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Le nostre tappe umbre non sono state certo le più amene. Infatti la scarsa collaborazione della sezione locale della FIE, la pessima manutenzione e segnalazione del sentiero E1 e la tristezza derivata dal continuo attraversare paesi terremotati hanno reso un po' cupo il nostro transito in quella regione, da cui al contrario ci aspettavamo molto. Fortunatamente, in mezzo a tale mesto caos c'è un'oasi bella e facilmente fruibile: il Parco del Monte Cucco. Questa zona è forse più nota ai deltaplanisti che ai trekkers, poichè è un paradiso eolico che rende possibile il volo, ma in certi punti quasi impossibile la marcia. Infatti siamo salite sul monte con estrema difficoltà, tra fortissime raffiche di vento che spesso ci costringevano a fermarci. E meno male che il nostro itinerario non prevedeva l'ascesa alla vetta, che sarebbe stata quanto mai pericolosa! Abbiamo invece aggirato la cima passando per Val di Ranco, che, protetta dal vento da un fitto bosco di faggi e dal fianco della montagna, offre un ottimo riparo per gli escursionisti. Inoltre presenta il raro vantaggio di un'area camping attrezzata gratuita! Inutile aggiungere che pernottammo di buon grado lì, felici di poter risparmiare qualche soldo, dato che mediamente viaggiare in Italia è proibitivo!
Anche la mattina seguente ci riservava belle sorprese: dal campeggio si diramava una pingue serie di sentieri, ben tenuti e ben segnalati, grazie alla quale siamo riuscite a raggiungere Scheggia, cioè la città più vicina, in un tempo ragionevole, senza perderci e senza farci male...insomma, per una volta normalmente! |