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Una nuova stazione di inanellamento sulla collina torinese

16 Febbraio 2009

TORINO.      Il Parco fluviale del Po e quello della Collina Torinese hanno allestito una nuova stazione di cattura ed inanellamento degli uccelli all'interno della proprietà dell'I.P.L.A. s.p.a., sulla collina tra Torino e San Mauro.

Il progetto, che è ancora in fase sperimentale, prevede l'installazione di un esiguo numero di reti in alcune radure, adibite a pascolo, incastonate nei boschi della collina di fronte all'Isolone di Bertolla.

Durante la prima mattinata di attività sono stati catturati, inanellati e rilasciati in natura più di 35 passeriformi di diverse specie (fringuello, verdone, peppola, passera scopaiola, pettirosso, cinciallegra, cinciarella). Con questa nuova stazione di inanellamento il personale dei due parchi cercherà di effettuare catture con sessioni periodiche almeno una volta al mese, in modo da iniziare ad acquisire dati sulla migrazione degli uccelli e sul loro utilizzo del territorio a livello locale.

E' stupefacente constatare la ricchezza e l'abbondanza di specie selvatiche presenti, soprattutto se si pensa che ci si trova ad un centinaio di metri in linea d'aria dal trafficato Corso Casale di Torino.

La cattura e l'inanellamento degli uccelli selvatici al fine di studiarne la migrazione viene praticata da oltre un secolo: è infatti dal 1899 che, grazie ad un naturalista norvegese di nome H.C. Mortensen, si è iniziato ad adottare questa tecnica non cruenta di cattura e marcatura degli uccelli. Da allora in poi molto si è scoperto sui tempi, sulle rotte e sulle modalità di migrazione dell'avifauna. Il metodo è tutto sommato molto semplice: l'uccello che rimane intrappolato nelle reti da uccellagione viene osservato, misurato e marcato, con un anellino metallico numerato apposto ad una zampa, e poi rilasciato in natura. Il numero dell'anello viene registrato in una banca dati internazionale e, qualora lo stesso uccello venga ricatturato nuovamente, si potrà capire se, come e quanto si è spostato dal luogo in cui era stato catturato per la prima volta.

L'attività di inanellamento in Italia viene gestita e coordinata dall'Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale, attraverso il lavoro di pochi, motivati (e spesso volontari) inanellatori abilitati.

Fino ad oggi in questi due parchi regionali l'inanellamento dell'avifauna era stato concentrato solo lungo l'asta fluviale del Po dove, sono presenti da anni due stazioni di inanellamento (una al bosco del Gerbasso in comune di Carmagnola e l'altra presso il parco delle Vallere a Moncalieri). In questi due siti nel corso del 2008 sono stati catturati ed inanellati oltre 300 uccelli di circa 30 diverse specie.

 




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