Mondo in vendita?
Dalla Francia, un inevitabile confronto con i nostri guai


Fine agosto, costa del Var, davanti alle isole di Porquerolles, Francia. Sulle spiagge si cerca di dribblare i temporali per fare un bagno. Sotto il cielo nuvoloso molti sfogliano La Stampa, il Corriere, la Repubblica. I turisti italiani vengono numerosi in questo angolo di Francia. Tra conti pubblici che non tornano, bilanci di queste piovose vacanze, lamenti di albergatori, gossip dalle spiagge vip, crisi del mondo del pallone, c'è anche qualche breve articolo sul primo elenco, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, dell'Agenzia del demanio dei beni immobili di proprietà dello Stato che appartengono al patrimonio indisponibile e disponibile fra i quali il ministero dell'Economia sceglierà, in autunno, quelli per la "cartolarizzazione". Termine orripilante, su cui bisognerà tornare seriamente. In estrema sintesi e approssimazione, si tratta di beni che potrebbero essere affidati per la vendita ad una società che provvederebbe ad anticipare una parte della somma allo Stato. C'è di tutto: forti, cascinali, aree di tiro a segno, due ex case del fascio (a Voghera), abitazioni, ville comunali. Scorrendo l'elenco (provvisorio ed incompleto ma di quasi 900 pagine), è difficile vincere la tentazione del titolo facile: Italia in vendita. Si trova la Certosa San Martino a Napoli, valutata oltre 56 milioni euro o una proprietà in viale Italia, a Livorno, stimata in oltre 86 milioni, sempre di euro. E poi, villa Jovis di Capri (89.750 euro), l'ospedale Niguarda di Milano è valutato 2.325.378 euro, il solo Forte di San Giacomo a Porto Azzurro è stimato quasi 5 milioni e mezzo. Non mancano le isole: di proprietà del demanio, in Toscana ci sono le Formiche, valutate 47.538 euro, Giannutri (368.400), Gorgona (quasi 6 milioni di euro), Pianosa (poco più di 8 milioni) mentre, nell'arcipelago della Maddalena, l'isola di Spargi è valutata 2.422.183 euro, in Sicilia, invece l'isola di Marettimo vale 138.728 euro. Il valore di isola Formica a Favignana è di 197.377 euro. Ma anche capi e "punte" non mancano: Punta Cavazzi di Ustica (89.811), contrada Imbriacola a Lampedusa (4.184 euro), Punta Spadillo a Pantelleria (125.193 euro). Anche l'esclusivo Golfo Aranci, in Sardegna, rientra nel patrimonio dello Stato per un valore di 135.234 euro. Poi ville comunali, il Noviziato a Messina, stimato 5.829.507 euro, il parco dell'ex Reggia di Caserta, valutato 237.570 euro, mentre il Belvedere di Orvieto 27.889. E via elencando.
Cosa succederà di questo elenco, come procederà la cosa? Come spesso accade il "mondo" si divide in apocalittici e integrati. Qualcuno paventa la privatizzazione di isole e coste. Altri, citando la legge 410/2001, assicurano che tutto sarà allo scopo di "valorizzare".

A chiudere la piccola spiaggia di fronte alle isole di Porquerolles c'è uno spuntone di promontorio su cui si erge Fort Bregancon, residenza presidenziale. Alla tozza costruzione edificata da Vauban ai tempi del Re Sole, si accede per una stradina asfaltata, recintata e quando il presidente "è in villa", presidiata. L'auto presidenziale entra nella stradina da un cancello e percorre qualche centinaio di metri costeggiando la spiaggia, poi si ferma davanti ad un secondo cancello. Varca anche questo, mentre se ne riapre un altro, tre metri oltre, passato il quale, l'auto blindata si inerpica sull'ultimo tratto di strada privata che porta alla sontuosa sede. Perché questo doppio stop per l'inquilino dell'Eliseo? Per far passare i turisti che fanno il sentier côtier, che percorre tutte le coste francesi dalle sabbie del Mediterraneo alle falesie della Bretagna. Rigidamente demaniali e quindi pubbliche: ci passa Jacques Chirac ma anche monsieur Hulot della banlieu parigina. Il confine italiano è qualche centinaia di km a ovest. O molto più distante?
g.b.




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