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Segnalazioni

Si fa presto a dire Merlo!

Nostra ricerca scientifica pubblicata su prestigiosa rivista internazionale
(22 Apr 20)

Il progetto Monitring, che prevede l'inanellamento a scopo scientifico dei passeriformi, può produrre negli anni una gran mole di dati, soprattutto di specie solitamente molto comuni, che sono le più catturate.

A cosa servono tutti questi dati? Perchè i ricercatori dell'Ente assieme a tanti volontari, passano giornate su giornate a raccogliere misure e codici?

Oltre alla bellezza di stare in mezzo alla natura, in compagnia di persone che sanno conoscerla e apprezzarla, e all'opportunità unica di osservare da vicino animali meravigliosi, questi dati si raccolgono prima di tutto a scopo scientifico, per consegnare all'umanità un briciolo di conoscenza in più degli altri esseri viventi con cui condividiamo questo pianeta. Proprio per questo, alle giornate passate in campo a inanellare gli uccelli, aggiungiamo un paziente lavoro di ricerca studio ed elaborazione dei dati che raccogliamo, un lavoro che, dopo lunghe attese, regala qualche grande soddisfazione.

L'ultima grande soddisfazione ce l'hanno data i nostri merli.

Ci siamo chiesti da dove vengono i merli che inanelliamo a Chiesuole, nel Parco del Taro.

I merli sono uccelli parzialmente migratori: le popolazioni che nidificano in nord Europa migrano per lunghe distanze svernando nel Mediterraneo, quelli che invece nidificano nell'Europa meridionale compiono spostamenti più brevi. Come in molti altri uccelli, inoltre, chi migra per distanze maggiori spesso ha un'ala più lunga, più adatta ad un volo efficiente sulla lunga distanza, mentre chi migra meno ha un'ala più corta, più maneggevole nei brevi spostamenti.

Oltre ai dati di Chiesuole sono stati analizzati anche quelli di altre due stazioni di inanellamento della nostra regione: Riserva Naturale di Torrile e Trecasali e Oasi di San Gherardo (Bo).

Ci siamo chiesti, quindi, se confrontando le ali dei merli inanellati potevamo avere indizi sulla loro provenienza: la risposta è stata sì!

I merli inanellati d'estate (che quindi si riproducono nelle vicinanze) hanno un'ala piuttosto corta, mentre con la migrazione autunnale fanno la loro comparsa merli con ali ben più lunghe, probabilmente provenienti dal nord est Europa e di passaggio nella nostra regione, che sembrano scomparire dopo la migrazione primaverile, per poi farsi vivi di nuovo, magari, l'autunno successivo.

Con nostra grande soddisfazione questa ricerca, la prima che dimostra grazie alla lunghezza dell'ala il passaggio di diverse popolazioni di merli negli stessi luoghi, è stata scelta per essere pubblicata sulla rivista scientifica internazionale Ringing & Migration, edita dal British Trust fo Ornitology, aggiungendo così anche il nostro contributo alla conoscenza globale dell'avifauna migratrice, nella speranza che capire meglio il mondo in cui viviamo e le creature che lo abitano ci permetta di vivere più in armonia con essi e di averne più cura. 

Clicca per l'abstract dell'articolo    

Grande merito di questa ricerca va al dott. Luca Fornasari, che è uno dei volontari super-specializzati di Chiesuole, che ha curato tutta la parte statistica del lavoro.

Un Merlo - Foto Renato Carini
Un Merlo - Foto Renato Carini
La copertina della rivista
La copertina della rivista
 
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