Sostenibilità è un termine ormai ben conosciuto e forse fin troppo utilizzato, tanto che talvolta sembra sfuggire il vero significato. Spesso manca la concretezza delle azioni da compiere per avvicinarsi al vero senso della sostenibilità, si va infatti dal Protocollo di Kyoto cui aderiscono le nazioni, fino ai comportamenti dei singoli che davvero, come il dirompente contributo di Greta Thunberg insegna, potrebbero arrivare a cambiare lo status quo. In che modo quindi possiamo contribuire a uno sviluppo sostenibile avvicinandoci agli obiettivi planetari di Agenda 2030 delle Nazioni Unite?
Perché scegliere ad esempio di dotare la propria casa di pannelli solari o utilizzare un fornitore di energia che garantisca un approvvigionamento da fonti rinnovabili? Secondo più teorie di stampo economico, il consumatore deve intravedere per sé un vantaggio, anche se magari secondario, nella sostenibilità: nel caso dell'energia, il risparmio di denaro unito al valore etico – e gratificante – della scelta sono la risposta. Nel momento in cui un brand propone un comportamento virtuoso, con magari una presa di posizione netta e decisa nel campo, perché dovrebbe rimanere accattivante servirsi di altri che invece non badano all'aspetto ambientale? A parità di costo e di proposta, è preferibile un asporto che pedalando consegna il cibo in un contenitore compostabile, o continuare a servirsi del concorrente che utilizza materiale usa-e-getta, magari neppure riciclabile, utilizzando lo scooter? In certi casi, le alternative possono richiedere troppi compromessi e quindi venire scartate, ma dove invece diventano abbordabili è bene cavalcare l'onda virtuosa.
Lo stesso infatti potrebbe accadere per i viaggi. Il turismo sostenibile, con il viaggiatore (o viaggiatTore?) che si immerge nel territorio godendone appieno e diventando, anche se solo temporaneamente, parte dell'ambiente che lo circonda grazie all'interazione con usi e costumi locali, rispettando il luogo che lo ospita, diviene opportunità per una visione slow e una (ri)scoperta dei luoghi del proprio territorio. Unire poi un'esperienza concreta di pratica attiva, come può essere il prendersi cura di un luogo nella sua interezza, comprese magari flora e fauna in un'ottica di tutela della biodiversità, ha il doppio vantaggio di conservare o addirittura migliorare le condizioni della regione visitata e di appagare le proprie sensazioni di benessere psicofisico.
Certo occorre mettere in campo politiche di sostegno verso chi offre un turismo a chiara impronta ecologica, in primis al fine di agevolare finanziamenti che possano assicurare la tutela degli ecosistemi. Si parlerà anche di questo fra i tanti temi che verranno discussi nelle tavole rotonde proposte durante GECO, la fiera virtuale sulla sostenibilità che si terrà dal 28 al 31 gennaio 2021. Come si può stimolare una maggiore consapevolezza in colui che non è più un semplice turista, bensì un attore con piena coscienza, di quelle che potrebbero essere le conseguenze anche globali delle proprie scelte? Ci sono delle regole da mettere in campo per tutelare la biodiversità e al contempo garantire il benessere degli abitanti e dei turisti stessi? A queste e altre questioni fondamentali si cercherà di dare una risposta, grazie all'apporto di esperti e specialisti del settore fra cui il Direttore di Parco Nord Milano Riccardo Gini, e il Responsabile Ufficio Progettazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Francesco Petracchini.
Scopri il programma della fiera e come partecipare visitando il sito