Nuovi indirizzi dell'Unione Europea in materia di clima ed energia
L'UE ha assunto impegni fermi ed ambiziosi nell'ambito della politica in materia di clima e di energia; oggi, nel 2008, la sfida consiste nel mantenere tali impegni. A dicembre dello scorso anno, la conferenza di Bali ha segnato una tappa fondamentale.
L'Unione è determinata a mantenere un ruolo di leader a livello internazionale in materia di cambio del clima e di energia e conservare lo slancio dei negoziati sulla convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e sul relativo protocollo di Kyoto, in particolare nella prossima conferenza delle parti a Poznaÿ.
L'obiettivo è raggiungere un accordo ambizioso, globale e completo post-2012 a Copenaghen nel 2009. Una sfida centrale consisterà nell'assicurare la transizione verso un'economia a bassa emissione di carbonio sicura e sostenibile che sia compatibile con la competitività, la sicurezza dell'approvvigionamento, la sufficienza alimentare, il risanamento delle finanze pubbliche e la coesione economica e sociale dell'UE. In parallelo si prevede un aumento graduale dei flussi di finanziamento e investimento per la mitigazione e l'adattamento. Tenendo conto del fatto che energia e clima sono parte integrante della strategia di Lisbona, essi contribuiranno positivamente anche all'obiettivo di aumentare la crescita e l'occupazione.
Il Consiglio europeo invita la Commissione a continuare a sostenere gli sforzi degli Stati membri per ridurre le emissioni dei gas serra mediante politiche e misure comunitarie globali. Per passare all'obiettivo più ambizioso di una riduzione del 30% è necessario operare, in maniera esplicita, equilibrata, trasparente ed equa.
Il Consiglio europeo riconosce che in un contesto globale di mercati competitivi, il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio costituisce una preoccupazione in taluni settori, quali le industrie ad alta intensità energetica, particolarmente esposti alla concorrenza internazionale, che occorre analizzare e affrontare urgentemente nella nuova direttiva "sistema di scambio" in modo che si possano prendere misure appropriate in caso di fallimento dei negoziati internazionali. Un accordo internazionale resta il modo migliore di affrontare la questione.
Il Consiglio sottolinea come il sistema di scambio delle quote di emissione sia parte essenziale di una politica integrata in materia di clima ed energia e riconosce l'importanza di un unico limite massimo a livello di UE.
Sempre il Consiglio mette in luce la necessità di flessibilità nel conseguimento degli obiettivi nazionali che non rientrano nel sistema UE di scambio delle quote di emissione in materia di energie rinnovabili e rileva l'importanza di regimi nazionali di sostegno efficaci per le rinnovabili e dell'aumento di efficienza energetica. Ricorda inoltre che l'obiettivo di proporre un quadro normativo per la cattura e lo stoccaggio di CO2 (CCS) è assicurare che questa nuova tecnologia venga utilizzata in modo sicuro sotto il profilo ambientale, da dimostrarsi attraverso progetti, come convenuto nella primavera del 2007. Per l'utilizzo dei biocarburanti è essenziale assicurare la reperibilità sul mercato di quelli di seconda generazione.
È necessario sviluppare maggiori sinergie tra la politica sul clima e quella sulla biodiversità quale mezzo per conseguire benefici comuni, in particolare potenziando attività e misure che si rafforzano reciprocamente.
Il Consiglio europeo incoraggia gli Stati membri e la Commissione ad accrescere gli sforzi volti ad arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010 e oltre. La nona Conferenza delle parti della convenzione sulla diversità biologica (CBD), che si terrà nel maggio 2008 a Bonn, e il completamento della rete Natura 2000 sono passi essenziali per raggiungere tale obiettivo.
Un mercato interno dell'energia pienamente funzionante e interconnesso è una condizione essenziale per un approvvigionamento energetico sicuro, sostenibile e competitivo in Europa.
Si tratta di a mettere a profitto i recenti progressi compiuti in relazione al terzo pacchetto di misure per il mercato interno del gas e dell'energia elettrica al fine di raggiungere un accordo politico entro giugno 2008. L'analisi strategica della politica energetica sarà incentrata sulla sicurezza dell'approvvigionamento, inclusi i dispositivi di interconnessione, e sulla politica energetica esterna. Il Consiglio attribuisce particolare importanza al fatto che l'UE e i suoi Stati membri si esprimano con una sola voce sulle questioni relative all'energia nei confronti di terzi. La transizione verso un'economia a bassa emissione di carbonio sicura e sostenibile avrà un impatto su numerose politiche e sulla vita economica e quotidiana dei cittadini.
Occorre in particolare:
sviluppare politiche coerenti in materia di ricerca e sviluppo e d'innovazione a livello europeo e nazionale;
liberare il potenziale economico delle eco-industrie, elaborare una politica industriale sostenibile e sviluppare mercati guida sostenibili e competitivi a livello mondiale, pur tenendo conto dell'impatto sulla competitività delle misure in materia di energia e cambiamenti climatici;
promuovere un sistema di trasporti sostenibile che permetta agli Stati membri, nel quadro delle politiche dell'UE, di adottare le misure necessarie per lottare efficacemente contro i cambiamenti climatici;
prendere in considerazione una revisione della direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici per renderla più conforme con gli obiettivi dell'UE in materia di energia e di cambiamenti climatici;
migliorare l'efficienza energetica e delle risorse in tutti i settori;
informare il consumatore sull'uso efficiente dell'energia per far fronte alle ripercussioni sociali e cogliere le possibilità offerte dal settore dell'energia e dei cambiamenti climatici.
Il Consiglio europeo invita inoltre la Commissione, nel presentare le sue proposte legislative sulle aliquote IVA attese per l'estate del 2008, e in collaborazione con gli Stati membri, a esaminare in quali settori gli strumenti economici, fra cui le aliquote IVA, possano contribuire ad aumentare il ricorso a materiali che consentono di risparmiare energia e a prodotti efficienti sul piano energetico.
Il Consiglio europeo riconosce che il trattamento dei temi dell'energia e dei cambiamenti climatici è anche una questione di formazione di valori e di cambiamento del comportamento dei cittadini. Esorta pertanto i governi nazionali e le istituzioni europee a dare l'esempio compiendo significativi progressi nell'assicurare una riduzione del consumo energetico dei loro edifici e parchi auto.
Daniela Talamo
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