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Cessato lo scarico fognario abusivo nel Sangone

ORBASSANO.     Dopo più di un anno da quando lo si era constatato ed erano state avviate le indagini, è finalmente cessato il rilevante scarico fognario abusivo nel Sangone in territorio di Orbassano. Grazie ad una lunga attività di indagine e solleciti da parte dei guardiaparco del Parco del Po Torinese, coadiuvati dall'A.R.P.A., si è finalmente riusciti a capire la provenienza dei liquami fognari non trattati e non consentiti, che affluivano nel Sangone.  

I sopralluoghi e le indagini hanno fatto scoprire che, nel Comune di Grugliasco, all'interno di un collettore fognario di grandi dimensioni e gestito dalla S.M.A.T. (Società Acque Metropolitane di Torino) regolarmente autorizzato e che non scarica nel Sangone, si era creato un intasamento, il quale aveva provocato un innalzamento permanente del livello delle acque nere al suo interno. All'interno della stessa grande condotta fognaria transita una condotta più piccola, aperta sul lato superiore, di acque bianche. L'innalzamento del livello delle acque nere nella condotta più grande causava un riversamento delle acque fognarie in eccesso dentro la conduttura aperta delle acque bianche che transita nella parte superiore della stessa condotta per le acque nere. Mentre le acque fognarie sono destinate al depuratore, le acque bianche vengono invece scaricate nel Sangone. Il riversamento di acque nere dalla conduttura fognaria dentro quella per le acque bianche ha dunque convogliato nel Sangone acque che avrebbero dovuto finire nel depuratore.

La situazione ambientale era aggravata dal fatto che il Sangone, nel tratto in cui sfocia la conduttura autorizzata di acque bianche, è praticamente privo di acqua. Ciò non ha quindi permesso di mitigare il danno ambientale, perché lo scarico fognario non poteva diluirsi nelle acque del torrente.

Sia l'A.R.P.A., sia l'Ente di gestione del Parco del Po Torinese hanno espresso soddisfazione per la risoluzione del problema.