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di Nicola Cimini - Direttore del Parco
Prosegue intensa e proficua la politica di concertazioni e di intese perseguita dal Parco Nazionale della Majella in merito ai principali strumenti di pianificazione e programmazione dei Comuni del Parco.
Dopo le storiche intese raggiunte sin dal 1997 con la Regione Abruzzo sui Piani dei bacini sciistici di Passolanciano -Maielletta e Campo di Giove - Guado di Coccia, quelle con i Comuni di Serramonacesca, Pretoro, Lettomanoppello, Manoppello, Rapino, Civitella Messer Raimondo, Gamberale e Pizzoferrato sui Piani Regolatori Comunali, quelle con la Regione Abruzzo prima e con i Comuni di Lama dei Peligni e Bolognano poi per la gestione delle ex riserve regionali, quelle con i Comuni di Cansano, Pacentro, Sant'Eufemia a Maiella, Salle, Palena sulla gestione dei beni silvo-pastorali, il 6 febbraio scorso presso la Sede Operativa dell'Ente in Campo di Giove, il Sindaco di Sant'Eufemia Domenico Di Nardo Assessore Delegato ed il Direttore del Parco Nicola Cimini, hanno sottoscritto l'intesa relativa al nuovo Piano Regolatore Comunale.
Un Piano Regolatore in armonia con le previsioni generali del Piano del Parco e capace di cogliere le enormi potenzialità di ecosviluppo del territorio e quindi di rispondere sia alle esigenze di conservazione, proprie di un territorio destinato a Parco Nazionale, che a quelle di sviluppo della collettività locale.
Dopo le importanti iniziative di sviluppo, bonifica ed arredo, realizzate in perfetta cooperazione tra Parco e Comune, quali il Giardino Botanico con annesso vivaio dell'Appennino di prossima inaugurazione, la bonifica della discarica, la realizzazione degli impianti di depurazione di Sant'Eufemia e Roccacaramanico, il sentiero naturalistico e didattico Fosso Vetrina e quelle in progetto, previste dal Piano del Parco e dal Piano Regolatore Comunale tutte indirizzate nell'ottica dell'ecosviluppo, il Comune di Sant'Eufemia a Maiella è ormai solidamente indirizzato ad assumere il ruolo di Centro pilota del Parco.
Invertendo le negative dinamiche economiche in atto da decenni e dimostrando in concreto che non solo non è vero che i parchi frenano lo sviluppo - ciò è vero solo per gli interventi di devastazione e rapina del territorio - ma che non c'è sviluppo durevole senza una oculata gestione delle risorse ambientali. |