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Parco Nazionale del Gargano



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  Notiziario Ufficiale del Parco Nazionale del Gargano
Anno V - Numero 4 - Aprile 2003




Mediterre

L'incontro dei parchi del Mediterraneo

di Saverio Serlenga

Natura, storia e cultura del Mediterraneo in vetrina a Bari
Fitto: “Il Parco del Gargano sta dimostrando coi fatti come conservazione e sviluppo possono coesistere in un’area protetta”
Saccomanno: “In Puglia più attenzione alle aree protette. Il turismo verde la nuova economia della nostra Regione”
Fusilli: “Una moderna concezione dei parchi mira a conciliare la tutela e lo sviluppo, anzi a fondare lo sviluppo sulla tutela”

Tredici paesi esteri presenti con stand attrezzati e autorità di un certo spessore al seguito, ottantacinque aree protette, settantuno espositori. Sono i numeri di Mediterre, la prima fiera dei Parchi dei Paesi del Mediterraneo organizzata da Federparchi e dalla Regione Puglia con l’alto patrocinio dei Ministeri dell’Ambiente e degli Affari Esteri. Un evento organizzato per rafforzare l’identità dei parchi mediterranei e migliorare la gestione dell’immenso patrimonio naturale nella direzione di una nuova concezione dell’ambiente in grado di saper coniugare conservazione e sviluppo. Un obiettivo tanto caro a Federparchi e al suo Presidente Matteo Fusilli (nella foto in alto a destra con Raffaele Fitto).
“I parchi – ha detto Fusilli intervenendo a Mediterre – hanno due missioni da compiere: salvaguardare il patrimonio naturalistico presente in Italia e nei Paesi del Mediterraneo e valorizzare la storia, la cultura, il paesaggio, gli ambienti costruiti dall’uomo e dalle comunità locali nel corso dei secoli e che rappresentano una parte importante e fondamentale dell’esistenza stessa dei parchi. Una moderna concezione delle aree protette – ha aggiunto il Presidente di Federparchi e del Parco del Gargano – mira a conciliare la tutela e lo sviluppo, anzi a fondare lo sviluppo sulla protezione ambientale”.
Una manifestazione unica nel suo genere che conferma la centralità della Puglia nel bacino del Mediterraneo tanto da far smuovere persino il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini (nella foto centrale) che ha tenuto a battesimo la manifestazione svoltasi alla Fiera del Levante di Bari. “Il Mediterraneo, un mare piccolo – ha detto Fini – ma carico di storia come nessun altro. Qui si ritrovano tutti insieme quei Paesi che pur vivendo affacciati sullo stesso mare hanno dialogato poco sui metodi di gestione dell’ambiente. Mediterre – ha aggiunto il vice premier – oltre ad assumere carattere economico e culturale, assume alla luce degli ultimi eventi bellici, anche un significato simbolico. Non dimentichiamoci – ci tiene a sottolineare Fini – che nei Paesi del Mediterraneo sono nate le tre religioni monoteiste. Quindi il primo dovere è il reciproco rispetto e l’integrazione”.
Il Presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, intervenendo alla cerimonia di apertura di Mediterre ha espresso parole di elogio per il Parco Nazionale del Gargano e per il suo Presidente Matteo Fusilli. “Il Parco del Gargano – ha affermato Fitto – sta dimostrando con i fatti come in un’area protetta sviluppo e salvaguardia possono andare a braccetto. Ed è proprio per questi motivi che la Regione Puglia ha iniziato proprio dal Gargano ad attivare una serie di interventi a favore dell’agricoltura e del turismo. Il primo PIS che approveremo sarà quello del Gargano”. Poi, ringraziando Fusilli e la Federparchi, il Governatore si è soffermato sulla validità che Mediterre può costituire nel mondo dei parchi mediterranei. “Questa Fiera – ha aggiunto Fitto – rappresenta per la Regione Puglia un’iniziativa di punta nel campo della tutela ambientale. Abbiamo colto un’occasione fondamentale per lo sviluppo delle politiche di protezione della natura in collaborazione con Federparchi, con l’operatività del nostro Ufficio Parchi e Riserve naturali, con i saperi dell’Università di Bari e con il know how della Fiera del Levante. Grazie a Mediterre le aree naturali protette del Mediterraneo potranno scambiarsi le buone pratiche e potranno ritrovare le identità storiche, culturali, paesaggistiche e naturalistiche per troppo tempo cadute in un oblìo che ha lasciato campo libero ad antagonismi, estremismi e fanatismi che stanno provocando odio e morte”.
Grazie al lavoro dell’Assessore all’Ambiente della Regione Puglia, Michele Saccomanno, la nostra regione viene seguita attentamente dalle altre regioni italiane e dal Ministero dell’Ambiente per la propria capacità di concepire tale politica in modo moderno, attento alle dinamiche sociali ed economiche ma tenendo fissi i paletti della conservazione della natura, in stretta sintonia con la filosofia dello stesso Assessore Saccomanno. “Mediterre rappresenta la proposta ed il primo passo per una valorizzazione del tessuto mediterraneo come spazio di tradizione, cultura ed ambiente, crocevia di tre continenti, culla di civiltà diverse. Abbiamo l’ardire di istituire un tavolo di confronto sulle risorse naturali di questo bacino per iniziare un percorso che rafforzi la cultura di un ambiente non vincolistico e sanzionatorio, ma risorsa insita di un progetto di crescita che dalle antiche civiltà al futuro accompagna l’uomo. Da Mediterre troviamo la forza per proporre una occasione per un progetto che dalla bellezza dei parchi, delle riserve marine giunga a modelli di vita che salvaguardino le identità e rafforzino anche tramite lo sviluppo ed il turismo collegato. La fuibilità di questo patrimonio che va sì conservato, ma goduto dall’uomo”.
Tredici paesi esteri presenti con stand attrezzati e autorità di un certo spessore al seguito, ottantacinque aree protette, settantuno espositori. Sono i numeri di Mediterre, la prima fiera dei Parchi dei Paesi del Mediterraneo organizzata da Federparchi e dalla Regione Puglia con l’alto patrocinio dei Ministeri dell’Ambiente e degli Affari Esteri. Un evento organizzato per rafforzare l’identità dei parchi mediterranei e migliorare la gestione dell’immenso patrimonio naturale nella direzione di una nuova concezione dell’ambiente in grado di saper coniugare conservazione e sviluppo. Un obiettivo tanto caro a Federparchi e al suo Presidente Matteo Fusilli (nella foto in alto a destra con Raffaele Fitto).
“I parchi – ha detto Fusilli intervenendo a Mediterre – hanno due missioni da compiere: salvaguardare il patrimonio naturalistico presente in Italia e nei Paesi del Mediterraneo e valorizzare la storia, la cultura, il paesaggio, gli ambienti costruiti dall’uomo e dalle comunità locali nel corso dei secoli e che rappresentano una parte importante e fondamentale dell’esistenza stessa dei parchi. Una moderna concezione delle aree protette – ha aggiunto il Presidente di Federparchi e del Parco del Gargano – mira a conciliare la tutela e lo sviluppo, anzi a fondare lo sviluppo sulla protezione ambientale”.
Una manifestazione unica nel suo genere che conferma la centralità della Puglia nel bacino del Mediterraneo tanto da far smuovere persino il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini (nella foto centrale) che ha tenuto a battesimo la manifestazione svoltasi alla Fiera del Levante di Bari. “Il Mediterraneo, un mare piccolo – ha detto Fini – ma carico di storia come nessun altro. Qui si ritrovano tutti insieme quei Paesi che pur vivendo affacciati sullo stesso mare hanno dialogato poco sui metodi di gestione dell’ambiente. Mediterre – ha aggiunto il vice premier – oltre ad assumere carattere economico e culturale, assume alla luce degli ultimi eventi bellici, anche un significato simbolico. Non dimentichiamoci – ci tiene a sottolineare Fini – che nei Paesi del Mediterraneo sono nate le tre religioni monoteiste. Quindi il primo dovere è il reciproco rispetto e l’integrazione”.
Il Presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, intervenendo alla cerimonia di apertura di Mediterre ha espresso parole di elogio per il Parco Nazionale del Gargano e per il suo Presidente Matteo Fusilli. “Il Parco del Gargano – ha affermato Fitto – sta dimostrando con i fatti come in un’area protetta sviluppo e salvaguardia possono andare a braccetto. Ed è proprio per questi motivi che la Regione Puglia ha iniziato proprio dal Gargano ad attivare una serie di interventi a favore dell’agricoltura e del turismo. Il primo PIS che approveremo sarà quello del Gargano”. Poi, ringraziando Fusilli e la Federparchi, il Governatore si è soffermato sulla validità che Mediterre può costituire nel mondo dei parchi mediterranei. “Questa Fiera – ha aggiunto Fitto – rappresenta per la Regione Puglia un’iniziativa di punta nel campo della tutela ambientale. Abbiamo colto un’occasione fondamentale per lo sviluppo delle politiche di protezione della natura in collaborazione con Federparchi, con l’operatività del nostro Ufficio Parchi e Riserve naturali, con i saperi dell’Università di Bari e con il know how della Fiera del Levante. Grazie a Mediterre le aree naturali protette del Mediterraneo potranno scambiarsi le buone pratiche e potranno ritrovare le identità storiche, culturali, paesaggistiche e naturalistiche per troppo tempo cadute in un oblìo che ha lasciato campo libero ad antagonismi, estremismi e fanatismi che stanno provocando odio e morte”.
Grazie al lavoro dell’Assessore all’Ambiente della Regione Puglia, Michele Saccomanno, la nostra regione viene seguita attentamente dalle altre regioni italiane e dal Ministero dell’Ambiente per la propria capacità di concepire tale politica in modo moderno, attento alle dinamiche sociali ed economiche ma tenendo fissi i paletti della conservazione della natura, in stretta sintonia con la filosofia dello stesso Assessore Saccomanno. “Mediterre rappresenta la proposta ed il primo passo per una valorizzazione del tessuto mediterraneo come spazio di tradizione, cultura ed ambiente, crocevia di tre continenti, culla di civiltà diverse. Abbiamo l’ardire di istituire un tavolo di confronto sulle risorse naturali di questo bacino per iniziare un percorso che rafforzi la cultura di un ambiente non vincolistico e sanzionatorio, ma risorsa insita di un progetto di crescita che dalle antiche civiltà al futuro accompagna l’uomo. Da Mediterre troviamo la forza per proporre una occasione per un progetto che dalla bellezza dei parchi, delle riserve marine giunga a modelli di vita che salvaguardino le identità e rafforzino anche tramite lo sviluppo ed il turismo collegato. La fuibilità di questo patrimonio che va sì conservato, ma goduto dall’uomo”.


I Convegni

Ampio e articolato il programma dei convegni e dei seminari tenutisi durante i giorni della Fiera. Attenzioni particolari sono state rivolte alle tematiche ambientali e alle politiche di sviluppo adottate dai Parchi. Tra gli incontri di rilievo, quello organizzato da Federparchi intitolato “L’Europa e i Parchi”: proposte ed iniziative per una politica dell’Unione Europea per le aree protette”. “Le politiche ambientali degli ultimi lustri – ha rimarcato il Presidente di Federparchi Matteo Fusilli – hanno fatto emergere due esigenze apparentemente contrastanti: da un lato, l’esigenza di radicarle nelle realtà territoriali locali, confrontandole coi problemi, i bisogni, le aspettative e le prospettive di sviluppo delle comunità locali, dall’altro l’esigenza di allargarne la scala di riferimento, da quella locale a quella nazionale e, sempre più spesso, internazionale. Entrambe le esigenze riflettono la ricerca di una maggiore efficacia delle politiche ambientali. Ci si auspica – aggiunge Fusilli – che la comunità consideri i parchi alla stessa stregua delle varie legislazioni nazionali e regionali che debbono essere armonizzate come avviene già per molti settori”. A Bari nello spazio incontri di Mediterre si è parlato anche di APE, Appennino Parco d’Europa, un progetto per le montagne del Mediterraneo. Il responsabile nazionale delle aree protette di Legambiente, Fabio Renzi, ha spiegato alla numerosa platea come fare entrare APE in Europa. “Attraverso le reti di cooperazione che finalmente cominciano a profilarsi ad iniziare dalla promozione turistica volta a valorizzare i vantaggi dell’Appennino nei confronti delle altre offerte turistiche competitive, fino ad arrivare al marketing territoriale utile a mettere in rete risorse complementari. Le carte da giocare – ha aggiunto Renzi – riguardano principalmente il ruolo ecologico basato sulle aree protette e sugli spazi naturali e seminaturali, snodati lungo l’intera catena che costituisce uno dei principali sistemi montuosi europei, una grande strada verde che collega l’Europa centrale all’arco mediterraneo”.
Il turismo sostenibile nelle aree protette è stato invece oggetto di discussione in un convegno che ha visto la partecipazione di esponenti nazionali delle varie associazioni ambientaliste. Roberto Furlani del WWF Italia ha illustrato i vari dossier che l’associazione del panda ha realizzato per promuovere lo sviluppo locale nei parchi. Furlani ha altresì illustrato le nuove proposte del WWF per un turismo di qualità nei parchi. L’ambiente da vincolo a opportunità di sviluppo con le strategie adottate da Legambiente.
“La caratteristica di una corretta gestione del turismo – afferma Antonio Nicoletti di Legambiente nazionale – è che sia garantita la sostenibilità delle risorse dalle quali esso dipende. La protezione della qualità della destinazione turistica e la capacità di soddisfare i turisti devono essere determinate dalle comunità locali e dovrebbero rappresentare gli obiettivi prioritari nella formulazione delle strategie e dei progetti turistici”.
Il convegno si è chiuso con l’autorevole intervento di Clelia Izzi del Consiglio nazionale sulla disabilità. La dottoressa Izzi ha invitato le istituzioni preposte a promuovere di più il turismo accessibile.
Ma è stato il convegno internazionale sulla biodiversità a destare interesse tra i rappresentanti dei Paesi presenti a Mediterre. “La Conservazione della biodiversità ed i sistemi per la sua gestione nelle aree naturali protette” è stato il tema di un interessantissimo convegno svoltosi nell’ambito della rassegna fieristica. Uno dei protagonisti dell’incontro è stato il prof. Oliver Rackham, esponente di spicco della British Accademy, la prima società culturale specializzata in discipline classiche.
“Dal Settecento, fino ad appena una ventina di anni fa – ha detto Rackham, grazie anche alla traduzione dall’inglese del botanico Anthony Green – si pensava che l’effetto dell’uomo sulla natura fosse semplice da spiegare. Secondo questa ipotesi, originariamente le terre mediterranee erano coperte da un magnifico mantello forestale. Si riteneva, che sin dal Neolitico, la gente avesse tagliato gli alberi per costruire le case e le navi e per produrre carbone da ardere. Il terreno sul quale cresceva la foresta serviva alle colture ed al bestiame, quindi la foresta si doveva abbattere. Gli alberi, si diceva, non ricrescevano più, soprattutto lì dove le capre mangiavano i polloni. Solo gli alberi, si diceva, erano capaci di regimentare le acque e difendere il suolo; una volta eliminati gli alberi – aggiunge il prof. Oliver Rackham – le piogge avrebbero dilavato il terreno portandolo verso il mare. Secondo alcuni, fu anche alterato il clima. Questi effetti che si accumularono con il tempo, ridussero l’Europa mediterranea ai cosiddetti paesaggi degradati o addirittura alla desertificazione dei tempi moderni”.


L'Intervista

Aldo Cosentino, Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente
“I Parchi sempre più opportunità di sviluppo e non di vincolo”
Matteo Fusilli è stato bravo ad inculcare nelle popolazioni del Gargano un’alta capacità di convincimento sui vantaggi che un Parco può garantire.

Direttore, che voto diamo a Mediterre?
“Un bel 7. Come primo anno meglio non poteva andare considerando il poco tempo che si è avuto per organizzare un evento di respiro internazionale. In futuro cercheremo di coinvolgere in maniera più massiccia i Paesi del Mediterraneo che quest’anno sono stati un po’ frenati dagli eventi bellici in corso a poca distanza da loro. Un plauso alla Regione Puglia e a Federparchi, sia per la brillante idea di ospitare a Bari questa prima rassegna dei Parchi del Mare Mediterraneo, sia per come hanno saputo gestire l’intera manifestazione”.

Importante come sempre l’apporto dei Parchi a questo tipo di rassegne
“L’apporto dei Parchi italiani è stato determinante. Stanno dimostrando che sono avanzati notevolmente, non solo culturalmente ma anche e forse soprattutto economicamente. Oggi le aree protette non sono più un elemento folcloristico, sono l’elemento di grande maturità che si proietta verso lo sviluppo e la concretizzazione di un riferimento che sembrava antitetico e che oggi si dimostra complementare con il binomio protezione e sviluppo”.

Il Parco Nazionale del Gargano?
“È uno dei parchi di punta del sistema delle aree protette italiane. Il Parco che sicuramente meglio sta interpretando la fruizione di stimolo e di aggregazione intorno a quella che non è più un’idea ma un fatto concreto, ovvero lo sviluppo ecocompatibile. Il recupero delle tradizioni, delle pratiche agricole, dell’identità storico-culturale, dell’appartenenza, oggi la troviamo nelle stesse popolazioni del Gargano. Un orgoglio nuovo che si affianca a quello di appartenere a un territorio straordinario, aggregando quello di appartenenza a un parco nazionale che è un concetto del tutto nuovo rispetto ad alcuni anni fa. E gran merito di tutto questo è da attribuire a un presidente come Matteo Fusilli che è stato uno dei pochi uomini, insieme al Presidente del Parco del Vesuvio, Amilcare Troiano e a quello del Gran Sasso Monti della Laga, Walter Mazzitti, capace di inculcare nelle menti degli abitanti del Parco il concetto di opportunità e non di vincolo che un’area protetta può rappresentare nel contesto socio-economico di un territorio”.