Nel 2007 sono stati coltivati ad orzo una sessantina di ettari. La minor richiesta di fertilizzanti da parte dell'orzo ha permesso di risparmiare, lo scorso anno, 6.900 chilogrammi di azoto, 5.100 di fosforo e 7.200 di potassio.
Dato che l'orzo, a differenza del mais, non richiede diserbanti chimici, nel 2007 è stato evitato lo spargimento, sui campi bellunesi, di 42.000 litri di soluzione di acqua e diserbante.L'orzo prodotto nel 2007 è stato quindi trasformato in malto e utilizzato per produrre la nuova Birra Dolomiti, grazie alla fondamentale e costruttiva collaborazione della Birreria Pedavena, che ha creduto nell'iniziativa.La "Birra Dolomiti", grazie al suo forte legame con il territorio dei 15 Comuni del Parco e ai positivi risvolti ecologici legati alla coltivazione dell'orzo necessario per produrla, ha ottenuto il marchio "Sapori d'argento" del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.Il progetto di riconversione colturale a fini ecologici e ambientali prosegue e anche quest'anno i soci della cooperativa "La Fiorita" hanno seminato orzo nei loro campi, che sarà utilizzato per produrre la birra nel 2009.Alla affollata conferenza stampa odierna erano presenti i rappresentanti della Birreria Pedavena, degli enti pubblici coinvolti nel progetto, della cooperativa "La Fiorita" e della Coldiretti.Il Presidente del Parco, Guido De Zordo, ha sottolineato l'importanza del progetto, finalizzato ad accorciare le filiere produttive, nello spirito del progetto "chilometri zero" lanciato da Coldiretti."Il prossimo passo in questa direzione - ha dichiarato De Zordo - è l'allestimento di una malteria a Pedavena, per riuscire a realizzare in loco l'unica fase del processo di produzione che attualmente si è costretti a svolgere altrove, a causa della assoluta mancanza di malterie nella zona"."La Birra Dolomiti – ha dichiarato il Direttore del Parco, Nino Martino - è un esempio dei positivi risultati che si raggiungono quando si riesce a lavorare in rete. Vorrei ringraziare tutti coloro che si sono impegnati attivamente per conseguire il risultato odierno e in particolare il mastro birraio della birreria di Pedavena, Gianni Pasa, la cui passione e competenza hanno permesso di realizzare un prodotto di straordinaria qualità, recuperando una ricetta che non veniva più utilizzata a Pedavena da cinquant'anni. Davvero, come recita la pubblicità della nuova birra, in questo prodotto c'è tutto in un punto: tradizione, innovazione, rispetto dell'ambiente, competenze tecniche e amore per il proprio territorio. La tutela della natura può passare anche attraverso un buon bicchiere di birra".