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Da sola nel Parco del Gran Sasso - 1


Foto Gran Sasso 1
Lente d'ingrandimento

Il Parco del Gran Sasso è stato per me teatro di un' esperienza insolita. Dovevo percorrere la tappa da sola, perchè Laura era ancora afflitta da un forte dolore alla caviglia e si era fatta portare a destinazione da due guardie forestali incontrate casualmente. Mi avviai dunque solinga per i sentieri del parco,sovrastata per la prima ora di cammino dalla tetra e affascintissima rocca che fronteggia Castelvecchio Calvisio,nella cui sagoma inconfondibile, aggettante dalla roccia della aspra vetta della montagna, si riconosce facilmente il castello del mago del film "Lady Hawck", di cui infatti fu il set.
Superato il paese di Santo Stefano di Sessanio, il percorso divenne più difficile da seguire: dovevo attraversare una vasta valle e un paio di monti prima di giungere al paese più vicino e le piste forestali che vi si snodavano si intrecciavano spesso fra loro, formando bivi e quadrivi, resi enigmatici dalla assenza di segnali o indicazioni di sorta. Io, individuato sulla mappa l'itinerario più breve per raggiungere Assergi ( la meta del giorno), iniziai a seguirlo. Tale operazione era però complicata dalla mancanza di indicazioni che mi costringeva a procedere affidandomi solamente alla cartina ad ogni incrocio. Comunque confidavo che avrei, o prima o poi, incontrato qualcuno a cui chiedere conferma della direzione, o a cui domandare quanti km mancassero alla meta. Invece il tempo passava e, colle dopo colle, tornante dopo tornante, non vedevo nessuno. Vagamente inquieta per una tale desolazione scelsi, tra i due itinerari possibili, quello che passava per un paio di centri abitati. Così dopo parecchie ora di cammino ebbi finalmente modo di verificare dove fossi e di interrogare qualcuno circa il percorso, altrimenti certamente sarei rimasta immersa in valli perfettamente silenti tutto il giorno. Il che, a parte il rischio di perdermi, non sarebbe stato male,anche perchè è talmente raro che capiti di rimanere immersi nella natura senza nessuno intorno...ora che ci penso è stata la prima volta in vita mia che ho potuto ascoltare indisturbata i suoni e i silenzi della montagna, senza alcuna interferenza umana, senza strepiti di voci, rombare di motori, o anche solo rintocchi di campane... insomma il Gran Sasso fuori stagione è davvero un'esperienza da farsi!

Ligeia Lugli