Il punto sul "Master Plan della Costa del Delta del Po"
"Dopo la fase di raccolta dei dati scientifici inizia ora quella della loro interpretazione strutturale". Con queste parole Roberto Gambino del Politecnico di Torino ha sintetizzato il passaggio fondamentale che portera' entro lestate all'elaborazione delle "linee guida" del Master Plan del Parco del Delta del Po: un progetto finanziato con il programma dell'Unione Europea Obiettivo 2 e cofinanziato dal Parco del Delta del Po dell'Emilia - Romagna e dalle province di Ferrara e Ravenna.
Nel corso di un workshop recentemente tenuto a Comacchio presso la sede del Parco e coordinato dal direttore Lucilla Previati, gli esperti delle universita' di Ferrara e Bologna coinvolti nella fase preliminare della ricerca hanno relazionato sui principali risultati raggiunti. Si tratta di un'analisi a tutto campo, che spazia dalle scienze naturali agli aspetti economici del territorio per giungere fino alle componenti paesaggistiche. I dati raccolti sono il risultato di un anno di lavoro condotto con ricerche ad hoc e acquisendo informazioni da fonti molto diverse. Ci sono le foto aeree della costa scattate dalla Royal Air Force durante il secondo conflitto mondiale e gli indici elaborati per calcolare la biodiversita' delle valli, le immagini degli aironi e le valutazioni di risalita del cuneo salino nelle acque dolci. Una valanga di dati utilizzabile con facilita' per i più diversi scopi di studio e programmazione perche' tutta "caricata" su computer che, con un apposito software, consente di "assegnare" ogni informazione al luogo preciso a cui si riferisce. Proprio all'accessibilita' in maniera "amichevole" dei risultai della ricerca si e' riferito Remigio Rossi, responsabile del progetto per l'universita' di Ferrara, sottolineando come essa sia condizione indispensabile per la collaborazione fra i diversi gruppi di ricerca specializzati.
Anche per Giovanni Gabbianelli, dell'universita' di Bologna responsabile scientifico del progetto, la collaborazione sara' il momento caratterizzante di questa fase, che si concludera', secondo il "piano di marcia" presentato, nell'estate e comincera' a rendere pubblici i risultati scientifici acquisiti. "Fare interagire le diverse conoscenze e' fondamentale - ha sottolineato Gabbianelli - quando si affrontano i problemi di un territorio così complesso e sottoposto a forti dinamiche naturali e pressioni umane come quello del Delta. Basti pensare ai fenomeni di subsidenza del territorio in atto e alle grandi opere di viabilita', edificazione e navigazione previste."
Nell'impostazione proposta da Gambino, "l'interpretazione strutturale" sara' dunque il momento - tutto progettuale - che portera' a sintesi il lavoro interdisciplinare e i dati computerizzati.
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