Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 53



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Fiumi

Coordinamento dei parchi fluviali

I Parchi fluviali pensano e lavorano in grande, lo dimostrano le tante iniziative intraprese, i Festival e le pubblicazioni in corso.
Lo scorso dicembre, nell’ambito dell’Assemblea ordinaria dei Soci, Federparchi ha istituito il Coordinamento dei parchi fluviali al fine di mettere a sistema tutte le realtà protette italiane che hanno come cuore pulsante del loro essere uno o più tratti fluviali. Questo importante strumento messo a disposizione dei parchi per potersi confrontare sulle problematiche legate alla gestione di queste aree protette, per presentare esperienze di eccellenza e buone pratiche che potrebbero essere riproposte in altre zone e trovare soluzioni comuni alle principali criticità, e ancora più significativo rispetto ad altre realtà. Infatti, se da un lato le aree fluviali rappresentano un ambiente estremamente ricco di biodiversità, al contempo sono ecosistemi molto fragili e fortemente esposti all’antropizzazione, all’inquinamento e al degrado ambientale. Ciò fa sì che i parchi istituiti in queste aree debbano fare un lavoro straordinario per conservare la naturalità dell’ambiente e permettere uno sviluppo ecosostenibile delle attività umane. Questo “lavoro straordinario” è motivato dal fatto che generalmente nelle aree fluviali, rispetto per esempio alle zone montane che rimangono più isolate e “selvagge” e quindi più facilmente tutelate, gravitano molti centri abitati, industrie e attività umane che devono essere controllate e regolamentate. Inoltre tutti o quasi i parchi istituiti hanno nel loro territorio protetto solo una parte, magari la foce, del corso fluviale e quindi, oltre agli sforzi che devono affrontare per conservare l’integrità del tratto di loro competenza, sono costretti a fare i conti con quanto, inquinamenti, cattiva gestione degli alvei a monte, ecc., arriva via fiume andando a incidere su tutto il bacino idrografico.
Il Coordinamento, per il quale mi è stato dato l’onore di fare da coordinatore (ringrazio la Federazione per la fiducia e il ruolo conferitomi in questa importante iniziativa), si è messo subito al lavoro e lo scorso 14 dicembre, nell’ambito dell’Assemblea ordinaria dei Soci, i parchi presenti alla riunione hanno discusso sugli obiettivi da raggiungere. Primo tra tutti è l’impegno di creare una banca dati sui parchi fluviali italiani in modo da avere non solo tutti i riferimenti ma anche per mettere in luce i nodi focali della gestione di queste aree protette e le priorità su cui lavorare.
Un’altra iniziativa che vede la partecipazione congiunta dei parchi fluviali è il Festival dell’editoria ambientale Parco Libri (Pisa 18-20 aprile) dove per la prima volta le aree protette fluviali si presentano insieme con uno stand del Coordinamento per mettere in vetrina le loro attività e peculiarità. Un’ulteriore occasione, questa, per confrontarsi e per evidenziare che il sistema fluviale è in realtà un tutt’uno, una rete che unisce corso d’acqua a corso d’acqua, bacino idrografico a bacino idrografico, una sorta di “sistema sanguigno” del territorio italiano. La manifestazione è l’occasione anche per presentare le prossime iniziative dei parchi come il convegno nazionale sulla riqualificazione fluviale “Gestire per conservare: paesaggio, trasformazione e tutela degli ambienti fluviali”, organizzato per il 29 maggio prossimo a Cascina Le Vallere Moncalieri (TO) dal Parco del Po torinese con l’obiettivo di dare un’immagine condivisa e comunicata di paesaggio fluviale in una dimensione contemporanea. Questo importante appuntamento si inserisce in un ricco calendario di eventi che vedono i parchi fluviali ancora una volta protagonisti e animatori di discussioni e confronti. Voglio ricordare il partecipato convegno “Parchi fluviali e bacini idrografici. La pianificazione e la disciplina delle acque nelle aree protette” organizzato dal Centro Studi sulle aree protette e gli ambienti fluviali dal Parco di Montemarcello-Magra lo scorso ottobre a Sarzana che ha affrontato il delicato tema del Dlgs 152/2006 e del registro delle aree protette dei distretti idrografici, dell’importanza di una connessione tra i piani di settore degli Enti Parco, delle Autorità di Bacino e delle istituzioni che gestiscono un ambito fluviale e delle tematiche legate alla nautica.
Proprio la nautica nelle aree protette sarà il tema della prossima pubblicazione (“La tutela del mare, delle coste e dei fiumi e la nautica”) su cui il Centro Studi sulle aree protette e gli ambienti fluviali dal Parco di Montemarcello-Magra in collaborazione con la casa editrice ETS sta lavorando. Questo volume segue il libro “Aree protette fluviali in Italia - biodiversità, gestione integrata e normative”, pubblicato nel 2007, al quale hanno collaborato i principali esponenti del mondo dei Parchi, ricercatori, professori universitari, tecnici ed esperti dell’ambiente fluviale, della gestione idraulica, della pianificazione degli alvei e della normativa vigente in materia, affronta la situazione attuale dei Parchi fluviali italiani riportando la testimonianza, l’esperienza e l’esempio di alcuni parchi storici e di altri più recenti o in fase di istituzione.
Il Centro Studi sulle aree protette e gli ambienti fluviali dal Parco di Montemarcello-Magra, che con la nascita del Coordinamento diventa a tutti gli effetti uno dei suoi strumenti di lavoro a disposizione di tutte le aree protette fluviali italiane, ha in programma un convegno internazionale sul confronto tra gestione delle aree protette fluviali in Italia e nel resto d’Europa previsto per ottobre 2008 a Sarzana a seguito dell’incontro del 5-14 ottobre organizzato a Barcellona dall’IUCN.
Un appuntamento europeo, dunque, a dimostrazione di come i parchi fluviali italiani pensino e lavorino in grande.

a cura di Patrizio Scarpellini