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Stiamo lasciando l'Abruzzo a malincuore dopo 5 giorni. Quel che ha reso particolare il nostro soggiorno, o meglio transito, in questa regione è stato il fatto che ci siamo mosse quasi esclusivamente all'interno di Parchi. Oltre alla ovvie belezze naturalistiche, una delle prime cose che abbiamo notato e che ci ha fatto realizzare di essere in are consacrate all'escursionismo, è stato il differente sguardo con cui ci osservava la gente: non più occhiate sospettose e perplesse ma un atteggiamento discreto, talvolta indifferente, talvolta increspato da interesse. Altra piacevole novità a questa strettamente collegata è stata la comparsa di segnaletica CAI, di sentieri ben battuti e di materiale cartografico puntuale che hanno reso molto più facile il nostro cammino...anche se perdersi ha avuto spesso risvolti positivi. Ad esempio quando stavamo per entrare in Abruzzo (sarebbe il caso di dire: 'tentando di entrare in Abruzzo') ci siamo smarrite tra i tratturi e invece di arrivare a Castel di Sangro come ci eravamo prefissate, abbiamo inconsapevolmente deviato a Sud fino ad arrivare nel paese di Forli del Sannio che era del tutto fuori rotta. Inaspettatamente però quel paesino ci ha riservato una magnifica serata e ci ha permesso di conoscere individui stravaganti ed eccezionalmente cordiali. Ora invece ci aggiriamo sicure e serie su altrettanto seri sentieri come la moltitudine di gitanti che affolla i parchi abruzzesi!
Laura Meneguzzo e Ligeia Lugli |