Dal 25 agosto al 1° settembre 2024 si è tenuto il Sarca Architecture Workshop lungo le sponde del fiume Sarca. Questo percorso di alta formazione stato proposto dai comuni di Bocenago, Caderzone Terme e Strembo a studenti e neolaureati in architettura, ingegneria edile/architettura o pianificazione territoriale per approfondire e analizzare l'assetto urbano dei loro abitati.
Il percorso formativo ha visto la partecipazione anche del Parco Fluviale della Sarca, insieme al pool di enti coinvolti: il BIM Sarca Mincio Garda (ente capofila del Parco Fluviale della Sarca), il Parco Naturale Adamello Brenta e l'Azienda di Promozione Turistica Madonna di Campiglio, il Servizio Bacini imbriferi montani e l'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Trento.
Tre studenti hanno partecipato al workshop definendo il progetto architettonico-paesaggistico "PASSEGGIATA LUNGO L'ALVEO DEL FIUME SARCA E CONNESSIONE TRA I TRE COMUNI LIMITROFI" che aveva l'obiettivo di creare nuove connessioni e spazi sportivo-urbani che potessero unire fisicamente, socialmente e culturalmente i due ambiti territoriali presenti sui due lati del fiume, generando un "unicum urbano" di notevole interesse pubblico.
Il Sarca Architecture Workshop ha generato delle idee preliminari di riqualificazione dell'area studio, in modo che ogni Amministrazione possa eseguirne una parte sul proprio Comune in modo e tempistiche autonome, ma con l'intento di creare una connessione continua con le altre due ai fini di realizzare in modo unitario e univoco il progetto del Parco fluviale "El filò n'ta la Sarca", luogo per eccellenza di scambio e condivisione.
Durante la settimana del workshop il gruppo di studenti è stato seguito quotidianamente da tre tutor (arch. Elisa Feltracco, arch. Marco Ricca, arch. Pietro Ambrosini) ed è stato coordinato dal referente scientifico, arch. Michelangelo Pugliese.
La prima giornata ha previsto l'incontro con alcuni referenti dei principali enti locali coinvolti attivamente nell'ambito analizzato: il Parco Fluviale Sarca, per il quale era presente il coordinatore, dott. Stefano Zanoni, i Bacini Montani della Provincia di Trento, per i quali era presente l'ing. Valentina Cavedon, che hanno illustrato le caratteristiche naturalistiche dell'ambito fluviale e le opere idrauliche in atto nella zona ai fini della prevenzione alluvionale e mantenimento libero e controllato degli alvei fluviali.
Al pomeriggio si è tenuta una conferenza da parte del noto arch. paesaggistica Joao Nunes, il quale ha presentato una serie di progetti personali realizzati in contesti europei urbani, dove il fiume era l'elemento generatore della riqualificazione territoriale prevista.
Il mattino seguente i partecipanti sono stati accompagnati lungo le sponde del fiume Sarca dalla dott.ssa Giuliana Pincelli, assistente ambientale del Parco Naturale Adamello Brenta, e dall'ex direttore dell'Ufficio Biotopi e Rete Natura 2000 della Provincia di Trento, dott. Lucio Sottovia.
Durante il sopralluogo sono stati prelevati dei campioni di specie arboree presenti e sono state illustrate le caratteristiche ambientali nonché glaciologiche dell'area fluviale.
Da questa analisi è stato realizzato un erbario messo a servizio della comunità.
Durante il pomeriggio si è svolto un incontro con i sindaci e il presidente di APT Madonna di Campiglio.
L'ultima giornata di incontri ha previsto alla mattina una visita al Geopark di Carisolo, dove una guida del PNAB ha mostrato le caratteristiche geologiche delle catene montuose che sovrastano la Val Rendena.
Il gruppo si è mosso poi attraverso il cantiere di realizzazione dell'intervento in alveo fluviale a Carisolo, accompagnati dal sindaco e dai referenti dei Bacini Montani della Provincia di Trento, ing. Nicola Dalbosco e geom. Antonino Torrisi, per finire la mattinata nell'azienda Pedretti Graniti dove sono state illustrate e visitate le diverse fasi di lavorazione del granito.
Nei restanti giorni i partecipanti hanno trasmesso su carta tutte le informazioni raccolte, tramite la mappatura dei diversi ambiti urbani e naturali che caratterizzano l'area di progetto.
Da questo lavoro sono emersi i punti negativi e le aree problematiche da investigare ulteriormente, oltre alle moltissime qualità ed opportunità intrinseche presenti da sfruttare ed evolvere progettualmente.