Logo Parco fluviale del Po tratto torinese

Parco fluviale del Po tratto torinese



InfoNews

H2PO

Febbraio 2005

La stagione venatoria 2004/2005

Durante la stagione venatoria appena conclusa i guardiaparco hanno controllato all’interno dei confini dell’area protetta 61 cacciatori.
Nella tabella sottostante vengono riportati i dati estrapolati nel corso delle ultime 4 stagioni venatorie passate.

Guardiaparco in controllo a San Raffaele Cimena
Ingrandisci l'immagine
Guardiaparco in controllo a San Raffaele Cimena
Dati 2001/2002 2002/2003 2003/2004 2004/2005
Uscite 17 23 20 17
Controlli 166 201 174 61
Sanzioni amm.ve irrogate 20 15 7 4
Valore in Euro 2479 1946 1234 720
Omessa segnatura animale abbattuto 14 4 2 0
Mancata raccolta bossolo 4 1 1 0
Caccia fuori orario 1 0 2 0
Caccia in fondo chiuso 0 0 1 0
Cane non tatuato 0 0 1 0
Uso ricetrasmittenti 0 6 0 1
Caccia a meno di 100 m da macchina agricola 0 0 0 2
Caccia a meno di 50 m da strade 0 0 0 3
Sanzioni penali 4 0 3 1 (caccia senza occhiali con abbligo lenti)

I dati di quest’anno confrontati con quelli degli anni precedenti meritano alcune considerazioni.
Il numero di controlli si è sensibilmente ridotto soprattutto a causa di una incontrovertibile diminuzione del numero di cacciatori presenti in queste zone.
Allo stesso tempo i cacciatori in attività si sono dimostrati molto più attenti al rispetto delle normative, probabilmente anche grazie al controllo costante e all’attività di repressione cui sono stati sottoposti durante gli anni passati.
Ma sul numero minore di controlli ha anche inciso il diverso approccio tentato in questa stagione venatoria: ad un’attività di controllo attivo e diretto dei tesserini si è preferito monitorare “da lontano” il comportamento dei cacciatori intervenendo soltanto qualora si sospettasse qualche violazione alle normative vigenti.
Notevoli problemi si sono invece riscontrati con le sempre più frequenti battute al cinghiale, che, soprattutto a causa di una normativa non chiara, vengono spesso mascherate come “attività di controllo” e non come vere e proprie attività di caccia, rendendo difficile o impossibile qualsiasi forma di eventuale contestazioni di violazioni. In particolare si è rilevata una sempre più drammatica e frequente elusione delle procedure finalizzate a tutelare l’incolumità pubblica (uso di giubbetti colorati, apposizione di cartelli di avviso di battuta in corso, chiusura degli accessi all’area interessata dagli abbattimenti).

F.N.