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La ricerca scientifica nel Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli
Introduzione
Il territorio del Parco Regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, per lenorme valore ambientale, è stato oggetto da lungo tempo di numerose ricerche scientifiche in campo naturalistico.
Essendo la ricerca scientifica tra le finalità principali delle aree protette in generale (Legge 394/91) e del Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli in particolare (LRT 61/79), lEnte Parco lha promossa fin dai primi anni ed ha ritenuto necessario allo stato attuale la redazione di un archivio sulle ricerche da cui scaturisce questa prima analisi generale.
La banca dati, in fase di completamento, è concepita come strumento utile a chi, per ricerca, per studio o per responsabilità gestionali, si trova a lavorare in questo territorio. La presente analisi ha come scopo principale quello di fare il punto delle conoscenze ad oggi acquisite sul territorio, per poter poi essere utile a definire, anche attraverso analisi specialistiche intradisciplinari successive, un piano pluriennale di ricerche più consapevole e rispondente alle necessità gestionali. A questo fine sono stati analizzati:
- La quantità di pubblicazioni prodotte nel corso degli anni;
- Il peso relativo delle diverse discipline delle scienze naturali (geologia, ecologia, botanica e zoologia);
- Linteresse naturalistico che rivestono le varie aree del Parco;
- Le linee di ricerca legate ad alcune delle principali problematiche ambientali.
Criteri della raccolta dati
Per i suoi scopi, le metodologie di archiviazione dei dati non rispondono totalmente alle regole canoniche delle Scienze Archivistiche, bensì ad un uso pratico legato alla gestione ed alla ricerca.
La selezione dei lavori inseriti nellarchivio ha tenuto conto delle branche scientifiche sopracitate, e dellarea di studio allinterno del parco o al massimo dei sistemi ambientali in cui è inserito il Parco (p.e. bassa Versilia, piana pisana, litorale tirrenico settentrionale).
Tale selezione è stata svolta:
- Ricercando i testi su specifici motori di ricerca nel campo ambientale;
- Catalogando il materiale presente negli archivi del Parco.
- Prendendo contatto con alcune decine di professori e ricercatori universitari degli atenei di Pisa e Firenze che più a lungo hanno operato in questo territorio;
- Analizzando le bibliografie dei lavori pubblicati.
Andamento temporale delle ricerche nel parco
Per capire linfluenza della politica del Parco nella promozione della ricerca, è stato messo a confronto landamento delle relazioni tecniche di ricerche commissionate dallo stesso Ente con la produzione totale di pubblicazioni a carattere naturalistico.
Figura 1. Andamento temporale delle pubblicazioni e delle relazioni tecniche nel territorio del Parco.
Lanalisi temporale denota una tradizione di studi di lunga data, tuttavia, a partire dalla seconda metà dagli anni 70, inizia un aumento esponenziale delle ricerche svolte nel territorio.
Il confronto con landamento nel tempo delle relazioni tecniche di ricerche commissionate dal Parco ci mostra poi come, almeno in parte, la politica del Parco ha contribuito a in ulteriore incremento delle ricerche.
Interesse naturalistico delle aree del Parco
Per capire, invece, linteresse naturalistico che rivestono le varie aree in cui è suddiviso il Parco:
- è stata valutata lentità degli studi effettuati nelle varie aree in relazione alle diverse discipline;
- ed abbiamo, inoltre, calcolato un indice dintensità di ricerche espresso dal rapporto tra il numero totale di pubblicazioni in unarea con la sua estensione.
Lanalisi degli studi effettuati nelle singole aree, mostra come le zone che rivestono maggiore importanza sono Massaciuccoli, San Rossore e Tombolo, mentre Macchia Lucchese, Migliarino e Coltano sono risultate aree meno studiate.
Figura 2. Numero di studi effettuati nelle varie unità territoriali del Parco suddiviso per disciplina.
Tuttavia, paragonare il numero di studi effettuati in aree dampiezza talvolta molto differente, può sottovalutare limportanza di piccoli territori o sovrastimare quelli di grande ampiezza. Per questo motivo abbiamo pensato ad un indice di importanza relativa, espresso dal rapporto tra numero di studi per area e estensione dellarea stessa. In questo modo, come appare dalla figura 3, tra le zone di maggiore interesse risalta anche la Macchia Lucchese, che rappresenta lunità territoriale di estensione più limitata.
Figura 3. Indice dimportanza relativa delle varie unità territoriali.
Linee di ricerca e gestione
Per valutare su quali tematiche si sono maggiormente concentrati gli sforzi di ricerca nel Parco, abbiamo selezionato, dallarchivio bibliografico, gli argomenti più ricorrenti, facendo una distinzione tra pubblicazioni e relazioni non pubblicate commissionate dallEnte-Parco.
Figura 4. Linee di ricerca principali
La figura 4 mostra come grande interesse ha rivestito per il Parco il tema della biodiversità, sia in termini di ricerca pura sia in termini di gestione e conservazione delle risorse faunistiche e vegetazionali. Tuttavia, maggior attenzione è stata rivolta verso il problema delleutrofizzazione e dello status di conservazione del Lago di Massaciuccoli, come denota la maggior quantità di relazioni commissionate dallEnte.
Inoltre, tra le altre altre aree tematiche di particolare interesse troviamo quella dellevoluzione dei litorali, con tutte le problematiche ad essa connesse (erosione marina, alterazione di ecosistemi dunali, danni da aerosol, etc.) e quella del sovraccarico di ungulati, rappresentati in questo territorio da daini e cinghiali e che portano ad un gravissimo stato di assenza di rinnovo vegetazionale, alterazione della composizione floristica residua, lisciviazione dei suoli etc.
Conclusioni
In sintesi la ricerca scientifica nel Parco mostra un aumento esponenziale della produzione scientifica iniziato a partire dalla fine degli anni 70 in coincidenza con listituzione del Parco. Questo andamento è interpretabile come causato sia dalla promozione della ricerca da parte dellEnte Parco, sia dallaumento di ricercatori negli atenei toscani. Per quanto riguarda linteresse naturalistico delle varie unità di gestione, dai risultati emerge come le aree più studiate siano la Zona Umida del Massaciuccoli (Lago, Padule Settentrionale e Padule Meridionale), San Rossore e la Macchia Lucchese; mentre Migliarino, Coltano e Tombolo che non sono state molto studiate dal punto di vista naturalistico, lo sono state di più dal punto di vista storico, sociologico ed archeologico che non è stati valutati in questa analisi. Infine, dal confronto tra le linee di ricerca più prolifiche è emerso come le problematiche a cui da tempo si deve opporre il Parco sono:
(a) la conservazione della biodiversità,
(b) la gestione ed il risanamento del Lago di Massaciuccoli, interessato da importanti fenomeni di inquinamento chimico e biologico (come testimoniano la presenza di specie alloctone che alterano gli equilibri ecologici indigeni, leutrofizzazione etc.),
(c) la conservazione di habitat ad alto valore ecologico, come gli ecosistemi costieri, a cui si riallacciano una serie di fenomeni di più o meno ampia scala (come lerosione marina, il sovrasfruttamento turistico delle dune, gli aerosol etc.), e
(d) la sovrappopolazione di ungulati. In effetti, come emerge dai risultati, su questo argomento sono state condotte numerose ricerche (sia di tipo eco-etologico sia igienico-sanitario), mentre sono poche le relazioni a carattere gestionale, a testimonianza di una gestione problematica non ancora affrontata con la giusta organicità e continuità.
Unanalisi più approfondita dei circa 1000 lavori raccolti permetterà di utilizzate maggiormente le conoscenze disponibili e, da ultimo, di individuare nuove e più efficaci linee di ricerca in particolare quelle legate alla gestione del territorio.
* Dario Filogari, Quadrifoglio pscrl, Pratoveccho, Arezzo.
** Antonio Perfetti, responsabile UOC Conservazione del Territorio dellEnte Parco.
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