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Segnalazioni

Riforma legge sui parchi, Santini: impianto apprezzabile, le nostre proposte e osservazioni

Audizione presso la Commissione Ambiente del Senato sulla pdl 948 a modifica della 394/1991
(09 Lug 24)

 

Federparchi valuta positivamente l'impianto generale del progetto di riforma della legge sulle aree protette, la 394 del 1991.  Apprezziamo lo  sforzo di affrontare l'ammodernamento della normativa che, pur restando valida nei principi generali riguardanti la conservazione e la sostenibilità, risente ormai del trascorrere degli anni. – lo ha detto Luca Santini, presidente di Federparchi, nell'Audizione alla ottava Commissione Ambiente del Senato nell'ambito della discussione sul ddl 948 –  E' ormai indispensabile creare una rete a pieno titolo, anche normativo,  delle aree protette al fine di creare un vero e proprio "sistema" che superi l'attuale frattura soprattutto con i parchi regionali. In tal caso il Ministero dell'Ambiente potrebbe emanare linee di indirizzo valide  per tutte le aree protette e allineare gli interventi alle strategie e agli obiettivi europei dell'Agenda 2030.  Riteniamo, poi, molto utile la riformulazione, nella proposta di legge, del Piano Triennale come strumento  per rendere più organica e omogena l'azione degli enti gestori.

Vi sono, tuttavia, alcuni aspetti che riteniamo siano migliorabili o non necessari. Innanzitutto  non vediamo l'utilità di istituire un  Comitato tecnico consultivo presso il Ministero dell'Ambiente, si andrebbe a sovrapporre alle competenze interne dello stesso. Andrebbe anche specificata la compatibilità della carica di presidente di parco con quella di sindaco per i comuni sotto i 15mila abitanti, questo allo scopo di non disperdere esperienze di grande valore nella gestione delle aree protette. Per lo stesso motivo andrebbe rimosso il divieto del terzo mandato, tra l'altro sarebbe in linea con un recente sentenza della Corte Costituzionale (la n.184 del 2023).

Riteniamo utile l'obiettivo di rendere più efficiente la governance degli enti parco abolendo la giunta, non ci convince, invece, la sostituzione del Consiglio Direttivo con quello della Comunità del parco. Anzi, riteniamo che il Consiglio direttivo andrebbe rafforzato incorporando anche  un rappresentante degli agricoltori, che sono figure ormai centrali  nell'ambito delle aree protette. Sicuramente vanno accorciati i tempi per le procedure di nomina.

Per i parchi di grandi dimensioni sarebbe utile prevedere la figura del vice direttore o, comunque, quella di dirigenti apicali allo scopo di rafforzare la gestione di situazioni complesse. Allo stesso tempo Federparchi da sempre chiede  che gli organici degli enti gestori siano approvati in autonomia, lasciando al MASE – oltre che alla Corte dei Conti -  le funzioni di controllo e vigilanza.

Vi sono, infine,  altre esigenze degli enti parco che non sono attualmente considerate nella legge 394 e neanche nella pdl 948 e che non sono marginali:  serve una disciplina di maggior dettaglio sul divieto di elisky; una normativa per il sorvolo di droni nei parchi; delle norme per  l'introduzione di cani e animali da compagnia nei parchi; una  disciplina dei commissari straordinari pro-tempore per le aree protette. Inoltre, per la particolare attenzione alla sorveglianza delle aree marine, ma anche di quelle a terra, sarebbe molto utile prevedere  il sequestro dei mezzi che compiono infrazioni gravi, in modo da avere un forte strumento di dissuasione contro chi non si cura delle regole delle aree naturali protette.

 

Area Protetta: Diverse  |  Fonte: Federparchi
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VIII Commissione Senato
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