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Parco Nazionale della Val Grande



Progetto Interregg II


Concetto di paesaggio transfrontaliero

Alpe Scaredi
Alpe Scaredi
Alpe Scaredi

Nel dicembre 2001 si sono conclusi gli studi e gli interventi previsti nell'ambito del progetto Interreg II.
Gli studi preliminari al Piano del Parco Nazionale Val Grande avevano individuato tra gli ambienti più importanti dal punto di vista internazionale sia per la vegetazione, sia per la fauna i seguenti luoghi:

  • Le piccole zone umide e le sorgenti di alta quota nell'area del Colle Scaredi e della Cima della Laurasca (Comuni di Malesco e di Cursolo Orasso);
  • Gli ambienti cacuminali di alta quota nell'area della cresta Pian Cavallone, Pizzo Marona, Zeda, Cima Crocette e Monte Torrione (Comuni di Caprezzo, Intragna, Aurano, Miazzina, Cursolo Orasso).

A tutela delle seguenti zone e per la loro valorizzazione, l'Ente Parco ha ottenuto dalla Comunità Europea il finanziamento, con fondi Interreg II, del progetto relativo al "Concetto di paesaggio naturale transfrontaliero quale sostegno per la creazione di una rete di aree protette nell'area tra il Parco Nazionale Val Grande (Italia) e l'area Centovalli-Collina di Maia-Lago Verbano (Confederazione Elvetica).


Lago del Marmo
Lago del Marmo

Sottoprogetto 1

Studio e conservazione delle piccole zone umide e sorgenti d'alta quota nell'area del Colle di Scaredi - Cima della Laurasca.

Principali interventi previsti:

  • Studio idrogeologico dell'area circostante il colle dell'Alpe Scaredi;
  • Studio ecologico dei microambienti di sorgente e delle piccole zone umide dell'area dell'Alpe Scaredi (Laghetti del Marmo);
  • Esame delle necessità idriche dell'Alpe Scaredi per pascolo e bivacco, anche alla luce delle recenti opere realizzate(nuovo bivacco con fontana), verifica della possibilità di realizzare un abbeveratoio, progetto di captazione compatibile con la situazione ecologica complessiva dell'Area;
  • Interventi informativi e didattici sul progetto, pubblicazione di una monografia scientifica;
  • Informatizzazione dati cartografici del progetto. .

Gli ambienti oggetti di studio sono diffusi localmente anche in altri punti dell'area, sia dal versante italiano che da quello svizzero.
Gli obiettivi del progetto sono quindi la conservazione a lungo termine dei valori ecosistemici e della loro vitalità dinamica, l'integrazione delle attività umane con le esigenze biologiche, la costruzione di una procedura che si presti ad essere replicata altrove e lo scambio di competenze tra esperti italiani e svizzeri.


Pian Cavallone
Pian Cavallone

Sottoprogetto 2

Studio delle aree cacuminali di interesse entomologico nell'area della cresta Pian Cavallone, Pizzo Marona, Zeda, Cima Crocette e Monte Torrione

Principali interventi previsti:

  • Studio idrogeologico degli effetti attuali e potenziali della presenza del rifugio del Pian Cavallone sulle falde acquifere locali e sugli ambienti di sorgente;
  • Studio ecologico ed in particolare entomologico e floristico dei microambienti cacuminali e delle brughiere dell'area, autoecologia e dinamica di popolazioni di alcune specie target - Carabus lepontinus, Amara constantinii - al fine di verificarne i rapporti con i fattori ambientali presenti (struttura e composizione chimica del suolo, fattori di disturbo);
  • Approfondimento su problemi botanici ed entomologici, definizione di una proposta di metodo e di un modello di monitoraggio;
  • Interventi informativi e didattici sul progetto, pubblicazione di una monografia scientifica;
  • Informatizzazione dati cartografici del progetto.

Gli ambienti oggetti di studio sono diffusi localmente anche in altri punti dell'area, sia dal versante italiano che da quello svizzero.

L'obiettivo principale del progetto è l'individuazione sperimentale di un modello di intervento su ambienti di interessi naturalistici con presenza di attività umane compatibili in modo da diminuire al massimo i possibili conflitti derivanti da una situazione dinamica nel tempo.


Pizzo Marona
Pizzo Marona

Finanziamento - Enti Interessati - Modalità di Esecuzione

  • Il progetto rientra nella Misura 2.4 di Interreg II "Gestione, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio naturale". Il costo totale del progetto, finanziabile al 100% da Interreg II, è di Lire 315.000.000.
  • Partner elvetico del Parco Nazionale Val Grande in questo progetto è DIONEA S.A. - Locarno
  • Sostenitori:
    • Parte italiana
    • Comunità Montana Val Grande
    • Comunità Montana Valle Cannobina
    • Parte Svizzera
    • Sezione Forestale Cantonale
    • Parco Botanico delle Isole di Brissago
    • Circoscrizione Forestale VIII
    • Regione Locarnese/Vallemaggia
  • Gli studi ecologici sono stati eseguiti dal Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università degli Studi di Torino www.dst.unito.it , dal Dipartimento di Scienze Biologiche dell'Università dell'Insubria di Varese e dall'Istituto per lo Studio degli Ecosistemi (già CNR - Istituto Italiano di Idrobiologia). La parte tecnica è stata affidata a professionisti del settore.