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Parco del Delta del Po |
Valli di Comacchio e Zone Umide di Ravenna |
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Dopo la recente bonifica del Mezzano si sono ridotte a poco più di 11.000 ettari. Sono comprese tra il centro storico di Comacchio e i territori bonificati delle Valli Pega, Rillo e Zavelea a Nord e il fiume Reno a Sud, e tra la bonifica del Mezzano a Ovest e la Strada Statale Romea a Est. L'attuale complesso è formato dalle Valli Fossa di Porto, Lido di Magnavacca, Fattibello e Campo. Le valli sono salmastre con forte aumento della salinità, per evaporazione, durante il periodo estivo.
La morfologia è alquanto articolata in conseguenza di arginature artificiali che delimitano bacini per l'itticoltura, di dossi e barene emergenti e di antichi cordoni dunosi. Dall'argine del Reno, tra le Valli Fossa di Porto e Lido di Magnavacca. si protende per circa 6 chilometri la penisola di Boscoforte, una lingua di sabbia larga poche decine di metri ricca nella parte centro-settentrionale di stagni e canali. che la caratterizzano come uno dei luoghi più spettacolari di tutto il Delta del Po. Particolarmente suggestiva è la Salina di Comacchio, posta alle spalle del Lido degli Estensi. Ha una superficie di circa 600 ettari e si articola in un intreccio di canali e di specchi d'acqua, con chiuse e impianti di derivazione delle acque, con il Centro Aziendale e alcuni casoni disseminati lungo il perimetro. La produzione del sale a Comacchio è iniziata agli albori della civiltà etrusca ed è cessata all'inizio degli anni Ottanta in quanto ritenuta non remunerativa. |
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Le Valli di Comacchio sono collegate con il mare per il tramite del Portocanale di Porto Garibaldi e dei canali Logonovo e Bellocchio. Le acque dolci sono prelevate dal fiume Reno. Tutte le ingressioni sono regolamentate da chiaviche e sifoni.
Il livello delle acque è mediamente inferiore a un metro. Le caratteristiche vegetazionali si differenziano a volte sostanzialmente da quelle degli altri bacini salmastri. La Ruppia spiralis forma estese coperture sui fondali fangosi e si associa ad alghe (Lamprothamium papulosum, Ulva rigida, e Valonia) su quelli sabbiosi. Sui dossi argillosi piatti e poco elevati dall'acqua sono diffuse la Salicornia erbacea associata a Puccinellia. Sui dossi di Boscoforte sono numerosi i Giuncheti e le bordature di Tamerici. L'habitat delle Valli di Comacchio costituisce un fortissimo richiamo per gli uccelli: sono presenti pressochè tutte le specie ornitiche censite nelle zone umide dell'Alto Adriatico. Le Folaghe e i Moriglioni svernano a decine di migliaia: un terzo circa delle Folaghe censite in Italia e il 75% dei Moriglioni. Durante l'estate è presente il Gobbo rugginoso. Tra i migratori: lo Svasso piccolo, il Fissione turco e, raramente, il Mignattaio e la Spatola. Tra i rapaci è abbastanza consistente il numero di Falchi di palude. Meritano una visita l'Oasi Fossa di Porto (angolo Nord-Ovest delle valli) ove si potranno osservare numerose specie limicole quali Corrieri, Pivieri, Beccaccini, Chiurli, Pittime, Piro Piro e vi svernano anche gli Aironi, e l'Oasi Faunistica nella parte meridionale della penisola di Boscoforte. Alcuni dei numerosi Casoni che ancora testimoniano degli insediamenti umani e produttivi prima delle bonifiche di questo secolo, sono stati recentemente restaurati. Costituiscono i capisaldi di un itinerario turistico di irripetibile suggestione, che si snoda sugli argini e lungo canali interni alle valli. Il punto di partenza è ai Casoni di Foce, raggiungibili da Comacchio percorrendo la strada-argine di Fattibello. La visita è regolamentata e a pagamento; per informazioni dettagliate rivolgersi al Consorzio Consorzio Progest tel. 0533/328458 |