Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 49 - OTTOBRE 2006




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La natura in città comunica

Modelli e strumenti di comunicazione sviluppati da RomaNatura, l'ente che gestisce i parchi, ultimo lembo di patrimonio ambientale e rurale nel cuore della città di Roma.

Comunicare efficacemente è l'aspirazione di ogni individuo nella società attuale: se non si è in grado di comunicare non si esiste o, quanto meno, si riduce lo spettro dei nostri potenziali interlocutori, in altri termini si riduce notevolmente la platea di coloro che sono disposti a concederci attenzione. Se questo è vero per gli individui, lo è ancor di più per le istituzioni od i soggetti pubblici: lo sviluppo di una comunicazione efficace è il compito principale che concerne l'attività di ogni pubblica amministrazione, società od impresa, non ha importanza la qualità o la quantità delle nostre "produzioni" se non siamo in grado di comunicarle con l'esterno. Attraverso la comunicazione si arriva pertanto a definire l'essenza stessa della nostra società: condividere, trasmettere, rendere visibile l'informazione riguardo le nostre attività. Forme di comunicazione sono sempre state presenti nella storia dell'evoluzione umana anzi è possibile individuare una serie di «epoche» in cui i nostri progenitori realizzarono progressi nella capacità di scambiare, tramandare, recuperare e diffondere informazione attraverso le quali è possibile leggere la storia dell'evoluzione umana. In ognuna di queste epoche la vita quotidiana degli individui è profondamente cambiata per effetto dei sistemi di comunicazione fino a poter giungere a definire la stessa evoluzione umana come una storia delle "Transizioni": l'età dei segni e dei segnali, l'età della parola e del linguaggio, l'età della scrittura, l'età della stampa, l'età delle comunicazioni di massa.
Per la storia delle transizioni ciascun passaggio è una fase di un processo di accumulazione e non un periodo in sé distinto e concluso poiché i sistemi di comunicazione si sono mescolati e combinati tra loro anziché passarsi l'un l'altro le consegne.
Pertanto, pur essendo stata sempre presente nella storia sociale dell'umanità, solo ora la comunicazione ha raggiunto la rilevanza che tutti le attribuiscono. Le forme di comunicazione hanno rappresentato la struttura stessa della nostra società, o per meglio dire la struttura e le funzioni precipue di ogni società sono state rappresentate da una particolare, o da particolare, forma di comunicazione. L'attuale struttura sociale è caratterizzata da una forma "relazionale" (P. Donati, 1998), "modulare" (G. Osti 2005), "liquida" (Z. Baumann) ovvero da una marcata rappresentazione struttural-funzionalista di matrice Parsonsiana in cui i sistemi di reti costituiti da individui o istituzioni modulari, ovvero funzionalmente distinti ma interconnessi, e sostanzialmente instabili spiegano completamente il suo funzionamento.
Secondo Donati, ogni fenomeno sociale è descrivibile e comprensibile come relazione sociale: «le realtà sociali possono essere concepite attraverso le relazioni sociali che le costituiscono» e pertanto l'individuazione delle relazioni sociali, che pre-esistono ad ogni fenomeno sociale, può avvenire utilizzando lo schema Agil di Talcott Parson; nell'ambito della teoria relazionale, questo viene inteso come la «bussola della teoria e dell'analisi sociologica». Lo schema Agil, elaborato da T. Parsons agli inizi degli anni cinquanta, individua le quattro componenti interne dell'azione sociale: mezzi, mete, norme e valori. Questo schema viene generalizzato fino a comprendere l'intera realtà sociale: ad ogni elemento dell'azione corrisponde un determinato sotto-sistema funzionale e un rispettivo prerequisito funzionale. In questo modo si individuano quattro quadranti o celle dello schema: il quadrante A (Adaptation) il cui prerequisito funzionale è l'adattamento mentre il sotto-sistema funzionale è l'economia; il quadrante G (Goal-attainment) con la realizzazione delle mete e il sistema politico come prerequisito funzionale e sotto-sistema funzionale rispettivamente; il quadrante I (Integration) il cui prerequisito funzionale è l'integrazione mentre il sotto-sistema funzionale è il sistema societario; infine il quadrante L (Latency pattern maintenance) con il mantenimento del modello come prerequisito funzionale e il sistema culturale come sotto-sistema funzionale. Ma nella sociologia relazionale, l'utilizzo di Agil non si conclude con l'individuazione delle quattro componenti interne dell'azione: «quello che c'è dentro ogni casella dello schema Agil (il tipo categoriale) è meno importante della distinzione/legame, cioè della relazione, che lo evidenzia e lo produce». In altre parole, l'applicazione di Agil come modello d'analisi è utile in funzione della sua logica relazionale. Secondo questa logica lo schema si costruisce a partire da due assi: l'asse strutturale A - I, degli standard di coordinamento, ovvero «re-ligo» e l'asse referenziale L - G, degli orientamenti di valore, ovvero «re-fero». Di conseguenza la relazione sociale si concretizza nella combinazione tra i due assi: «infatti, l'asse dell'orientamento, che rappresenta il senso soggettivamente intenzionato dell'azione, crea norme. La normatività culturale dell'azione, che consiste nell'attribuire significati intenzionali, si collega alla normatività strutturale».
Allo schema relazionale della società, si aggiunge il modello modulare e differenziale di Luhmann della "Comunicazione Ecologica", in cui il sistema sociale è un sistema di comunicazioni, separato dai sistemi biologici e psichici, dove i ruoli rivestiti dalle persone rappresentano l'elemento di maggiore importanza. I ruoli, pertanto, determinano differenziazione sociale, ovvero un incremento della complessità del sistema-società attraverso la differenziazione segmentaria, la differenziazione stratificata e la differenziazione funzionale.
Una società differenziata e relazionale può funzionare solo se è in grado di mettere in comunicazione le sue strutture ed i suoi sistemi, che possiedono dei propri codici interni ed in relazione a questi sono autoreferenziali; in questa visione la comunicazione rappresenta una forma di "potere" poiché attraverso di essa si è in grado di veicolare l'informazione attraverso i sistemi del modello struttural-funzionalista.
La struttura della società è dunque costituita da sistemi strutturalmente e funzionalmente differenziati, che determinano anche i diversi ruoli e status degli individui, che sono autonomi rispetto ai propri codici di comunicazione interni, la grande importanza rivestita dalla comunicazione risiede nella sua capacità di mettere in contatto i diversi sistemi sociali e di far veicolare e comprendere l'informazione prodotta da ciascuno: la società post-moderna può funzionare solo incrementando la riflessività interna e la capacità di comunicazione fra i sistemi.
Per Luhmann i fatti che avvengono nell'ambiente, le catastrofi ambientali, le carestie, etc... non hanno nessun effetto sociale fin tanto che non si comunica su di essi, in altre parole, secondo la logica social-costruzionista che vede i problemi ambientali come oggetti culturali, ossia come significati condivisi, un evento ambientale esiste per la società nel momento in cui questo viene comunicato. Il concetto è spiegato molto bene in questa affermazione del sociologo tedesco: «Potrebbero morire pesci o uomini, il bagno nei mari o nei fiumi potrebbe causare malattie, potrebbe non esserci più benzina nei distributori e la temperatura media potrebbe crescere o calare: fino a che su di questo non si comunica, ciò non ha alcun effetto sociale. La società è certo un sistema sensibile, ma operativamente chiuso. Osserva solo attraverso comunicazioni». Non approfondendo tutto l'apparato teorico che Luhmann costruisce, quello che in questo momento mi interessa rilevare è che gli eventi ambientali, ovvero gli input che l'ambiente produce, per essere percepiti dalla società devono essere comunicati e devono avere risonanza in ogni sotto-sistema funzionale della società, cioè gli input dell'ambiente devono essere tradotti nei codici e nei programmi di ogni sotto-sistema, solo così la società può rispondere alle minacce ecologiche. I codici rappresentano il modo con cui «i più importanti sistemi funzionali strutturano la loro comunicazione».
La comunicazione nel contesto attuale ha anche un'altra grande funzione, soprattutto in campo ambientale, quello di formare ed informare allo scopo di aumentare la partecipazione ed il consenso riguardo le scelte e le politiche pubbliche.
I cittadini, in particolar modo nelle questioni che afferiscono al tema dell'ambiente e della salute, desiderano sempre più partecipare alle decisioni che direttamente o indirettamente possono condizionare il loro futuro nonostante il funzionamento di un sistema di delega democratica che, attraverso libere elezioni, identifica rappresentanti a livello nazionale e locale. Eludere tali aspetti può sfociare in veri e propri conflitti che rischiano di mettere a repentaglio la realizzabilità di un piano o un progetto anche se tecnicamente ineccepibile.
La partecipazione e la costruzione del consenso (consensus building) sono processi volti a raggiungere soluzioni condivise attraverso azioni in grado di far convergere in modo possibilmente unanime gli interessi di diversi stakeholders. Tutti gli attori coinvolti hanno al tempo stesso il diritto di far valere i propri interessi e la responsabilità di proporre soluzioni in grado di soddisfare le aspettative degli altri soggetti. Naturalmente si tratta di processi volontari in cui alcuni stakeholders possono considerare più vantaggioso starne fuori. Nelle situazioni in cui tra le parti esista una generale convergenza di interessi o un rapporto di fiducia, gli interventi di costruzione del consenso possono essere limitati ad interventi di informazione e comunicazione finalizzati a mantenere un clima non conflittuale tra gli stakeholders. Laddove la disputa sia già manifesta, le strategie di gestione del conflitto (conflict management) hanno l'obiettivo di aiutare le parti a ricomporre la disputa in corso. In questo caso la comunicazione assurge al ruolo di strumento per la costruzione di nuove forme di democrazia realmente partecipata. La differenziazione sociale viene rappresentata e percepita soprattutto a partire dai contesti urbani: le città rappresentano luoghi dove questa analisi della struttura sociale prende forma e consistenza e dove pertanto i Parchi si trovano a dover fare i conti con essa se vogliono comunicare efficacemente le proprie informazioni. Il codice del sistema ambientale attraverso cui si esprimono i Parchi, può essere potenzialmente impenetrabile alla comprensione dei sistemi economici o di potere che, in gran parte, rappresentano i sistemi dominanti all'interno dei nuclei urbani. La comunicazione dei parchi deve essere in grado di penetrare il nucleo centrale del "paradigma urbano" anche attraverso la riproposizione della nota "bullet theory". Questa concezione lineare degli effetti della comunicazione presupponeva una emittente attiva e un pubblico sostanzialmente passivo, che di fronte allo stimolo del messaggio avrebbe reagito quasi automaticamente, in modo uniforme. Se l'effetto non sopraggiungeva, si pensava che il messaggio non avesse raggiunto il destinatario. Perciò si paragonò la comunicazione allo sparo di un proiettile (in inglese bullet), per rendere chiaro che non bastava premere il grilletto, ma bisognava anche fare centro e "colpire" il destinatario. Un'altra espressione usata per definire questa concezione meccanica e deterministica del problema degli effetti è quella di teoria ipodermica, con cui si vuole indicare che l'effetto della comunicazione era considerato come simile ad una iniezione sottocutanea che determina una reazione fisiologica dell'organismo, sia che il paziente ne sia consapevole e lo voglia oppure no.
La comunicazione, pertanto, soprattutto quella istituzionale o di una pubblica amministrazione, deve essere tarata e costruita appositamente per cercare di raggiungere i vari "bersagli" ovvero i vari soggetti sociali a cui questa si rivolge. La complessità della "taratura" è dunque funzione della complessità sociale: una società differenziata e modulare offre una platea multiforme e variopinta di soggetti sociali a cui rivolgersi, e determina una forte difficoltà nel costruire messaggi che possano essere decodificati e selezionati da tutti i soggetti. La "selezione" del messaggio è un ulteriore difficoltà soprattutto in ambito urbano: quotidianamente gli "urban dwellers", i cittadini, sono inoltre sottoposti ad un continuo bombardamento comunicativo che provoca confusione e assuefazione. L'eccessiva penetrazione "ipodermica" dei flussi comunicativi può provocare rigetto e quindi, secondo un meccanismo di autodifesa, selezione del messaggio. La selezione come meccanismo inconscio di difesa crea un sistema di retroazione e di crescita del flusso dei messaggi - se il soggetto sociale tenta di difendersi rifiutando il mio messaggio cercherò di "bombardarlo" - che provoca l'aumento dei costi comunicativi e la crescente necessità di escogitare forme di comunicazione sempre più dirompenti in grado di attrarre l'attenzione: la "riflessività" sociale od individuale (U. Beck, 1986) è l'unico strumento che consente di decodificare ed effettuare una selezione non emotiva e grossolana, oppure di non soggiacere alle manipolazioni dei mass media.
La comunicazione dell'ente di gestione di un parco naturale è dunque un fenomeno ed un prodotto proprio della comunicazione pubblica. Essa deve riguardare le interazioni dei sotto-sistemi sociali in cui la realtà sociale ed ambientale del parco si articola. Il parco deve trovare la giusta risonanza in ciascuno dei sotto-sistemi sociali ed ambientali; inoltre, la comunicazione dell'ente di gestione è sia una comunicazione fortemente pubblica, sia una comunicazione fortemente ecologica in quanto ispirata alla mission fondamentale di un'area protetta: proteggere la natura.
Cos'è la comunicazione?
Il termine deriva dal latino "communicatio" (comunicazione, partecipazione): un vocabolo che indica propriamente il "mettere in comune", il "far partecipi" altri di ciò che si possiede. Il termine è formato, infatti, dall'unione di due parole "Cum" (insieme) e "Munus" (dono). "Communico" dunque, indica originariamente un mettere in comune, un creare uno spazio comune: questo è ulteriormente confermato dal legame che sussiste, sempre dal punto di vista etimologico, tra il verbo "comunico", il sostantivo "communio" (comunione, condivisione) e l'aggettivo "communis". Non significa "mandare messaggi", ma va intesa come un atto sociale e reciproco di partecipazione, atto mediato dall'uso di simboli significativi tra individui e gruppi diversi.

  • Comunicazione come trasmissione, passaggio di informazioni.
  • Comunicazione come relazione, mettere in comune, comprensione.

Gli elementi fondamentali di ogni processo comunicativo sono:

  1. l'emittente: è il soggetto (o i soggetti) che comunica il messaggio;
  2. il ricevente: è il soggetto (o i soggetti) che riceve il messaggio;
  3. il messaggio: è il contenuto di ciò che si comunica. Può essere un'informazione, un dato, una notizia o più semplicemente una sensazione;
  4. il codice: è il sistema di segni che si usa quando si comunica e senza il quale non avviene la trasmissione del messaggio. Può essere sia una lingua, che un gesto, un grafico, un disegno;
  5. il canale: può essere inteso sia come il mezzo tecnico esterno al soggetto con cui il messaggio arriva (telefono, fax, posta, etc…) sia come il mezzo sensoriale coinvolto nella comunicazione (principalmente udito e vista);
  6. la codifica: è l'attività che svolge l'emittente per trasformare idee, concetti e immagini mentali in un messaggio comunicabile attraverso il codice;
  7. la decodifica: è il percorso contrario svolto dal ricevente che trasforma il messaggio da codice in idee, concetti e immagini mentali;
  8. il feed-back: è l'interscambio che avviene tra ricevente ed emittente quando l'informazione di ritorno permette all'emittente di percepire se il messaggio è stato ricevuto, capito, etc…;
  9. il contesto o ambiente: è il "luogo", fisico o sociale, dove avviene lo scambio comunicativo - può incentivare o al contrario disincentivare la comunicazione;

La comunicazione può essere:
Comunicazione verbale: utilizza le parole.
Comunicazione non verbale: espressione del volto, gesti, tono della voce, etc.... E' meno facilmente sottoponibile a "censura", e quindi tradisce gli effettivi sentimenti, stati d'animo, opinioni.
Comunicazione simbolica: il nostro modo di vestire, gli oggetti di cui ci circondiamo, etc…, costituiscono una parte molto significativa della nostra comunicazione.
Un utilizzo congiunto delle diverse modalità comunicative produce i risultati più efficaci. L'apprendimento varia al variare delle tecniche comunicative e dunque dei diversi canali di percezione.
Tecniche di comunicazione Canale di percezione % di apprendimento
Verbale solo udito 20 %
grafica-gestuale-iconica solo vista 30 %
Mista udito + vista 50 %
Mista udito + vista + discussione 70 %
mista + sperimentazione udito + vista + discussione + uso 90 %
In ogni caso occorre fare molta attenzione perché non tutto quello che viene comunicato arriva al ricevente. Anzi, di solito:
il soggetto vuole dire 100
in realtà dice 80
il ricevente sente 50 (a causa dei disturbi dell'ambiente)
capisce 30
ricorda 20
Le attività di comunicazione ed informazione di RomaNatura
RomaNatura ha fatto proprie le difficoltà evidenziate nel fare comunicazione in un contesto urbano. Non è facile comunicare le attività svolte da un Ente giovane, nato da circa 8 anni, che per lungo tempo ha dovuto dedicarsi principalmente a radicarsi ed a strutturarsi nel tessuto sociale ed istituzionale cittadino, che ha dovuto districarsi tra difficoltà amministrative, burocratiche, finanziarie e soprattutto di "riconoscibilità" sociale e politica.
È stato necessario scegliere il "messaggio" che si voleva trasmettere alla cittadinanza, ma prima è stato necessario fare i conti con le contigenze. Il contesto è stato il primo discrimine: i parchi di Roma rappresentano nel cuore della città l'ultimo lembo di un patrimonio ambientale e rurale che testimonia il tessuto fortemente agricolo della nostra città ai più, soprattutto alle giovani generazioni, sconosciuto; lo strumento era quello di un Ente e di un sistema regolativo ignoti e perlopiù incomprensibili ai cittadini, che non riuscivano a capire perché si dovessero applicare, in un'area urbana, norme e divieti validi per aree dove la wilderness regna sovrana; i mezzi sono i canali comunicativi tradizionali che per essere adeguatamente percepiti richiedono una capillarità ed una persistenza che spesso le risorse dell'Ente non hanno potuto sempre assicurare; la mission, la tutela e la conservazione di aree verdi salvate dall'incipiente speculazione edilizia e l'educazione ambientale nei confronti di questo immenso patrimonio. Attraverso questi elementi si è proceduto ad identificare un messaggio istituzionale che ha inteso rappresentare: la preservazione, la protezione e la fruizione. RomaNatura è un patrimonio ambientale urbano che può essere preservato non solo attraverso la protezione ma anche e soprattutto attraverso la fruizione: le aree urbane che non sono fruite, ovviamente in modo rispettoso per l'ambiente, sono abbandonate al degrado ed all'abusivismo. Per questo il messaggio comunicativo è stato rivolto a cercare di collegare l'utilizzo rispettoso che di queste aree si può fare ed i benefici in termini sociali, economici e sanitari che se ne possono trarre. Se si legge lo stile ed il contenuto della comunicazione istituzionale si intravede la volontà di coniugare l'ambiente con il tessuto storico della città, ma anche con lo sviluppo della stessa: i parchi di RomaNatura rappresentano una rete ecologico-sociale che in questo caso si collega, ad esempio, al Parco della musica (auditorium), alla nuova Fiera di Roma, alle nuove centralità volute dal nuovo PRG, ma anche agli insediamenti di Crustumerium, alla Cervelletta ed alle tante tenute agricole residuo di un ormai antico latifondismo di natura aristocratico-papale.
Lo stile pertanto deve essere caldo e amichevole e costruito con linee semplici, leggere e facilmente decodificabili da parte di ragazzi e anziani e dalle famiglie in genere, con caratteri "anticati" e colori il più possibile reali e nei suoi contenuti deve richiamare la fauna e la flora cittadine, ma anche le emergenze storiche come San Pietro ed il Colosseo, in una parola la biodiversità urbana: quello che deve emergere è il connubio tra uomo e natura che riescono a convivere in modo armonico senza bloccare lo sviluppo di una città che è stata e sarà capitale di popoli, religioni e culture.

La comunicazione propria dei parchi

I Centri Visita:
le Case del Parco di RomaNatura, strutture di accoglienza per i visitatori e di introduzione alla conoscenza dell'area protetta. Le strutture già aperte sono sei e sono dislocate in alcune delle aree gestite dall'Ente:

  • Villa Mazzanti, punto informativo e sede istituzionale dell'Ente (Riserva Naturale di Monte Mario)
  • Torre di Perna, punto informativo e sede distaccata Guardiaparco (Riserva Naturale di Decima-Malafede)
  • Casale Lucernari, punto informativo e sede distaccata Guardiaparco (Riserva Naturale della Marcigliana)
  • Casale Scarpa - Casa del Fiume (Riserva Naturale della Valle dell'Aniene), punto informativo e centro didattico con mostra permanente sull'ecosistema fluviale
  • Casale Alba, ospita il Centro di Cultura Ecologica-Lipu ed un punto informativo dell'Ente (Parco Regionale Urbano di Aguzzano)
  • Casaletto, punto informativo e di animazione del territorio, gestito da cooperativa locale, nonchè sede distaccata Guardiaparco

La pannellistica:

  • la segnaletica stradale e le insegne, l'informazione di servizio;
  • le aree "dedicate", l'informazione per la fruizione. Il caso del Parco di Proba Petronia all'interno del Parco Regionale Urbano del Pineto, dotato di area gioco ed area cani;
  • i sentieri natura, l'informazione per l'interpretazione del territorio protetto e la sua valorizzazione. La rete di RomaNatura:
  • Sentiero natura Le Querce (Riserva Naturale di Monte Mario - Collina dello Stadio Olimpico);
  • Sentiero Collina dell'Osservatorio (Riserva Naturale di Monte Mario);
  • Sentiero natura Il Costone (Parco Regionale Urbano del Pineto);
  • Sentiero natura Valle dell'Insugherata (Riserva Naturale dell'Insugherata);
  • Sentiero natura Il fiume porta (Riserva Naturale Valle dell'Aniene);
  • Sentiero natura La Cervelletta (Riserva Naturale Valle dell'Aniene);
  • Sentiero natura Conoscere il Parco (Parco Regionale Urbano di Aguzzano);
  • Sentiero natura I Lucernari (Riserva Naturale della Marcigliana);
  • Sentiero natura Valle di Perna (Riserva Naturale Decima-Malafede);
  • Sentiero natura Fosso del Ciucco (Riserva Naturale Laurentino-Acqua Acetosa);
  • Sentiero natura La Torre (Riserva Naturale dell'Acquafredda).

La tabellazione:

  • le tabelle perimetrali, l'informazione per il controllo e la tutela del territorio. L'esperienza più recente: il neonato Monumento Naturale "Parco della Cellulosa".La comunicazione tradizionale

I prodotti editoriali:

  • dèpliant serie "I Parchi Naturali di Roma", realizzati per ciascuna area protetta (varie ristampe);
  • dèpliant "A volo d'uccello sulla città": lo skyline di Roma da Villa Mazzanti;
  • dèpliant istituzionale "RomaNatura" (varie ristampe);
  • mappa dei parchi naturali di RomaNatura (marzo 2003);
  • atlante fotografico delle Aree Naturali Protette di Roma (giugno 2005);
  • brochure "Una gita in città" (ottobre 2005);
  • guida ai Servizi delle Aree Naturali Protette del Lazio - I parchi di RomaNatura (in preparazione).

La pubblicità:

  • annunci su stampa quotidiana e periodica (Metropoli Agricola);
  • gli spot radio (Metropoli Agricola);
  • le affissioni (Metropoli Agricola, ma anche eventi minori);
  • le sponsorizzazioni (Agenda d'Ateneo 2007 - Università degli studi "Tor Vergata").

Gli eventi

  • Metropoli Agricola ( Riserva Naturale di Decima Malafede, ottobre 2005);
  • C'è aria di festa nei Parchi di Roma (dicembre '05 - gennaio '06);
  • Inaugurazione Parco di Proba Petronia (Parco Regionale Urbano del Pineto, marzo 2006);
  • Valorizzazione creativa del legno di città. Laboratori (Riserva Regionale Valle dei Casali, maggio 2006);
  • Workshop "Local Action for Biodiversity" (Villa Mazzanti, giugno 2006);
  • I Parchi di RomaNatura come museo diffuso di biodiversità (giugno-ottobre 2006);
  • Amor di Mare (Area Marina Protetta Secche di Tor Paterno, giugno 2006);
  • La Notte Bianca di RomaNatura (Villa Mazzanti, settembre 2006);
  • Convegno AIGAE (Villa Celimontana, ottobre 2006);
  • Autunno in Riserva. I parchi a tavola (Riserva Naturale di Decima Malafede, ottobre 2006).

Le fiere

  • Natura in viaggio (ARP/Regione Lazio - Gaeta, marzo 2006);
  • Salone dei Parchi e del Vivere Naturale. ParkLife 2006 (Roma, aprile 2006);
  • Parchi in città (Federparchi - Roma, maggio 2006);
  • Festa dei Parchi (Rieti, maggio 2006);
  • Forum del Libro Geografico (Società Geografica Italiana - Roma, giugno 2006);
  • Mediterre 2006 (Bari, settembre 2006).

L'ufficio stampa:

  • i comunicati stampa (sia verso mezzi d'informazione generalisti che di nicchia). L'attenzione verso i mezzi di comunicazione di settore (natura, ambiente, turismo, informazione scientifica) interessa soprattutto stampa periodica, portali e newsletter in formato elettronico;
  • la rassegna stampa bisettimanale, su attività dell'Ente ma anche sull'attualità delle aree protette regionali e su tematiche di interesse ambientale.La comunicazione nell'era di Internet

I prodotti multimediali:

  • video istituzionale "I parchi naturali di RomaNatura" (DVD);
  • CD ROM "La Natura in città", versione multimediale dell'Atlante fotografico delle Aree Naturali Protette di Roma;
  • DVD "Roma capitale di risorse", prodotto realizzato per l'Assessorato all'Agricoltura della Regione Lazio;
  • il sito Internet istituzionale: www.romanatura.roma.it;
  • le pagine dell'Ente sui portali dedicati dell'Agenzia Regionale Parchi e di Federparchi: www.parchilazio.it e www.parks.it.

Bibliografia
Baumann Z., La società sotto assedio, Bari, Laterza, 2003.
Beck U., Risk Society: towards a new modernity, London, Sage Pubblication, 1992.
Donati P., Teoria relazionale della società, Milano, Angeli, 1998.
Luhmann N., La comunicazione ecologica. Può la società moderna adattarsi alle minacce ecologiche?, Angeli, Milano, 1989.
G. Osti, I nuovi asceti, Bologna, Il Mulino, 2005.
Parsons T., La struttura dell'azione sociale, Bologna, il Mulino, 1968.

di Paolo Giuntarelli
Direttore Ente Regionale RomaNatura