Nel gennaio 2021, grazie a stimolazione bioacustica a seguito di ripetute segnalazioni, è stato individuato il primo gruppo riproduttivo di sciacallo dorato a sud del Po, in provincia di Parma. Il gruppo di lavoro era composto da Ente Parchi del Ducato, Università di Parma, Carabinieri Forestali, col supporto scientifico del Dott. Luca Lapini.
Il 7 giugno 2022 si è svolta la prima sessione di stimolazione bioacustica nella pianura parmense per confermare la presenza del gruppo riproduttivo e verificare l'eventuale avvenuta riproduzione.
Un gruppo di 9 persone, coordinato da Emanuele Fior del Servizio Conservazione dell'Ente Parchi dl Ducato e composto da tesisti e volontari, ha effettuato stimolazioni le bioacustiche secondo il protocollo Gojage, emettendo da 5 diverse stazioni, distanti tra loro circa 2 km, precedentemente individuate sulla base di segnalazioni e riprese con fototrappola.
Da ogni stazione vengono emesse, con megafono, 5 stimolazioni a distanza di 3 minuti ed in direzioni diverse per coprire i 360° dell'angolo giro.
Il periodo scelto per l'indagine è quello compreso tra giugno e agosto, quando il tasso di risposta, soprattutto da parte dei giovani sciacalli di pochi mesi è massimo, riducendo al contempo il disturbo rispetto ai mesi precedenti, periodo di alta sensibilità ed in cui gli adulti potrebbero spostare la prole.
Questa la cronaca della serata... La prima emissione ha avuto inizio alle 21.45, senza ricevere risposta. L'emissione dalla seconda stazione ha invece avuto successo, ricevendo tre risposte corali a tre diverse stimolazioni sulle 5 emesse.
Hanno risposto 2, o più probabilmente 3, individui, con inconfondibile firma vocale di Canis aureus. Dopo una prima risposta da alcune centinaia di metri di distanza, gli animali si sono avvicinati nella seconda risposta, allontanati nuovamente nella terza.
Le emissioni dalla terza stazione non hanno avuto risposta, quindi non è stato possibile triangolare il gruppo che aveva precedentemente risposto.
Alla quarta stazione si è ricevuta un'altra risposta singola a circa 300 metri di distanza. Lo spazio aperto agricolo ha consentito al giovane volontario dell'Ente Parchi Mattia Mazzoli di effettuare una ripresa video con visore notturno di un singolo sciacallo in avvicinamento verso gli emettitori fino ad una distanza di circa 50 metri, quando l'animale si è fermato e, probabilmente rilevate le persone, ha cambiato strada entrando nell'erba alta.
Dopo pochi minuti un'altra singola risposta dalla zona in cui l'individuo si era diretto, senza che però si possa attribuire con certezza si trattasse dello stesso soggetto. Entrambe le risposte ricevute durante la quarta stimolazione sono state di breve durata e con timbro vocale di sciacallo poco evidente.
La stimolazione dalla quinta stazione ha infine ricevuto una singola risposta, con ululato abbastanza breve e su tonalità più basse, tanto da non poter confermare si sia trattato di sciacallo (che resta comunque la specie più probabile), non escludendo lupo, presente con un branco stabile nella medesima area. La sessione si è conclusa all'una di notte.
In sintesi: su 5 stazioni di emissione, 3 hanno dato esito positivo, in un caso con risposta corale e timbro vocale di sciacallo evidente, negli altri con risposte singole, con timbro vocale meno marcato ma attribuibile in un caso certamente a sciacallo (ripreso con visore).
A seguito di consultazione con Luca Lapini, si può supporre che la risposta corale sia attribuibile a 2-3 giovani dell'anno di pochi mesi di età, mentre le risposte singole certe (che coincidono con l'individuo ripreso) siano di soggetti adulti ai margini dell'home range.
In linea d'aria la distanza rilevata tra la risposta corale e il singolo avvistamento è pari a ca. 2,5-3 km, a supporto dell'ipotesi che si tratti del medesimo gruppo riproduttivo.
Si può quindi concludere che il gruppo riproduttivo individuato nel gennaio 2021 (dunque riprodottosi nel 2020), di cui è stata osservata la femmina dominante gravida nell'aprile 2021 - senza però che sia stata accertata la riproduzione -, si sia riprodotto con successo anche nella primavera 2022.
Lo studio del gruppo continuerà con tecniche meno invasive dell'ululato indotto, in particolare con fototrappolaggio, mentre le indagini bioacustiche verranno estese ad altre aree nel tentativo di individuare eventuali altri gruppi riproduttivi ed iniziare a delinearne i confini territoriali.
Un doveroso e sentito ringraziamento al folto gruppo di volontari e tesisti per il grande lavoro svolto ed ancora in atto per lo studio dello sciacallo dorato nel parmense.