Federparchi
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali


PARCHI
Rivista della Federazione Italiana Parchi e delle Riserve Naturali
NUMERO 54



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Fiumi

Parchi fluviali e bacini idrografici: fermento in attesa del VI Congresso di Federparchi

Parchi europei fluviali (italiani e stranieri) e distretti idrografici mostrano tutta la loro vivacità, continuando a presentare e confrontare le loro esperienze più significative, per svilupparsi e trovare soluzioni adeguate a proteggere e tutelare aree complesse ma fondamentali negli scenari ambientali dell’Unione Europea.

Molti sono i parchi che partecipano attivamente a questo dibattito, ormai da anni: dagli spagnoli del Parco Nazionale del Doñana e Parco Regionale del Foix (gemellato con il Parco di Montemarcello-Magra), al Parco Regionale francese della Camargue, alla Riserva Biosfera Delta del Danubio della Romania ed alla Fondazione svizzera Bolle di Magadino, solo per citarne alcuni. Lo dimostrano i tanti significativi protocolli d’intesa e le collaborazioni attivate proprio da queste aree protette con parchi italiani.
Significativa in tal senso l’Associazione “Delta chiama Delta” che, costituita nel 2002 su iniziativa del Parco Delta del Po dell’Emilia-Romagna, vede la partecipazione del Parco Regionale della Brière (Francia), dalla Riserva Naturale della Biosfera del Delta del Danubio (Romania), dal Parco Naturale Delta del Ebro (Spagna) e ovviamente dei Parchi del Delta del Po (Emilia-Romagna e Veneto). Essa rappresenta il primo network internazionale di zone Ramsar, con il fine di promuovere la salvaguardia e la valorizzazione delle aree costiere e deltizie in un contesto internazionale, attraverso l’avvio di progetti comunitari e un continuo confronto.
In Italia nel frattempo matura l’attività e l’efficacia del Centro Studi sulle aree protette e gli ambienti fluviali del Parco di Montemarcello-Magra e, in parallelo, quella del Coordinamento dei parchi fluviali voluto da Federparchi che coinvolge ormai moltissime realtà italiane e straniere, istituzioni, associazioni e naturalmente aree protette.
Un fatto di grande rilievo perché si inserisce in un contesto nazionale di incertezza e cambiamento sia per i parchi che per le autorità di bacino, un momento di passaggio che necessita di occasioni di confronto tra le parti interessate e di una riflessione anche in vista del prossimo Congresso nazionale di Federparchi previsto per dicembre 2008.
Cresce in tal senso la volontà a livello nazionale di sviluppare un dialogo tra parchi fluviali e autorità di bacino (o distretti amministrativi) sull’interazione e la complementarietà dei Piani di gestione.
Si è visto di recente all’incontro/dibattito promosso dal Parco di Montemarcello-Magra in collaborazione con l’Autorità di Bacino del fiume Magra e Federparchi sul tema della gestione degli ecosistemi fluviali “Parchi fluviali e bacini idrografici esperienze europee” organizzato a Lerici, presso il moderno e funzionale Centro Congressi di Villa Marigola, in ottobre proprio dal Centro Studi sulle aree protette e gli ambienti fluviali.
In tal contesto, oltre a quelle del Parco di Montemarcello-Magra che da sempre lavora in stretta sinergia con la rispettiva Autorità di Bacino realizzando due Piani, il Piano di Parco e il PAI (“Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del Fiume Magra e del Torrente Parmignola), fortemente complementari, si sono viste e sentite molte esperienze italiane significative. Per la Lombardia l’esempio del Parco dell’Adda sud che negli anni scorsi ha attivato una serie di progetti di cooperazione con alcuni parchi della ex Iugoslavia. Per il centro Italia la Riserva Naturale Regionale Nazzano, Tevere-Farfa, che il prossimo anno festeggia il trentennale di attività, mentre per il sud il Parco siciliano dell’Alcantara che al momento è l’unico parco fluviale siciliano.
Hanno inoltre partecipato all’incontro rappresentanti di importanti istituzioni quali, oltre a ovviamente Federparchi, Europarc, Legambiente e Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ex Apat), esponenti di significativi bacini idrografici europei, quali per esempio l’Agence de l’Eau Rhône Méditerranée et Corse e la agenzia austriaca del fiume Drava, affluente del Danubio.

Patrizio Scarpellini