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Guardiaparco in controllo nella Riserva del Baraccone
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Guardiaparco in controllo nella Riserva del Baraccone

Novembre 2005

Denunciato bracconiere nella Riserva Naturale del Baraccone a Cavagnolo

Martedì 23 novembre i guardiaparco hanno colto in flagranza un individuo che stava controllando dei lacci finalizzati alla cattura di fauna selvatica all’interno di un bosco di salici della Riserva del Baraccone in Comune di Cavagnolo.
Dieci lacci erano infatti stati installati sui sentieri creati dal frequente passaggio di animali selvatici: fortunatamente nessun animale è stato rinvenuto all’interno delle trappole che sono state poste sotto sequestro.
Il responsabile del grave atto di bracconaggio è stato denunciato all’autorità giudiziaria per caccia all’interno di un area protetta con mezzi non consentiti.
Il laccio, solitamente costituito da un cappio in cavo di acciaio, di vario diametro a seconda della specie selvatica a cui è diretto, che viene saldamente fissato al tronco di un albero, è da sempre una delle tecniche di bracconaggio più diffusa a livello globale.
Questo metodo, oltre ad infliggere grandi sofferenze all’animale che rimane incastrato per ore per una zampa o per il collo, è particolarmente grave in quanto non è "selettivo", nel senso che molto spesso, almeno in ambito europeo, viene installato con lo scopo di catturare specie "da carniere" (tipicamente il cinghiale), ma nella trappola trovano però la morte anche specie animali rare, ecologicamente preziose o in via di estinzione.


Fabrizio Nobili