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L'Ente Parco chiede i danni alla società Nuove Cave di Carignano

07 Agosto 2008

CARIGNANO.      Dal 2002 è in corso un contenzioso legale fra l'Ente Parco del Po Torinese e la società Nuove Cave Torino, che opera a Carignano, in merito al ripristino ed al recupero dell'area di cava in località La Gorra.

 

Il contenzioso legale si è svolto sia sul piano penale, sia su quello civile.

Sul piano penale il procedimento si chiuse nel 2003, con la sentenza n. 376, che condannò la società Nuove Cave a ripristinare l'area su cui si era svolta attività illecita di escavazione.

 

Sulla base di tale sentenza penale del 2003, l'Ente Parco e l'amministrazione comunale di Carignano, il 18 gennaio 2005, avviarono un procedimento civile, mediante il quale si chiedeva alla Nuove Cave un riconoscimento danni pari a 3 milioni e 497 mila euro per le escavazioni abusive effettuare a La Gorra.

 

Per anni, nonostante fosse già stata condannata dal giudice penale, la Società Nuove Cave non ha presentato un progetto di ripristino della zona, né ha formulato alcuna proposta di mediazione relativa al risarcimento danni avanzato dall'Ente Parco per mezzo del procedimento civile, limitandosi di volta in volta a formulare ipotesi di intervento sulle quali l'ente aveva già formalizzato e chiarito da tempo di non essere d'accordo.

 

 

Il 31 ottobre 2007, finalmente, la società Nuove Cave Torino ha presentato un progetto di ripristino del territorio ed una proposta di mediazione relativa alle richieste di risarcimento ancora pendenti in sede di procedimento civile. Tuttavia la proposta che la società Nuove Cave ha presentato nell'ottobre del 2007 non corrispondeva a quanto previsto e richiesto dall'Ente Parco fin dal 2004. In particolare la proposta economica della società Nuove Cave (che aveva offerto 200 mila euro di risarcimento totali fra Ente Parco e Comune di Carignano) non rispettava la condizione, posta dall'Ente Parco, di accettare il risarcimento soltanto dopo che fosse stato presentato ed approvato un nuovo progetto di recupero dell'area, che invece non è mai stato presentato. Per tale ragione il Consiglio Direttivo dell'Ente Parco, con la deliberazione n. 8 del 12 novembre 2007, rifiutò la proposta della società Nuove Cave.

 

 

Visto che la situazione permane immutata, la Giunta Esecutiva dell'Ente Parco, con la deliberazione n. 54 del 13 maggio 2008, ha deciso di proseguire nell'iter giudiziario, prendendo atto che il giudice civile ha richiesto di eseguire alcune perizie aggiuntive e chiedendo alla Regione Piemonte una assegnazione straordinaria di fondi per coprire le spese legali che l'Ente dovrà ulteriormente affrontare per arrivare alla condanna della società Nuove Cave al risarcimento dei danni ed al ripristino dei luoghi.


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