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Uno degli aspetti migliori dei parchi in Germania è che sono molto frequentati. Lungo i bei viottoli che attraversano le foreste di abeti si incontrano molti escursionisti, corridori e ciclisti di ogni età. Infatti, a differenza dei tipici genitori italiani, quelli tedeschi si portano dietro nelle loro uscite sportive anche i figli più piccoli. Ed è proprio il caso di dire che "se li portano dietro", visto che qualora non abbiano ancora raggiunto l'età in cui possono pedalare vengono trainati dal padre o dalla madre in una carrozzina a due ruote... che sembra peraltro comodissima e su cui faremmo volentieri un giro!
La presenza di gente intorno comunque non inficia assolutamente la tranquillità dei sentieri, che preservano quel silenzio quasi sacrale tipico delle foreste. Il nostro primo parco tedesco è l'Obere Donau nel quale entriamo in un'atmosfera festosa. Infatti a Tuttlingen, la porta d'accesso al parco, siamo inaspettatamente incappate in una gigantesca festa paesana, dove abbiamo avuto occasione di irrorare le nostre aride gole con fiumi spumeggianti di birra. Nonostante la bevuta il giorno dopo siamo ripartite indefesse di prima (o quasi prima)mattina per oltrepassare finalmente il Danubio e dirigerci verso Balingen attraverso un'area montagnosa ricca di fossili, dominata, nella parte più settentrionale dal castello Hohenzollern che, arroccato sul cucuzzolo di un monte e fitto di pinnaccoli e torrette, offre silhouette fiabesca a chi cammina nella valle.
Il nostro percorso all'interno dell'area protetta come del resto in gran parte del territorio tedesco, si snoda su piste ciclabili per lo più asfaltate che serpeggiano tra campi di grano e mais e si addentrano spesso nel buio della foresta. Ci stupiamo ancora di vedere anche ad altezze così basse il cielo punteggiato di rapaci che non eravamo abituate a vedere in Italia, mentre ci siamo ormai abituate a considerare i cromatismi bianchi e bluastri delle nuvole, parte del paesaggio. A quanto pare infatti l'estate tedesca prevede un'alternarsi costante di sole e acquazzoni che noi stiamo imparando a scansare: appena addocchiamo un minaccioso cumulonembo carico di pioggia, o vediamo un parte dell'orizzonte offuscata da uno scroscio di pioggia ancora lontana, studiamo rapidamente la direzione del vento e ci affrettiamo a trovare riparo sotto la porzione di cielo che rimarrà o diventerà limpida. |