Siamo in un "NON-INVERNO", ce ne accorgiamo ogni giorno.
E se ne accorge anche la natura: sono attive molte specie che inizierebbero a muoversi ai primi tepori primaverili. Tra queste un coleottero del genere Timarcha osservato dal collega Emanuele Fior nella Riserva Regionale Monte Prinzera.
Questo insetto è chiamato anche "spargisangue": per scoraggiare un predatore emette (autoemmorea riflessa) dalla bocca e dagli arti una sostanza irritante e rossastra e si finge morto (tanatosi) come fanno anche gli "scarabei" del genere Meloe, il martin pescatore o la biscia d'acqua.
Il "sangue" contiene cantaridina, una sostanza usata in passato (con effetti collaterali deleteri) come afrodisiaco.
È bello vederlo, ma scorgerlo per l'Epifania è l'ennesimo segno dei drammatici cambiamenti climatici in corso.