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Parco Nazionale del Gargano



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  Notiziario Ufficiale del Parco Nazionale del Gargano
Anno V - Numero 3 - Marzo 2003






Piano del Parco

l’importanza del paesaggio nel contesto economico

L’Ente Parco Nazionale del Gargano sta per dotarsi di strumenti fondamentali per la pianificazione territoriale: Piano del Parco, Regolamento e Piano Pluriennale Economico e Sociale. La predisposizione e la redazione di questi importanti strumenti dovrà essere il frutto del confronto e della partecipazione degli attori locali prevedendo una procedura di ascolto preliminare con incontri tematici.
Dopo aver incontrato le amministrazioni comunali e le associazioni di categoria, il Presidente dell’Ente Parco Matteo Fusilli ha convocato nei giorni scorsi una riunione con tutti i soggetti impegnati nella tutela e valorizzazione del paesaggio garganico. Si è discusso principalmente sui rapporti tra le politiche urbanistiche e la diversificazione-qualificazione del turismo e della fruizione sociale del Parco, della tutela del patrimonio naturale, paesistico, artistico e culturale, conservazione del patrimonio agro-pastorale, riduzione degli impatti ambientali. All’incontro, oltre al Presidente e al Direttore dell’Ente Parco, erano presenti i consulenti di Agriconsulting S.p.A, società aggiudicatrice per la redazione del Piano. Il prof. Roberto Gambino, docente presso il Politecnico di Torino, ha rimarcato l’importanza che assume il paesaggio nel contesto socio-economico del Gargano. “Il paesaggio garganico – ha detto Gambino – non è solo un’interazione tra uomo e natura, ma l’espressione più autentica della cultura e dell’identità locale. Un vero e proprio paesaggio vivente dove il presidio antropico, oltre ad essere una delle principali caratteristiche, deve continuare a essere la principale garanzia della sua conservazione”.
Tra i vari interventi abbiamo registrato quello di Padre Mario Villani, responsabile della Biblioteca del Convento di San Matteo. “La dimensione del sacro va intesa come chiave di lettura del paesaggio garganico”. Al termine tutti i presenti hanno condiviso l’importanza del Piano che deve rappresentare lo strumento urbanistico in grado di dare indicazioni su come progettare nell’area Parco.
Aprendo i lavori dell’altra riunione, quella con i tecnici comunali, il Presidente dell’Ente Parco Matteo Fusilli ha parlato di una scelta importante e innovativa che il Piano del Parco e il Piano di Sviluppo Economico rappresenteranno per il Gargano.
Tra i tecnici presenti, anche l’arch. Stefano Biscotti, responsabile dell’Ufficio di Piano dell’Amministrazione provinciale. “Il parco del Gargano è partito col piede giusto. Prima di pensare agli strumenti urbanistici, bene ha fatto ad avviare una serie di incontri con i soggetti interessati. Con il Parco abbiamo avviato un procedimento di collaborazione innovativo, vogliamo condividere le scelte senza sovrapporci, anzi siamo pronti a sottoscrivere un protocollo d’intesa per poter lavorare insieme e in maniera concreta”.
Marina Mazzei, direttrice del Museo Archeologico del Gargano ha chiesto che tra le linee programmatiche del Piano ci sia anche la pianificazione dei parchi archeologici e dei musei.
Mentre per l’architetto Fernando Di Trani dell’Ufficio urbanistico della Regione Puglia, il Piano del Parco è forse l’unico strumento in grado di dettare regole ben precise in grado di garantire una buona pianificazione del territorio. “Il Piano deve indirizzare bene le risorse economiche destinate alla realizzazione dei progetti, ed è molto importante che le strutture tecniche comunali siano coinvolte in una gestione permanente del territorio”.
Il Piano del Parco interesserà anche gli oltre 200 chilometri di costa del Gargano dove insistono la maggior parte delle strutture turistiche. “Non solo turistiche – sottolinea il Comandante della Capitaneria di Porto di Manfredonia Giuseppe Meli – anche il settore della pesca non è da meno a quello agricolo, basti pensare alla grandissima flotta peschereccia di Manfredonia. E poi la Riserva Marina delle Isole Tremiti. Qui – aggiunge Meli- occorre regolamentare i flussi turistici, dotare le isole di servizi adeguati e di un piano di spiaggia”.
Si è discusso anche di “accessibilità al Gargano e ruolo del Parco”. Con gli addetti ai sistemi di mobilità e di trasporto si è parlato di riduzione degli impatti ambientali con la conseguente valorizzazione del patrimonio identitario.
Tutti d’accordo di prevedere nel Piano un servizio stagionale di mezzi pubblici da Vieste-Peschici fino a San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo attraverso la Foresta Umbra. Da potenziare anche i trasporti via mare: da Manfredonia verso tutti i centri rivieraschi del Promontorio con corse giornaliere.

Saverio Serlenga






L'intervento

Gli strumenti di gestione del Parco Nazionale del Gargano

La disciplina normativa oggi vigente in Italia prevede che ogni parco nazionale si doti di alcuni strumenti di gestione necessari per la conservazione e la valorizzazione del proprio territorio. Questi strumenti sono: il Regolamento, il Piano del parco ed il Piano pluriennale economico sociale (PPES).
Il primo di questi, il Regolamento, ha lo scopo di disciplinare le attività consentite all’interno del parco, valorizzando gli usi, le consuetudini e le attività tradizionali delle comunità residenti sul territorio. Viene elaborato dall’Ente parco e approvato dal Ministero dell’Ambiente e del territorio previo parere degli enti locali e d’intesa con la Regione. Gli altri 2 strumenti sono il Piano del parco ed il Piano Pluriennale Economico Sociale che vengono elaborati contestualmente, e tramite reciproche consultazioni, dal Consiglio direttivo e dalla Comunità del parco.
Il Piano del parco disciplina l’organizzazione generale del territorio e la sua articolazione in aree differenziate in base al diverso grado di protezione (c.d. zonizzazione), i vincoli, i sistemi di accessibilità veicolare e pedonale, i sistemi di attrezzature e servizi per la gestione e la funzione sociale del parco (musei, centri visite, uffici informativi), gli indirizzi ed i criteri per gli interventi sulla flora e sulla fauna. Il Piano del parco può individuare 4 tipi di aree:
a) Riserve integrali, in cui il patrimonio naturale viene conservato integralmente
b) Riserve generali orientate, in cui sono vietate nuove opere edilizie e ampliamenti di costruzioni esistenti, ma possono essere consentite le utilizzazioni produttive tradizionali
c) Aree di protezione, nelle quali possono continuare le attività agro-silvo-pastorali, di agricoltura biologica, di pesca e raccolta di prodotti naturali ed incoraggiata la produzione artigianale di qualità
d) Aree di promozione economica sociale, caratterizzate da un alto tasso di antropizzazione, nelle quali sono consentite attività per migliorare la qualità di vita delle comunità locali e il godimento del parco da parte dei visitatori. L’elaborazione del Piano del parco spetta al Consiglio direttivo mentre la sua approvazione è di competenza delle Regione. Il PPES ha invece lo scopo di promuovere le iniziative per favorire lo sviluppo economico e sociale delle collettività residenti all’interno del parco e nei territori adiacenti. In particolare può prevedere la concessione di sovvenzioni a privati ed enti locali, l’agevolazione o la promozione (anche in forma di cooperativa) di attività tradizionali agro-silvo-pastorali, artigianali, di restauro, culturali ed ogni altra iniziativa per favorire lo sviluppo del turismo e delle attività locali connesse, nel rispetto delle esigenze di conservazione del parco. Il PPES viene adottato dalla Comunità del parco, previa motivata valutazione del Consiglio direttivo, ed approvato dalla Regione.
Per l’elaborazione di questi 3 strumenti, l’Ente Parco, nonostante non sia previsto per legge, ha previsto una serie di consultazioni con i vari gruppi di interesse dell’area affinché apportino contributi significativi e progettuali per impostare un processo di pianificazione sostenibile e riconoscibile da parte della comunità sociale che vive all’interno del Parco Nazionale del Gargano.

Dott. Giacomo Vivoli
Componente Gruppo di Studio Agriconsulting