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Una nuova pianta endemica arricchisce la biodiversità del Parco: Orobanche apuana Domina & Soldano

(Seravezza, 15 Giu 15) Quando si parla di Alpi Apuane vengono in mente diversi elementi rappresentativi e talvolta identitari di una regione particolarmente ricca di valori ambientali e naturalistici. Tra questi, la flora occupa un posto preminente e storicamente consolidato, soprattutto per l'antichità delle frequentazioni botaniche nelle Apuane e la continuità nel tempo dei risultati qui ottenuti dalle ricerche floristiche. Ciò che ha sempre attratto i botanici è la sorprendente biodiversità vegetale di questa isola biogeografica, che si distacca e si distingue dall'Appennino settentrionale per la prevalenza di substrati carbonatici e per una posizione al limite tra la regione mediterranea e quella centroeuropea.
La conseguenza di tutto ciò è il numero elevatissimo di specie vegetali presenti e la percentuale significativa, tra di loro, di entità esclusive e relitte.
Fino ad oggi, l'elenco floristico più accreditato attribuisce alle Alpi Apuane il 30,1% dei taxa della flora italiana, ovverosia 1.784 specie e sottospecie su un totale di 5.929. Si tratta di una concentrazione eccezionale, soprattutto se si confronta con i numeri assoluti di alcuni territori nazionali dell'Europa: Francia 4.375 specie; Germania 2.675; Gran Bretagna 1.637. Ancora più rilevanti sono i dati relativi all'incidenza quantitativa delle entità esclusive di questo territorio. In effetti, il numero di specie endemiche e sub-endemiche delle Alpi Apuane raggiunge il valore totale di 89, corrispondente al 5,0% del totale dei taxa. Se poi ci si concentra sulla flora delle vette e delle aree poste al di sopra del limite dei boschi, la percentuale di endemiti raggiunge addirittura il 10,1%.
Nelle zone più ricche di biodiversità non è sempre detto che sia più semplice e ricorrente scoprire nuove specie, soprattutto se l'area è stata oggetto, in passato, di approfonditi studi e ricerche. Tuttavia, le Apuane riservano ancora qualche gradita sorpresa, ma solo di tanto in tanto. Nel 2009 è stato il caso di Pinguicula apuana e Pinguicula mariae (quest'ultima dedicata alla cara amica Maria Ansaldi). Nel 2015 registriamo l'arrivo di una Orobancacea – Orobanche apuana Domina & Soldano – che viene inaspettatamente ad aggiungersi al prezioso elenco degli endemiti apuani.
Questa scoperta – pubblicata lo scorso maggio sulla rivista Phytotaxa – è opera di Gianniantonio Domina del Dipartimento di Scienze agrarie e forestali dell'Università di Palermo e, in particolare, di Adriano Soldano, cultore eccellente delle scienze botaniche ed autore di precedenti e fortunate ricerche nelle Alpi Apuane.

Una nuova pianta endemica arricchisce la biodiversità del Parco: Orobanche apuana Domina & Soldano
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