda la Regione Lombardia le quote erogate per spese di gestione sono

Spese di gestione
Anno 2003 € 22.458.371,96
Anno 2004 € 22.426.484,39
Anno 2005 € 15.452.280,18

Trattasi, in realtà di cifre complessive all'interno delle quali è compreso il contributo di cofinanziamento regionale all'Interreg "Spazio Alpino"

Quota di Cofinanziamento Interreg Spazio Alpino
Anno 2003 € 7.591,24
Anno 2004 € 107.424,61
Anno 2005 € 762,62

In relazione, invece, agli stanziamenti per investimento si nota, nell'ultimo anno del triennio considerato, un'inflessione delle risorse piuttosto significativa

Spese di investimento
Anno 2003 € 18.938.163,02
Anno 2004 € 21.513.339,76
Anno 2005 € 12.870.739,51

Anche in questo caso è necessario scorporare dalla quota globale, il contributo regionale di cofinanziamento Life nonché la quota parte della Regione Lombardia nell'ambito dell'accordo di programma quadro (AdPQ) col ministero dell'ambiente

2003 2004 2005
Cofinanziamento Life € 612.120,57 € 654.087,12 € 272.575,02
Quota parte AdPQ € 3.055.963,20 € 9.339.387,67 € 62.642,72

Importanti le cifre desumibili dal Bilancio della Regione Piemonte.
Nel caso delle spese correnti, nel bilancio dei trasferimenti regionali alle aree protette, le quote di gestione ordinaria sono distinte da quelle destinate al personale.

Spese di gestione 2003 2004 2005
Spese correnti € 6.972.168 € 7.500.000 € 7.172.000
Personale € 15.493.707 € 17.900.000 € 17.900.000

Per gli anni 2003 e 2004 è inoltre possibile quantificare la spesa diretta della Regione Piemonte

Spesa diretta 2003 2004
Consulenze e servizi € 200.000 € 280.000
Documentazione/Formazione € 223.626 € 900.000

E ancora si evidenziano, con un trend in crescita, i trasferimenti specifici per Biotopi ed aree di interesse botanico (sempre biennio 2003/04)

Trasferimenti specifici 2003 2004
Biotopi € 1.191.142 € 1.500.000
Aree di interesse botanico € 387.343 € 500.000

Per quanto concerne gli stanziamenti per investimenti, si nota nel triennio la medesima quota destinata annualmente a parchi e aree protette da parte della regione Piemonte

Spese di investimento
Anno 2003 € 9.296.224
Anno 2004 € 9.296.224
Anno 2005 € 9.296.224

Le spese di gestione della Regione Toscana riguardano esclusivamente i tre parchi regionali di Migliarino S.Rossore e Massaciuccoli, della Maremma e delle Alpi Apuane, dal momento che per tutte le altre aree protette la gestione è affidata alle Province; nel triennio considerato la quota annuale stanziata per le spese correnti è di circa 3.500.000 euro annui (ripartiti ai tre parchi secondo parametri prestabiliti). In relazione alle spese di investimento, queste ammontano, approssimativamente, a 2.000.000 euro l'anno: siccome i finanziamenti sono erogati al 70-80%, laddove la restante quota è direttamente finanziata dai soggetti gestori delle aree protette, di fatto l'investimento annuo raggiunge i 3.000.000 euro. Con un Parco Nazionale, 1 Parco Naturale Regionale, 9 Riserve Naturali Regionali, 4 Giardini Botanici Alpini, 26 SIC e 5 ZPS, la Valle d'Aosta presenta una percentuale di territorio tutelato pari al 23%. La Regione Autonoma ha destinato alle spese correnti per la gestione delle aree protette nel triennio 2003/2005 (sono qui compresi i contributi annui agli enti gestori dei parchi e dei giardini botanici alpini, le spese di gestione ordinaria delle riserve naturali regionali e i contributi per la gestione degli enti e/o fondazioni collegate) quote che presentano un cospicuo andamento di crescita

Spese di gestione
Anno 2003 € 1.310.000
Anno 2004 € 1.507.400
Anno 2005 € 1.635.300

Anche in relazione alle spese di investimento si registra per la Regione Valle d'Aosta un incremento delle risorse

Spese di investimento
Anno 2003 € 2.931.200
Anno 2004 € 4.239.200
Anno 2005 € 4.872.600

La Provincia Autonoma di Bolzano fornisce un dettaglio sulle spese relative alle aree protette in cui risultano distinte la gestione vera e propria (lavori di manutenzione sentieristica, tabellazione, studi particolari, rilievi, ecc.) ed il settore definito di educazione ambientale in cui rientrano l'attività dei guardaparco, le escursioni guidate, i centri visita piuttosto che iniziative editoriali e manifestazioni divulgative. Non è possibile al contrario scorporare le spese ordinarie di amministrazione (stipendi, locali, ecc.) del settore aree protette in quanto direttamente coperte dall'Amministrazione Provinciale

Spese di gestione 2003 2004 2005
Gestione A.P. € 978.000 € 1.257.500 € 1.052.000
Ed. ambientale € 873.800 € 1.486.500 € 1.424.950

A ciò bisogna aggiungere i contributi di cofinanziamento per progetti UE di conservazione del paesaggio e per l'agricoltura estensiva

Contributi di cofinanziamento 2003 2004 2005
Conservazione del paesaggio € 310.000 € 310.000 € 310.000
(+400.000 UE) (+400.000 UE) (+400.000 UE)
Agricoltura estensiva € 330.000 € 330.000 € 330.000
(+790.000 UE) (+790.000 UE) (+790.000 UE)

In diminuzione, dopo il picco del 2004, le erogazioni per la gestione aree protette stanziate nel triennio Provincia Autonoma di Trento

Spese di gestione
Anno 2003 € 3.837.000
Anno 2004 € 4.253.000
Anno 2005 € 4.180.000

In decremento in particolare le spese di investimento, seppur in assoluto più consistenti di quelle destinate alla gestione corrente

Spese di investimento
Anno 2003 € 9.420.000
Anno 2004 € 8.651.000
Anno 2005 € 6.928.000

Il Centro

Per quanto riguarda la Regione Abruzzo, i dati relativi alle spese di gestione ordinaria delle aree protette sono distinti in gestione ordinaria delle riserve e gestione ordinaria del Parco Velino-Sirente.
Si ha dunque

Spese di gestione ordinaria Riserve
Anno 2003 € 1.399.289
Anno 2004 € 1.458.024
Anno 2005 € 1.458.024

E per il Parco Velino-Sirente

Spese di gestione ordinaria Parco Velino-Sirente
Anno 2003 € 774.685
Anno 2004 € 774.685
Anno 2005 € 774.685

In aumento gli stanziamenti per investimento (piani gestione riserve)

Spese di investimento riserve
Anno 2003 € 1.404.809
Anno 2004 € 1.250.000
Anno 2005 € 1.498.000

Andamento sicuramente positivo per i finanziamenti, di gestione e di investimento, della Regione Lazio alle aree naturali protette
Tenendo conto che i dati del 2003 si riferiscono al conto consuntivo regionale mentre quelli relativi al 2004 e 2005 discendono dal bilancio di previsione si ha che

Spese di gestione
Anno 2003 € 22.500.000
Anno 2004 € 34.800.000
Anno 2005 € 37.500.000

E, a seguire, per gli investimenti

Spese di investimento
Anno 2003 € 5.604.986,55
Anno 2004 € 5.774.217,65
Anno 2005 € 6.608.696,15

Altra Regione del centro Italia, le Marche registrano un innalzamento nel triennio delle spese di gestione ordinaria delle aree protette

Spese di gestione
Anno 2003 € 2.083.087,82
Anno 2004 € 2.083.087,82
Anno 2005 € 2.392.805,31

In diminuzione, al contrario, la quota destinata agli investimenti

Spese di investimento
Anno 2003 € 2.101.320,81
Anno 2004 € 2.090.617,53
Anno 2005 € 2.000.000,00

Il Sud e le Isole

L'analisi dei trasferimenti regionali in Basilicata porta a considerare direttamente i due parchi qui presenti ovvero il Parco Regionale della Murgia Materna e quello di Gallipoli Cognato

Spese di gestione P.R. Murgia Materana
Anno 2003 € 413.165,00
Anno 2004 € 426.074,24
Anno 2005 € 422.500,00

Spese di gestione Parco Gallipoli Cognato
Anno 2003 € 413.000
Anno 2004 € 413.000
Anno 2005 € 350.000

In relazione agli investimenti

Spese di investimento P.R. Murgia Materana
Anno 2003 -
Anno 2004 € 35.087,11
Anno 2005 € 60.000,00

Spese di investimento Parco Gallipoli Cognato
Anno 2003 € 250.000
Anno 2004 € 100.000
Anno 2005 € 45.000

Della Regione Puglia è possibile considerare i fondi del bilancio autonomo a favore delle aree protette distinti fra quote impegnate e quote al contrario "prenotate" ma non ancora impegnate.

Fondi Bilancio autonomo (al 31/12/2005) spese gestione a.p.

Area Protetta Quota impegnata
Riserve Naturali del Tarantino orientale € 50.000
Parco Bosco Rauccio, Sorgenti Idume € 50.000
Aree Naturali Protette di Brindisi € 100.000
Riserva Bosco Pianelle € 80.000
Finanziamento straordinario Riserve Tarantino orientale € 114.094
Totale € 394.094

Ecco, invece che, in relazione ai fondi "prenotati" in ragione della costituzione di aree naturali protette (ex LR 19/97) si ha che

Fondi Bilancio autonomo (al 31/12/2005) costituzione a.p.

Area Protetta Quota prenotata
Parco Terra delle Gravine € 230.000
Parco Porto Selvaggio € 50.000
Parco Porto Cesareo € 50.000
Parco Bosco Incoronata € 50.000
Riserva Palude La Vela € 50.000
Totale € 430.000

Gli stanziamenti in bilancio a favore delle aree protette della Regione Autonoma della Sardegna registrano un decisivo incremento nel comparto delle spese relative alla gestione corrente

Spese di gestione
Anno 2003 € 260.000
Anno 2004 € 250.000
Anno 2005 € 2.380.000

In crescita anche le erogazioni per investimenti

Spese di investimento
Anno 2003 € 1.563.000
Anno 2004 € 1.160.000
Anno 2005 € 2.000.000

Complessivo e sintetico il quadro delle spese disponibile per la Regione Autonoma Sicilia per cui, nel triennio 2003/2005, le somme annuali destinate dall'Amministrazione regionale sono rimaste sostanzialmente invariate: 12.600.000 euro annui per i quattro Parchi regionali e 8.700.000 annui per le Riserve Naturali.

Fondi e contributi extra

"Esistono fondi a favore delle aree protette provenienti da altri soggetti (UE, altri EELL, sponsor privati)?".
Secondo quesito dell'indagine che, come e più del caso precedente, ha, da un lato, destato sconforto nel personale coinvolto, e, dall'altro, ha prodotto una rappresentazione "maculare" del panorama dei finanziamenti dove, all'irriducibile differenza della tipologia dei dati forniti, si è unità la difficoltà di padroneggiare in maniera globale la consistenza e lo stato dei finanziamenti avviati. Risultato, questo, purtroppo atteso vista la realtà "esplosa" dei fondi esterni per cui, in assenza di opportuna regia e coordinamento, trionfando al contrario un fare saltuario e improvvisato dei tanti soggetti istituzionali coinvolti, si perde la mappa dei contributi (peraltro decisamente consistenti) e, così, alla fine, al chi fa cosa è oggettivamente difficile rispondere. Ad emergere è, in ogni caso ed ovviamente, il protagonismo dell'Unione Europea, che si conferma basilare finanziatrice delle iniziative regionali per le aree protette, tramite le varie formule della progettazione comunitaria (Interreg, Life) piuttosto che con le Misure specifiche degli obiettivi Docup; significativa anche la presenza dello Stato, in virtù di accordi di programma ed intese accese con il ministero dell'ambiente. Scarso o nullo l'apporto, quello rilevato almeno, di altri EELL e sponsor privati.

Il Nord

In relazione ai fondi "esterni" a favore delle aree protette la Regione Emilia Romagna segnala, per l'attivazione di un progetto Life, un contributo UE di € 571.345,92. Percepisce fondi comunitari (in particolare, Obiettivo 2 e Interreg ) per interventi relativi a parchi e riserve anche la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con cofinanziamento fino al 21%, così come già evidenziato nel precedente paragrafo. Per la Regione Lazio si segnala l'accensione di un accordo di programma quadro (APQ7) "Aree sensibili: parchi e riserve" tra Regione Lazio, ministero dell'ambiente, ministero del tesoro, bilancio e programmazione economica del 4/05/2001, per un totale di 22.920.000 euro di risorse attivate (a seguire, nel 2003, un protocollo integrativo dell'APQ attivava risorse per 21.508 milioni di euro). Articolata la situazione dei finanziamenti "terzi" (UE e ministero dell'ambiente) a favore delle aree protette della Regione Liguria con numerosi progetti ammessi a finanziamento per cui si evidenziano qui gli interventi più significativi. Si notano, innanzitutto, i 429.175, 68 euro di finanziamento per un Interreg II Italia-Francia (area interessata l'Alta Via dei Monti Liguri) ed un progetto Life Natura (1999) nel parco del Beigua, dove l'UE contribuisce con € 258.228,45 ad un importo totale di € 516.456,90. Quindi vi è tutta la progettazione legata ai fondi Docup di cui si evidenziano in via prioritaria alcuni obiettivi:

Obiettivo 2 (2000-2006)

Misura, Intervento e Destinatario Finanziamento concesso
M.2.3 "Sviluppo fonti energetiche rinnovabili"
Ente Parco Antola
€ 57.002,03
M.2.6 "Sviluppo della sostenibilità territoriale e della rete dei centri per lo sviluppo sostenibile"
Parchi del Beigua, Antola, Montemarcello Magra, Aveto
€ 238.800,00
M.2.6 "Attività di supporto alla gestione ambientale regionale - realizzazione Rete Natura 2000"
Parchi Aveto, Antola, Giardini Botanici Hanbury
€ 432.500
M.3.3-a "Potenziamento e riqualificazione dell'offerta tiristica"
Parco Aveto
€ 562.775,59

Obiettivo 3 - Piano di Sviluppo Locale (2000-2006)

Intervento e destinatario Finanziamento concesso
Progetto "Parchinforma"
Parchi Antola, Beigua, Aveto, Parco Nazionale 5 Terre
€ 960.609,83
Progetto "Naturalia"
Parco del Beigua
€ 1.300769,15

Ancora, dal Fondo Europeo di Sviluppo regionale, FESR, Obiettivo 5B, Misura 3.8, per interventi (di riqualificazione e valorizzazione) in aree protette, si rileva un finanziamento di € 1.919.670,29.
Senz'altro degno di nota il finanziamento di € 569.135,50 concesso dal ministero dell'ambiente (cui si aggiungono € 206.582,76 di contributo regionale integrativo), nell'ambito del PTTA 1° programma di tutela ambientale, per interventi di riqualificazione nei parchi del Beigua, di Portofino e delle 5 Terre.
Avviato inoltre il progetto interregionale "Rete di fruizione dell'Appennino Ligure e Tosco-Emiliano, con finanziamento ex L.135/2001, Legge Quadro in materia di Turismo, in cui la regione Liguria è capofila e dove, su un finanziamento totale di € 1.647.500,00 (integrato successivamente con € 130.000 tramite gli stanziamenti della stessa legge per l'annualità 2004), ben 1.040.000,00 euro sono a questa destinati (€ 900.000 risorse statali, € 100.000 Regione Liguria e € 40.000 quale cofinanziamento Regioni partner).
Infine, sempre in tema di Appennini, bisogna menzionare il programma APE - Appennino Parco d'Europa per cui il CIPE ha cofinanziato per € 2.194.941,82 (di cui € 335.696,98 in territorio ligure) il progetto pilota "Una città di villaggi tra Padania e Tirreno", predisposto per APE-Nord da Federparchi-Uncem-UPI. Della Regione Lombardia, i dati a disposizione relativi a fondi e contributi esterni per il triennio 2003/2005, provengono specificamente dall'Unità operativa parchi (laddove, ad esempio, i finanziamenti Docup afferiscono ad altra U.O. e/o altre Direzioni Generali).

Si evince dunque che

Contributi esterni per AP
Ue (totale anni 1999/2005) € 5.846.714,01
Enti attuatori € 1.040.943,94
Università € 24.427,44

Ai finanziamenti Docup 2000-2006 partecipa anche la Regione Toscana, con la misura 3.8 dell'Obiettivo 2, "parchi, aree protette e biodiversità", per un ammontare totale del progetto pari a € 10.733.805,00 con cofinanziamento di € 2.244.641,00 (di cui 60% Stato-Regione e 40% enti locali per il pashig out). La Regione Piemonte segnala la partecipazione a due Interreg, Italia-Francia e Italia- Svizzera e l'attivazione di un finanziamento Obiettivo 2 (Corona Verde) per un contributo complessivo di € 3.294.000.

Consistente anche l'intervento del ministero dell'ambiente a sostegno dell'attività regionale per le aree protette nell quadro di apposito accordo di programma

Accordo di programma ministero dell'ambiente - Regione Piemonte
Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005
Ministero ambiente
(DCR n. 8-4479 del 19/11/2001)
€ 415.747,80 € 625.996,99 € 910.567,05
Regione Piemonte-Gran Paradiso
(DPR n.81 del 30/07/2003)
€ 1.862.000,00

Per quanto riguarda la Regione Valle d'Aosta, si segnala il Progetto Interreg III A Alcotra "COGEVA VAHSA", "Coopération, gestion et valorisation des espaces protègès de la Vallèe d'Aoste et de la Haute Savoie", azione Valle d'Aosta e parco naturale Mont Avic, per un finanziamento totale di 909.120 euro. Inoltre, all'interno del piano di sviluppo rurale, è individuata una misura specifica per il recupero di siti naturali che prevede un contributo di € 300.000. Numerosi, ancora, ma di difficile quantificazione economica i progetti Leader plus che hanno coinvolto direttamente i comuni e gli enti gestori delle aree protette.
In relazione ai fondi "esterni" a favore delle aree protette negli ultimi tre anni, la Regione Veneto descrive la situazione dei due parchi regionali: Sile e Colli Euganei

Parco Sile Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005
Unione Europea € 198.012 € 60.000
Enti locali € 5.708

Parco Colli Euganei Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005
Unione Europea € 1.225.850,00 € 140.000,00
Stato € 100.000,00 € 600.000,00
Enti locali € 375.569,20 € 113.509,38 € 82.977,59
Sponsor privati € 3.200,00 € 340.881,00

Di estrema sintesi i dati provenienti dalle Provincie Autonome del Trentino Alto-Adige. Bolzano segnala infatti l'accesso a finanziamenti legati alla partecipazione a progetti di collaborazione nazionale ed internazionale (Interreg)

Fondi comunitari Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005
Bolzano € 71.500 € 51.500 € 37.600

A queste quote bisogna inoltre aggiungere i contributi comunitari per progetti di conservazione del paesaggio e per l'agricoltura estensiva così come indicato nel precedente paragrafo.
Per quanto concerne la Provincia di Trento

Fondi comunitari Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005
Trento € 390.000 € 520.000 € 260.000

Il Centro

Ancora protagonismo europeo per la Regione Abruzzo che segnala la partecipazione al progetto Life "Silente Velino - Pettorano/Morino", con contributi comunitari che ammontano, nel triennio 2003/05

Life Silente Velino - Pettorano/Morino
Anno 2003 € 59.645
Anno 2004 € 255.039
Anno 2005 € 174.555

Per quanto riguarda le Marche, la Regione evidenzia la partecipazione al Docup, Obiettivo 2, col conseguente finanziamento di progetti volti al miglioramento della fruibilità e ricettività delle aree protette, per un totale di contributi di contributi pubblici che si assesta attorno ai 2.000.000 euro.

Il Sud e le Isole

Anche per il tema dei contributi di altri enti alle aree protette, la Regione Basilicata fornisce i dati relativi ai due parchi regionali della Murgia Materna e di Gallipoli Cognato. Nel primo caso si ha che

Contributi esterni Parco Murgia Materana Anno 2004 Anno 2005
UE € 10.918,74
Altri Enti Locali € 10.000,00 € 24.258,14
Sponsor privati € 5.164,56 € 7.332.28

Il parco di Gallipoli Cognato fornisce esclusivamente i dati dei fondi leader per l'anno 2005 e che ammontano ad € 45.000.
La Regione Puglia segnala i fondi provenienti dal piano triennale per la tutela dell'ambiente, in particolare

Piano triennale tutela dell'ambiente
Promozione della rete ecologica € 59.645
Supporto tecnico al sistema regionale per la conservazione della natura € 255.039
Mediterre - Fiera dei parchi del Mediterraneo € 174.555

Inoltre nel quadro della misura 1.6 del POR ("Tutela e valorizzazione dei beni naturali") la Puglia ha ottenuto un finanziamento iniziale di € 26.000.000: al 31 dicembre del 2004, per la misura 1.6, erano stati impegnati complessivamente 9.326.248,37 euro.
La Regione Sardegna fornisce un dato globale per le assegnazioni statali e le quote comunitarie destinate a sostenere le attività ordinarie di gestione delle aree protette piuttosto che a finanziare progettazioni ed investimenti

Assegnazioni statali e quote comunitarie Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005
Per gestione ordinaria € 1.550.000 € 1.549.000 € 1.549.000
Per investimenti € 7.157.000 € 5.445.000 € 10.197.000

Il Dipartimento Parchi della Regione Sicilia, attraverso il POR, segnala di aver erogato somme a valere sulle misure 1.11 e 1.13, relative allo sviluppo della rete ecologica siciliana; nell'indisponibilità di quantificazioni puntuali dei finanziamenti, si rileva che nel 2002, tramite accordo di programma, sono stati finanziati progetti (la cui realizzazione è tutt'ora in corso) per circa 40.000.000 euro mentre nel 2005, un ulteriore accordo di programma con gli enti gestori delle aree protette ha attivato fondi europei (misura 1.11) per circa 72.000.000 euro.
Ancora, all'interno della programmazione comunitaria va considerata la quota riservata ai programmi integrati territoriali (PIT), quota per la verità ancora in corso di approvazione ed erogazione, che, per la misura 1.11, ha mobilitato somme per circa 90.000.000 di euro.

Il Personale

"Quante unità si occupano specificamente di parchi in Regione e quanto personale viene pagato per i parchi e da chi?"
Contratti atipici, lavoratori stagionali e particolari congiunture di piante organiche in fase di riorganizzazione, hanno reso particolarmente difficile la valutazione di questo aspetto. Non è comunque difficile cogliere la tendenza consolidata e diffusa ad avvalersi di consulenze esterne e di risorse a tempo determinato né pare improprio (se non atro per le tante testimonianze in tal senso raccolte) dedurre un generale sottodimensionamento delle risorse.

Il Nord

All'interno della propria pianta organica, la Regione Emilia Romagna conta 6 persone che si occupano in via esclusiva delle aree protette a fronte di circa 140 impiegate nei parchi e nelle riserve a vario titolo e con forme contrattuali molto diverse. Il complesso dei dipendenti del servizio tutela dell'ambiente della Regione Friuli Venezia Giulia è di 19 unità; inoltre il personale impiegato, per differenti mansioni, nei vari parchi e riserve della regione, ammonta a circa 60/70 persone di cui solamente 6/8 dipendenti dell'Ente. Dai dati provenienti dalla Regione Liguria, è possibile quantificare puntualmente il personale operativo, distinto per tipologia contrattuale, presso gli enti parco regionali (dati 2005)

Personale enti parco regionali
Area protetta Direttore (a contratto) Tempo indeterm. Co.Co.Co. Conv. con altri EE.LL Servizi esternaliz.
Parco dell'Antola 1 2 1 1 3
Parco dell'Aveto 1 1 1 2 3
Parco del Beigua 1 3 4
Parco di Montemarcello Magra 1 3 1 2
Parco di Portofino 1 10 3
Totale 5 19 9 5 6

Per quanto invece riguarda il personale operativo presso altri enti, sempre al 2005, si ha

Personale altri enti
Area protetta Unità retribuite dalla Regione Contributo regionale Unità retribuite dall'ente di gestione
Parco Bric Tana 1 € 7.500 1
Parco di Piana Crixia 1 € 18.000 1
Parco di Portivenere 1 € 28.000 1
R.N. di Berteggi 1 € 10.000 1
R.N Rio Torsero 2
R.N. Isola Gallinara
Giardini botanici Hanbury 1
Giardini botanici Pratorondan. 1
Totale 4 € 63.500 8

La Regione Lombardia, conta, presso la "struttura parchi", di 24 unità di cui 1 comandato ed 1 in aspettativa ed inoltre 8 collaboratori esterni a progetto. D'altra parte si evidenzia che anche presso altre direzioni generali diverse da quella ambiente (ad esempio le DDGG presidenza, territorio, agricoltura, turismo) possono operare risorse con specifiche deleghe alle aree protette. Minima la struttura del "servizio parchi" della Regione Toscana, che risulta sostanzialmente affidata a 2 risorse, un tecnico ed un amministrativo, in assenza di personale con contratti particolari di alcun tipo.

Migliore pare al contrario la situazione del Piemonte con un totale (al 2005) di 475 dipendenti specificamente impiegati per le aree protette

Personale regionale aree protette
Numero dipendenti Ente
7 Settore gestione AP - Tempo indeterminato
27 Settore pianificazione AP - Tempo indeterminato
396 Parchi e riserve - Tempo indeterminato
45 Parchi e riserve - Tempo determinato

In Valle d'Aosta, a livello regionale, il servizio competente per quanto riguarda le aree protette è, appunto, il servizio aree protette afferente all'assessorato agricoltura e risorse naturali; il servizio è composto da 4 unità: 1 dirigente, 1 amministrativo e 2 tecnici cui si aggiunge personale in numero variabile con contratto di impiegato forestale. Nel periodo estivo, inoltre, è operativa una squadra di 4 operai forestali per la manutenzione ordinaria delle riserve naturali regionali. Bisogna poi aggiungere la dotazione organica del parco naturale Mont Avic che prevede 13 unità (1 direttore, 8 guardiaparco, 4 tra amministratori e tecnici) pagate direttamente dall'ente con contributo regionale. I 7 parchi naturali della Provincia autonoma di Bolzano vengono amministrati dall'omonimo Ufficio che ne segue e coordina le attività; l'Ufficio è composto da 17 unità: 1 addetto alla segreteria, 9 laureati, 2 periti, 2 assistenti ai lavori e 3 falegnami. La Provincia autonoma di Trento, in un computo complessivo delle risorse, individua in 214 unità il personale che, a vario titolo e con differenti rapporti contrattuali, si occupa del parchi e delle riserve provinciali.

Il Centro

Per il centro Italia, l'unico dato disponibile, peraltro affatto approssimativo, i riferisce al Lazio che, complessivamente, conta 800 unità dedicate, in modo diverso, alle aree protette regionali.

Il Sud e le Isole

I dati della Basilicata si riferiscono, come visto, ai due parchi regionali; in tal senso si rileva che presso il parco regionale della Murgia Materna, al 31/12/05, operavano 10 collaboratori esterni pagati con fondi propri dell'ente. Presso il parco Gallipoli Cognato sono presenti due dipendenti pagato con trasferimenti regionali. Modesta la struttura dedicata ai parchi ed alle aree protette della Regione Sardegna, con un organico di 5 unità a tempo parziale operative presso l'assessorato competente. Ancora, situazione incerta in Sicilia dove sono in corso di definizione le nuove piante organiche così come richiesto dai recenti regolamenti di organizzazione: in generale si contano 81 addetti alle riserve gestite dalle associazioni e 55 per quelle di competenza provinciale.

Apporti di altri assessorati

"Esistono apporti specifici ed espliciti a favore delle aree protette da parte di altri Assessorati?"
L'ultimo quesito della nostra indagine non ha prodotto praticamente alcun risultato: restiamo dunque in bilico fra la conclusione - amara - che davvero non vi siano e la speranza che, per nebulosità della macchina istituzionale, sia stato impossibile registrarli. Unico dato utile (e, in quanto tale, ci sembra giusto riportarlo) è quello proveniente dalla Regione Veneto, con riferimento al parco dei colli Euganei per cui si ha

Risorse regionali extra settore parchi - Parco Colli Euganei
Anno 2003 € 90.000,00
Anno 2004 € 16.000,00
Anno 2005 € 292.564,21

Stop and go

Dopo tanto tempo speso a ricercare informazioni, raccogliere dati cercando di vincerne l' indomita incommensurabilità, non avere, in conclusione, prodotto un quadro sinottico preciso e di inappellabile evidenza su quanto le Regioni fanno per i propri parchi e come, desta di primo acchito uno spiacevole senso di delusione ed impotenza. La montagna ha partorito il topolino, verrebbe da dire, a labbra salate. Tuttavia rimane la speranza di aver contribuito - a nostre spese, nell'insuccesso delle aspettative - a confermare, di fatto e nei fatti, una situazione di oggettiva difficoltà nella dialettica istituzionale tra Regioni e parchi. Un overdose di soggetti ed azioni che si trasforma poi, nella pratica, in una sorta di micidiale tornado anarchico per cui non è dato di capire precisamente ruoli e responsabilità. Se non è pacifico ed immediato sapere quanti soldi una regione destina alle aree protette, partner fondamentali di ogni strategia territoriale; se conoscere l'entità dei contributi comunitari significa perdersi in un labirinto cretese; se, ancora, l'esercito del personale per i parchi ha la consistenza fluttuante e saltuaria di un'armata Brancaleone e, infine, se è un tabù l'eventuale attività a favore dei parchi da parte dell'Assessore all'agricoltura o al Turismo ebbene, fatta salva la sicura insipienza di chi ha seguito quest'indagine, significa che non si fa sistema. Nello sfilacciamento delle iniziative, nella corsa disorganizzata al finanziamento, si delinea una sorta di realtà sommersa, fatta di settorialismi e comparti stagni, che non fa onore alla dimensione istituzionale e di certo non giova alle aree protette ed al territorio in generale. Una medicina per il polso debole della nostra indagine? Sempre la stessa, fare rete. E fare chiarezza fra i vari livelli istituzionali al fine di avviare, minimizzando frizioni, attriti e discrepanze, collaborazioni leali e trasparenti. L'inchiesta dovrà ora ripartire da qui e, dopo lo choc del primo round, avrà da procedere più a fondo - e, si auspica, con crescente collaborazione - nella comprensione della relazione vivacemente turbolenta ma tenace fra Regioni e parchi.

di Laura Ravazzoni