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Parco Nazionale del Gargano



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  Notiziario Ufficiale del Parco Nazionale del Gargano
Anno V - Numero 4 - Aprile 2003






Libri Garganici

a cura di Giuseppe Piemontese

Nel Gargano dei grandi viaggiatori

di Filippo Fiorentino

L’opera scientifica di Filippo Fiorentino tende continuamente alla scoperta dell’identità culturale del Gargano, che col tempo acquista un suo fascino antico ma sempre moderno per la singolarità delle sue bellezze naturali e per la sorprendente varietà del suo patrimonio storico-culturale. In questo sua ultima opera Nel Gargano dei grandi viaggiatori, Claudio Grenzi Editore, Foggia 2003, pp. 118, Euro 16, l’Autore, attraverso i viaggiatori italiani e stranieri dal Cinquecento ad oggi, va alla ricerca del passato, che diventa oggi per noi un patrimonio da conoscere e valorizzare. Del resto i grandi viaggiatori e studiosi come l’Abate Saint-Non, F. Gregorovius, E. Bertaux, A. Beltramelli, N. Douglas, G. Ungaretti, A. Miller, G. Green, C. Brandi, ecc., non hanno fatto altro che scoprire, con i loro studi e le loro impressioni, l’intima identità storica e culturale del Gargano, tanto da preservarci il ricordo, che è memoria storica delle nostre radici e della nostra identità. Così attraverso le pagine di Filippo Fiorentino ci appare un Gargano nuovo, dove natura, arte, sacralità, tradizioni, vita sociale e culturale si mescolano nell’ambito di una dimensione psichica in cui rivivono i “paesi della memoria che si vorrebbero rimanessero pace dell’anima, una sorta di luoghi interiori dove i rapporti non hanno smesso di testimoniare immediatezza e raccolto fascino, custodiscono la vicenda segreta e l’orizzonte del Gargano”.


Vivere il Parco in libertà

L’attività editoriale del Parco si arricchisce di un altro volume intitolato Vivere il Parco in libertà. Indicazioni sull’accessibilità di percorsi storico-naturali e strutture ricettive del Gargano, a cura del Consorzio Cooperative Sociali Aranea, Claudio Grenzi Editore, Foggia 2003, Euro 15,00. Lo studio nasce dal Progetto di consentire a tutti di fruire liberamente delle bellezze del territorio garganico, che è del resto una delle aspirazioni dell’Ente Parco che ha promosso il Progetto “Vivere il Parco in libertà”. Esso ha avuto come finalità la mappatura dell’esistente in relazione alle barriere architettoniche, con lo scopo di rendere maggiormente fruibili le infrastrutture e l’accessibilità al Parco. La guida è composta da varie sezioni in cui sono previsti: itinerari e luoghi accessibili nel Parco Nazionale del Gargano; un elenco di strutture ricettive (alberghi, campeggi, villaggi turistici) di cui sono stati ottenuti dati relativi all’accessibilità e informazioni utili per valutare soggettivamente la fruibilità; e le indicazioni sugli interventi strutturali di abbattimento delle barriere architettoniche in luoghi di nota rilevanza turistica in corso d’opera.
Così noi abbiamo, oggi, uno spaccato molto interessante della fruibilità delle bellezze naturali ed artistiche del Gargano, con specifiche schede informative per quanto riguarda le tre grandi aree: il Gargano meridionale, il Gargano orientale e settentrionale e il Gargano occidentale, attraverso la descrizione di centri urbani e centri naturalistici, fra cui la Foresta Umbra, l’Oasi di Lago Salso, l’Oasi Lipu “Dune di Lesina” e il Parco Archeologico di San Nicandro Garganico.


Correva l'anno ...

rubrica di ricordi fotografici di ferruccio Castronuovo

Era il 1964 e come ogni anno a S. Marco in Lamis si celebrava l’antico rito del Venerdì Santo. Allora il corteo con le “Fracchie” passava per il centro storico. La gente assisteva al passaggio dei carri stipata ai lati delle strette strade. Bisognava resistere al calore, sfidando le fiamme, che si sprigionavano spesso alte ed incontrollabili, dalle gigantesche fiaccole. Il rischio ed il pericolo di qualche incidente erano troppo alti. Così fu deciso di spostare il percorso lungo il grande viale che attraversa il paese. E fu sacrificata anche la tradizione dei carri con i “Cristi in croce”, quasi una gara tra gruppi di giovani che si esponevano seminudi, attaccati ai sacri legni, sui traballanti carri trascinati da trattori o spinti a mano. A Pasqua sulle montagne del Gargano fa ancora freddo e quei “Poveri Cristi” non potevano resistere a lungo in quelle condizioni. Chi si metteva mutandoni di lana, chi si faceva massaggiare da qualche amico compiacente, o chi addirittura si riscaldava con una bella bevuta di grappa. Potete facilmente immaginare che un Cristo un po’ alticcio e in mutandoni di lana non è uno spettacolo proprio consono alla sacra ricorrenza.
Così sono spariti i “Cristi in croce” dal Venerdì Santo di S. Marco in Lamis. Ora la processione delle Fracchie è più sicura e più ortodossa. Speriamo che nel tempo non si trasformi solo in un richiamo turistico.