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L'assessore all'Ambiente, ai Parchi ed alle Aree Protette della Regione Piemonte, Nicola De Ruggiero, ha visitato i bacini di cava di Moncalieri, La Loggia, Carmagnola e Carignano.

06 Novembre 2007

MONCALIERI.  Circa 3,5 chilometri quadrati di specchi d'acqua sono stati restituiti alla natura, dopo essere stati per anni bacini di cava per l'attività di estrazione della ghiaia. Lungo le sponde del Po, a sud e a nord di Torino, alcuni ex bacini di cava sono già stati rinaturalizzati ed altri lo saranno nei prossimi anni. L'opera di rinaturalizzazione costituisce il nucleo centrale di un progetto naturalistico e turistico del Parco Fluviale del Po Torinese, elaborato con la preziosa collaborazione degli imprenditori del settore estrattivo. L'assessore all'Ambiente, ai Parchi ed alle Aree Protette Nicola De Ruggiero mercoledì 24 ottobre 2007 ha visitato le aree interessate dal progetto, accompagnato dai vertici e dai tecnici del Parco regionale e dai rappresentanti degli imprenditori coinvolti, che hanno illustrato lo stato di attuazione e i tempi previsti per il completamento del programma."Il progetto - ha detto de Ruggiero - dimostra che definire e regolare le aree protette non significa assolutamente chiudere attività. Lungo il grande fiume abbiamo un esempio qualificante e peculiare. Nel caso delle cave ci stiamo rendendo conto che si può contemporaneamente lavorare e ripristinare l'ambiente"."Le aree sotto la tutela del Parco - ha aggiunto l'assessore - hanno ereditato tante attività estrattive, ma insieme agli imprenditori si è riusciti a trovare un giusto equilibrio che permette l'uso del materiale naturale e, nello stesso tempo, la restituzione ai cittadini di spazi ripristinati da destinare alla fruizione quotidiana. Si tratta di un importante esempio di salvaguardia della biodiversità, tra i primi ripristini naturalistici in Piemonte di aree lacustri, boschive e di zone umide dove sono ricomparse specie autoctone di pesci, insetti ed uccelli".Per De Ruggiero "l'idea antiquata che un parco significhi solo una serie di vincoli, di divieti e di blocchi ha fatto finalmente il suo tempo. Abbiamo ereditato anni di profonda disattenzione e di brutte ferite. Ora, grazie a progetti come quello della Fascia fluviale del Po, la collaborazione tra i diversi soggetti interessati contribuisce a riportare la natura in primo piano".  

Questa è la situazione attuale dei bacini di cava sottoposti a recupero ambientale all'interno del Parco del Po, così come riportata anche nel sito dell'Osservatorio del Paesaggio dei Parchi del Po e della Collina Torinesi (http://www.ocs.polito.it/osservatoriopaesaggio.htm) :

 

Cave Moncalieri (Moncalieri)

Area complessiva oggetto di estrazione e recupero ambientale 559.100 m2
Superficie laghi a fine coltivazione 138.300 m2
Cubatura estraibile complessiva 275.000 m3
Tempo di esercizio e durata del progetto di recupero ambientale 10 anni
Oneri complessivi versati all'Ente Parco 27.500,00 euro
Scadenza autorizzazione regionale in corso 13/11/2010
(1° quinquennio)
Prevista cessione dell'area ad uso pubblico 2025

Cava Zucca e Pasta/Smat (La Loggia)

Area complessiva oggetto di estrazione e recupero ambientale 1.136.000 m2
Superficie laghi a fine coltivazione 565.000 m2
Cubatura estraibile complessiva 3.355.000 m3
Tempo di esercizio e durata del progetto di recupero ambientale 20 anni (4 lotti quinquennali)
Oneri complessivi versati all'Ente Parco 333.500,00 euro
Inizio esercizio 1960
Scadenza autorizzazione regionale in corso 17/02/2008
(1° lotto quinquennale)
Prevista cessione dell'area ad uso pubblico 2025

 

Cava Escosa e Madonna degli Olmi (La Loggia)

Area complessiva oggetto di estrazione e recupero ambientale2
Superficie laghi a fine coltivazione 520.000 m2
Cubatura estraibile complessiva 6.993.000 m3
Tempo di esercizio e durata del progetto di recupero ambientale 17 anni
Oneri complessivi versati all'Ente Parco 699.300,00 euro
Inizio esercizio 1955
Scadenza autorizzazione regionale in corso 12/05/2009 (Cava Escosa) e 19/05/2009 (Cava Madonna degli Olmi)
Prevista cessione dell'area ad uso pubblico 2022

 

Cava Musso (La Loggia)

Area complessiva oggetto di estrazione e recupero ambientale 315.500 m2
Superficie laghi a fine coltivazione 157.000 m2
Cubatura estraibile complessiva 1.355.000 m3
Tempo di esercizio e durata del progetto di recupero ambientale 15 anni
Oneri complessivi versati all'Ente Parco
Inizio esercizio 1975
Scadenza autorizzazione regionale in corso 15/02/2009 (1° lotto quinquennale)

 

Cava Garettino e Provana (Carignano)

Area complessiva oggetto di estrazione e recupero ambientale : 1.145.000 m2
Superfici recuperate complessive (comprese le aree lago) 495.000 m2
Cubatura estraibile complessiva 9.575.185 m3
Tempo di esercizio e durata del progetto di recupero ambientale 20 anni (4 lotti quinquennali)
Oneri complessivi versati all'Ente Parco 989.014,96 euro
Inizio esercizio 1969
Scadenza autorizzazione regionale in corso 31/12/2011 (1° lotto quinquennale)
Prevista cessione dell'area ad uso pubblico 2021

 

Cava Germaire e Monviso (Carmagnola)

Area complessiva oggetto di estrazione e recupero ambientale 1.114.090 m2
Superficie laghi a fine coltivazione 630.000 m2 (di cui 404.000 m2 del Lago Germaire e 226.000 m2 del Lago Monviso)
Cubatura estraibile complessiva 12.202.000 m3 (di cui 7.687 m3 da Cava Germaire e 4.515.000 m3 da Cava San Michele)
Tempo di esercizio e durata del progetto di recupero ambientale 20 anni
Oneri complessivi versati all'Ente Parco 1.245.500 euro
Inizio esercizio 1976
Scadenza autorizzazione regionale in corso 29/06/2009 (2° lotto quinquennale)
Prevista cessione dell'area ad uso pubblico 2019

 

Cava Ceretto (Carmagnola)

Area complessiva oggetto di estrazione e recupero ambientale 700.000 m2
Superficie laghi a fine coltivazione 340.000 m2
Cubatura estraibile complessiva 6.800.000 m3
Tempo di esercizio e durata del progetto di recupero ambientale 20 anni (4 lotti quinquennali)
Oneri complessivi versati all'Ente Parco 702.381,00 euro
Inizio esercizio 1970
Scadenza autorizzazione regionale in corso 30/06/2011 (1° lotto quinquennale)
Prevista cessione dell'area ad uso pubblico 2021  




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