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Segnalazioni

NUOVE IDEE, PER SALVARE GLI SCIMPANZE’

Coltivare il caffè in montagna, per evitare la deforestazione nelle zone vicine ai parchi, può aiutare a salvare gli scimpanzé dall’estinzione.
(19 Mag 09)

Il sito web ARPAKIDS dell'ARPA Sicilia, pubblica periodicamente notizie inusuali sull'ambiente, la natura, gli animali, corredate da spunti e suggerimenti didattici: divulghiamo oggi la notizia e lo spunto di ricerca della settimana.

Il Parco Nazionale Gombe Stream forse non è tra i parchi più conosciuti dai turisti in cerca di avventure africane. E' un'area montagnosa, una striscia di circa cinquemila ettari, che ne fa il parco più piccolo della Tanzania, situato subito accanto alle sponde del lago Tanganika e accessibile solo con imbarcazioni. Il parco è stato istituito nel 1968; è ricco di specie di uccelli e di scimmie, ma la sua finalità principale è la protezione degli Scimpanzé e delle foreste di media montagna, che costituiscono l'habitat di questa specie, purtroppo minacciata di estinzione. La comunità di Scimpanzé di Gombe è divenuta famosa, e non solo tra gli addetti ai lavori, per il fatto di essere stata oggetto, per circa quaranta anni, delle ricerche sul campo di Jane Goodall, la zoologa inglese che ha dedicato la sua vita allo studio di questi animali. Grazie alla fondazione Goodall è in atto una campagna mondiale per la tutela di questi straordinari primati, il cui patrimonio genetico è il più simile a quello degli esseri umani. Tuttavia, il Parco e gli sforzi della Fondazione non sono sufficienti a garantire la sopravvivenza della comunità di scimpanzé, costituita oggi da circa cento individui, meno di un terzo di quanti ve ne erano quando la Goodall ha iniziato le sue ricerche. Come è facile capire, le scimmie non riconoscono i confini del parco: il territorio forestale tutt'intorno a Gombe, che costituisce circa il cinquanta percento della superficie necessaria ad una conservazione ottimale della specie, è oggetto di profonde trasformazioni dovute al disboscamento. Nei loro spostamenti gli animali non solo diventano preda di bracconieri, ma non trovano più le condizioni ambientali adatte alla loro sopravvivenza. Inoltre, il permanere sempre nella stessa area, senza avere la possibilità di incontrare altri scimpanzé appartenenti ad altre popolazioni, causa l'indebolimento del gruppo di Gombe per i troppi incroci tra consanguinei.

In aiuto degli scimpanzé sono venute però alcune grandi compagnie internazionali del caffè. È stato scoperto, infatti, che il caffè coltivato in quelle aree di montagna è di una qualità molto più pregiata, per gusto e aroma, di quelle coltivate a quote più basse. Per questo motivo, il suo valore di mercato è più alto, spuntando prezzi che nel 2008 sono arrivati a più di quattro dollari per chilo, contro una media di un dollaro e sessanta centesimi spuntata in altre aree della Tanzania. Con l'aiuto di USAID, l'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, e dell'associazione The Nature Conservancy, la Fondazione Goodall ha quindi iniziato una campagna di educazione ambientale e di assistenza agricola volta a promuovere coltivazioni più ecosostenibili e per creare piccole aziende familiari per la coltivazione del caffè. Questa pianta, però, cresce bene in ambienti forestali e quindi la sua coltivazione, essendo più remunerativa, costituisce un incentivo a non disboscare e a mantenere "corridoi" di vegetazione lungo i quali gli scimpanzé possono spostarsi, senza uscire allo scoperto e anche incontrare altri animali appartenenti ad altri gruppi, evitando incroci tra individui della stessa famiglia. Per promuovere questa iniziativa, la Goodall ha organizzato una grande conferenza tra le più famose compagnie che commerciano in caffè ed è riuscita a creare una straordinaria alleanza tra economia ed ecologia, facendo stipulare contratti di fornitura con circa duemila e cinquecento piccole fattorie, a condizione che le stesse mantengano la copertura forestale. Non tutti gli agricoltori hanno ancora accettato questo genere di accordo e ancora non è stato possibile verificarne gli effetti, in termini di numero di individui e di integrazioni tra diverse popolazioni di scimpanzé, ma le modificazioni dell'ambiente ai confini del parco iniziano ad essere percepibili. Tutti i promotori dell'iniziativa, Fondazione, associazioni e compagnie del caffè sono dunque ottimiste e ritengono che il loro impegno potrà aumentare, in pochi anni, l'estensione del territorio più idoneo alle necessità degli scimpanzé di Gombe, portandolo dagli attuali cinquemila, a quasi cinquantamila ettari.

Gli effetti del consumo del caffè sugli esseri umani sono noti: è buono, è stimolante, ma l'uso eccessivo può far male alla salute. In questo caso, però, più caffè si produce, maggiori benefici ottengono gli scimpanzé che, lo ricordiamo, sono i nostri parenti più stretti in tutto il regno animale.

Area Protetta: Diverse  |  Fonte: Arpa Kids
l'uomo e la scimmia
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