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Segnalazioni

Un fiore aiuta... a vederci chiaro

L’azzurro fiordaliso è al centro di miti e leggende
(16 Gen 12) Nei campi di una volta, non ancora imbottiti di diserbanti, l'azzurro vivo dei fiordalisi spiccava spesso, insieme al rosso dei papaveri, sullo sfondo del grano maturo. È naturale, quindi, che, nelle antiche civiltà agricole, nascessero miti e leggende intorno a questo fiore così grazioso e familiare.
Il racconto più noto riguarda il giovane Ciano (il cui nome allude ad un azzurro cupo) che era un appassionato seguace della dea Flora. Quando Ciano morì improvvisamente, la dea, in segno di riconoscenza per il suo amore e la sua devozione, decise di chiamare con il nome del giovane gli azzurri fiorellini che le erano tanto cari. Linneo, nel dare al fiordaliso la denominazione scientifica di Centaurea cyanus, volle accomunare la storia di Ciano a quella del sapiente centauro Chirone che, secondo il mito, aveva usato il succo del fiore per curarsi una grave ferita al piede, provocata da una freccia avvelenata. Il sapere popolare, del resto, ha sempre tenuto in grande considerazione le proprietà medicinali della pianta. Era convinzione comune, ad esempio, che l'acqua distillata dai fiori di fiordaliso aiutasse a conservare una buona vista. Per questo motivo il fiore è conosciuto anche con il nome buffo ed allusivo di "rompiocchiali".
Area Protetta: Diverse  |  Fonte: Federparchi - Progetto Vividaria
Fiordaliso
Fiordaliso
 
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