Logo Monumento Naturale Pietra Lentina

Monumento Naturale Pietra Lentina



L'Area Protetta

Mappa di Avvicinamento
  • Ente Gestore: Comunità Montana del Triangolo Lariano
  • Sede: Via Vittorio Veneto, 16 - 22035 Canzo (CO)
  • Tel: 031/672000
  • Fax: 031/670248
  • E-mail: gev@cmtl.it
  • Superficie: 0,00 ha
  • Provincia: Como
  • Istituzione: 22 maggio 1984


La Pletra Lentina è situata lungo la carrozzabile che dal Pian del Ranclo scende verso Bellagio, poco distante dal Piano stesso, a 900 m. sul mare. E' un enorme masso di granito ghiandone, proveniente dalla Val Masino e misura circa m.
30x10x9. La superficie alta è pianeggiante ed è interessata da piccole superfici concave, dovute ad erosione meteorica.


Il territorio prealpino è ricco di trovanti (o massi erratici) che i ghiacciai quaternari trascinarono nella loro avanzata verso la pianura. Anche nel Triangolo Lariano sono diffusissime tali testimonianze geologiche: il tipo di roccia (prevalentemente sarizzo ghiandone, gneiss Branitoide e serpentino) ne indica la provenienza dalla Val Masino e dalla val Malenco.
Alcuni massi erratici del Triangolo Lariano hanno dimensioni superiori a mille metri cubi: il "Sasso del Lupo", presso il Monte Sorto, lungo il senliero da Brunate a Monte piatto (1.600 mc circa); la "preda di Monte Rosso" sopra Quarzano di Pognana (1.000 mc circa). Il "Masso del Freddo" presso Arosio, distrutto nel secolo scorso, misurava circa 8.000 mc.
Parlicolare interesse per poter ricostruire tradizioni e storie locali presentano alcuni trovanli (o "pietre pendenti" come li definirono alcuni scrittori dell'Ottocento) che per la loro particolare forma e posizione colpirono l'attenzione dei nostri progenitori e favorirono il sorgere di leggende che denotano antiche credenze o forme di culto.


Pietra Lentina (900 m) si trova lungo la strada che dal Pian Rancio scende a Bellagio all'altezza del primo tornante. Si tratta di un enorme masso erratico di granito proveniente dalla Valtellina, il più voluminoso della Lombardia, trasportato e abbandonato dai ghiacciai quaternari al loro ritiro