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E' il mio ultimo giorno di solitudine. Da Handeloh devo arrivare ad Amburgo attraversando l'Elbe in battello. La tappa è lunga ma sembra facile e mi avvio di buon grado sotto la pioggia. Peccato che presto la pioggia si trasformi in diluvio e il sentiero in un mare di fango. Dopo poche ore di cammino mi trovo ad avanzare con l'acqua sopra le caviglie come nelle peggiori giornate d'inverno a Venezia. Non cedo comunque alla nostalgia di casa e procedo passo dopo passo nel terreno acquitrinoso. Circa a metà del percorso entro nel Parco naturale di Fischbeck, le condizioni metereologiche avverse non sono le migliori per godersi una passeggiata nella natura...anzi, devo ammettere di aver intensamente desiderato l'asfalto. Eppure la heide di Fischbeck è riuscita ad affascinarmi nonostante tutto. Forse proprio in virtù del cielo plumbeo e del velo di pioggia che offuscava la visuale, il giallo scuro dell'erba risultava più intenso del solito e il sentiero allagato riluceva argenteo tra i prati. Il territorio del parco è molto collinoso e i continui saliscendi del sentiero consentivano spesso di spaziare con scorci ampi sulla campagna circostante, cosa rara nel nord della Germania dove prevale la pianura. Purtroppo alla fine del parco nella località di Neuegraaben ho perso le indicazioni del sentiero e ho proseguito alla cieca in un'area sterminata di pascolo senza trovare l'imbarcadero dei traghetti per Amburgo, il che ha un po' incupito il mio ricordo altrimenti splendido di quella tappa. |
