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Per la visita agli ambienti naturali del Parco e alle numerose emergenze archeologiche presenti sono stati individuati alcuni sentieri attrezzati. Si tratta di itinerari guidati, la cui percorrenza cioè è facilitata da un'apposita segnaletica: stazioni numerate progressivamente; pannelli illustrativi; deviazioni verso siti di rilevante interesse storico-archeologico o paesaggistico. Al momento i lavori per la loro realizzazione in alcuni casi sono già iniziati mentre per altri si è ancora alla fase progettuale.
Sentiero archeologico-naturalistico "Caiolo"
Con questo sentiero si intende valorizzare sia la Necropoli, sia gli ambienti del bosco e del fosso. Il percorso forma due anelli con alcune diramazioni.
L'inizio del sentiero si trova in località Caiolo, dove è stato allestito un parcheggio con area pic-nic e dove troverete un capannino d'ingresso. Superata la staccionata di legno, si entra nel pianoro di Caiolo, alla destra del quale si innalza il Tumulo della Cuccumella. Andando diritti, oltre la capanna che si vede al fondo del pianoro, si può raggiungere un Punto di interpretazione del paesaggio. Dalla Cuccumella, il sentiero prosegue invece a sinistra verso le Tombe dei Carri e dei Letti, e il Tumulo del Caiolo. Il sentiero in questo punto si apre sul vallone sottostante: da qui si può osservare la vegetazione dei valloni ed individuare i siti di riproduzione o presenza di specie animali legate alle rupi. Si prosegue quindi fino alle Tombe a Portico, tipologia di tombe piuttosto particolare.
In questo punto il sentiero si dirama: a sinistra si scende fino al Fosso Verlango e si passa davanti ad un altro tipo di tombe, dette Palazzine da cui, proseguendo, si può tornare nuovamente all'area di sosta; proseguendo invece per il sentiero principale, si possono raggiungere le due tombe a dado, quelle della Regina e del Cervo. Dal ponticello sul Fosso si potranno osservare specie vegetali e animali tipiche di questo ambiente, quali felci e anfibi. Proseguendo nel bosco misto si arriva ad una piccola "tagliata" che poi si allarga in un punto di sosta attrezzata con tavoli da pic-nic. Da questo punto si dipartono due diramazioni: una porta al pianoro di San Giuliano, l'altra a una zona nota per la presenza della Tomba Cima. Il sentiero principale invece prosegue a sinistra e si snoda in mezzo a due file di tombe ricoperte dalla vegetazione ruderale. Dopo un poco si incrocia l'antica strada etrusca, che passa al di sotto della cosiddetta Ara del Tesoro. Questo tratto attraversa un bosco misto di cerro con un ricco sottobosco. Superato nuovamente il Fosso Verlongo si proseguirà nel fondovalle fino ad una tagliata etrusca, da cui si risalirà fino al parcheggio. |
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Sentiero naturalistico archeologico "Bosco della Bandita - Quarto"
Il tracciato di questo sentiero passa attraverso il Bosco della Bandita e percorre un tratto del Quarto, lungo il quale si incontreranno diverse emergenze archeologiche particolarmente interessanti.
Il sentiero inizia in località Pietro Pica dove è stato posizionato un capannino di ingresso ed è prevista un'area di sosta attrezzata. Superata la staccionata di legno, il sentiero percorre un breve tratto a pascolo e quindi si inoltra nel Bosco della Bandita. Il tracciato corre parallelo alla vecchia linea ferroviaria Civitavecchia-Orte e all'antica Stazione della Bandita di Barbarano. Più avanti, sulla destra, si incontra il monumento funebre della Torretta, ai piedi del quale troviamo la Via Clodia, che in questo punto affiora per circa 15 metri. Il sentiero prosegue fino a un bivio verso sinistra, sempre dentro il bosco, si incontra una piccola sorgente, che forma una pozza in cui si possono riscontrare tracce di cinghiali. Proseguendo lungo il sentiero si arriva al limitare del bosco, dove una staccionata traccia il confine con un ambiente completamente diverso: il Quarto. Troviamo subito i ruderi di quello che in epoca romana veniva definito il Termopolium, una sorta di "fast food" degli antichi Romani. Anche qui si possono intravedere tratti affioranti dell'antica Via Clodia.
Il paesaggio che si può osservare dalla parte più alta della collinetta su cui ci si viene a trovare è tipico della Maremma tolfetana, con pascoli aridi interrotti da ginestre, peri selvatici e altre piante spinose, dove si possono vedere pascolare le vacche e i cavalli maremmani. Oltre ad osservare il volo di numerose specie di farfalle e di ammirare le splendide fioriture primaverili, non si deve trascurare in questo ambiente l'assiduo lavoro di riciclo delle sostanze organiche contenute nello sterco, operato da alcuni insetti "spazzini". Qui il bestiame semibrado che ha contribuito notevolmente a disegnare questo paesaggio convive pacificamente con altre specie selvatiche come il tasso e l'istrice di cui si possono incontrare le tracce. Il sentiero prosegue all'incirca parallelamente al bosco, all'interno del quale si rientra per tornare al punto di partenza. |
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Sentiero storico-naturalistico "Valloni"
Questo sentiero si snoda, nella prima parte, all'interno del paese, per proseguire poi fino al Fosso, dove il visitatore potrà "immergersi" nell'ambiente naturale del vallone tufaceo. Prima di iniziare a percorrerlo, si può osservare il vallone nel suo insieme dal Punto di Interpretazione situato sulla punta estrema dell'abitato (Belvedere). Il sentiero inizia dalle mura di Barbarano e passa nella via centrale del paese. Attraverso l'antica Porta Canale, una scalinata scavata nel tufo conduce ai piedi dello sperone roccioso su cui sorge il paese. Di fronte a noi la strada raggiunge l'Area Faunistica del capovaccaio (vedi pag. 134). Girando a destra, invece, in fondo alla discesa, sulla sinistra troviamo una fontana ricoperta di selaginella e da ciuffi di capelvenere. Più avanti il sentiero attraversa il fosso e prosegue alla sua sinistra all'interno del bosco ripariale: l 'ambiente è molto suggestivo.
Felci, muschi e licheni ricoprono i grandi massi di tufo e il corso d'acqua crea piccole cascate. Lungo il percorso è possibile osservare una suggestiva grotta dai soffitti molto alti e i resti di un'antica mola. Il sentiero natura termina, prima di attraversare il fiume, con una piccola bacheca che espone le tracce degli animali. Terminato il tratto attrezzato il visitatore può tornare indietro per lo stesso percorso o potrà seguire ancora il sentiero lungo il Fosso in direzione di Blera. |