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Parco fluviale del Po tratto torinese


H2PO Info

N. 9 - Giugno - Agosto 2003


Ambiente e Ricerca

H2PO Info Nuovi Indirizzi dell'Ente di gestione in merito all'ammissibilità dell'attività estrattiva al di fuori degli ambiti di coordinamento progettuale.

Il Parco ha recentemente adeguato le sue direttive in merito alle attività estrattive che è possibile avviare all’esterno dei territori compresi negli ambiti di progetto. Queste particolari finestre normative del nostro Piano d’Area hanno compartimentato la possibilità di svolgere attività di estrazione di inerti, dando comunque la possibilità di svolgere anche attività all’esterno di queste ma solo a specifiche condizioni che sono per estratto indicate di seguito:

Competenze.
1. l'individuazione delle aree per le quali può essere ammessa l'attività estrattiva al di fuori degli ambiti di coordinamento progettuale è di competenza del Consiglio Direttivo il quale promuove e definisce indirizzi e criteri del progetto, in coerenza con quanto in precedenza richiamato e con le norme di piano;

2. i progetti relativi alle aree cosi individuate possono essere proposti:

  • dall'Ente di gestione, anche congiuntamente alle Amministrazioni locali interessate;
  • dalle Amministrazioni locali interessate;
  • da soggetti ed operatori privati.
  • associazioni aventi finalità di tutela ambientale;

Le modalità di avvio dei progetti devono prevedere nelle diverse situazioni indicate al successivo punto 3, la stipula di una preconvenzione quadro che regola i rapporti fra ente di gestione e soggetti/o proponente, al fine di dare corso alle fasi di (attuazione) redazione del progetto, secondo il contenuto di schema quadro convenzionale vigente.

3. La competenza relativa alla redazione ed alla valutazione del progetto definitivo, nonché dell'approvazione della preconvenzione, è della Giunta esecutiva dell'Ente, sulla base degli indirizzi assunti dal Consiglio direttivo nel provvedimento d'individuazione di cui al punto 1.

Criteri per l'individuazione delle aree.
Le iniziative relative agli interventi di riqualificazione attuati mediante attività estrattiva al di fuori degli ambiti possono interessare le seguenti aree:

a) aree occupate da modeste attività estrattive pregresse o in atto, sopra o sotto falda. In conformità con le indicazioni di piano e con quanto contenuto nella "Bozza di convenzione" concordata, i progetti prevedono anche il completo smantellamento di eventuali impianti o infrastrutture connesse con l'attività estrattiva (o la loro riconversione) e la riqualificazione e naturalizzazione di aree occupate da piazzali di manovra, depositi, etc. Qualora precedenti autorizzazioni abbiano previsto destinazioni ad uso agricolo delle aree interessate, i progetti prevedono, in via preferenziale, la modificazione e riconversione ad uso naturalistico;
b) aree interessate, anche in maniera residuale, da fenomeni quali presenza di lanche, stagni, etc.., per le quali l’intervento può costituire elemento di riqualificazione tramite anche l'ampliamento delle aree e delle zone umide;
c) aree nelle quali vengono attuati progetti di creazione di aree di laminazione dei corsi d'acqua secondo criteri e modalità coerenti con le linee del Piano di Assetto Idrogeologico del Fiume Po e definiti secondo i criteri di dettaglio contenuti nelle direttive relative o nei provvedimenti del Settore Difesa del Suolo della Regione Piemonte.
d) la redazione dei progetti e le conseguenti realizzazioni devono tenere conto di quanto previsto dal D.P.A.E. I° stralcio in relazione alle tecnologie di coltivazione, di recupero e di utilizzo dei materiali scavati
e) aree contermini o collegate funzionalmente ad attività di riqualificazione ambientale già operanti ed approvate dall'Ente di gestione (collocate in aree fuori ambito o in ambito di coordinamento progettuale), (nelle quali) per sviluppare opere di estensione ed allargamento degli interventi di riqualificazione già attuate o in corso di svolgimento, al fine di estendere e consolidare la ricostituzione di nuclei e/o corridoi ecologici.

In coerenza con quanto indicato dal Piano, i progetti estrattivi non possono interessare aree o terreni su cui sia presente vegetazione naturale o a carattere spontaneo o situazioni comunque significative sotto il profilo naturalistico:

In congruenza con quanto indicato dal Piano, i progetti sono estesi, in presenza di attività estrattiva pregressa o in atto, all'intera area interessata;

I progetti possono essere ricollegati ad esigenze derivanti dalla pianificazione definita ed in corso di definizione da parte dell'Autorità di bacino.

L’Ente di Gestione, nell’ambito delle proprie competenze, esprime il proprio parere complessivo anche per i lotti progettuali eventualmente esterni all’Area Protetta, ma comunque funzionali alle finalità di ricostituzione della rete ecologica purché le suddette aree ricadano amministrativamente all’interno di comuni compresi nell’Area Protetta. Pertanto i suddetti lotti di intervento possono essere compresi nel P.T.O. o esterni allo stesso purché siano realizzate condizioni di continuità territoriale e/o ambientale.

Si tratta di un importante passo nella direzione di sviluppare progetti a titolarità dell’Ente volti a consentire il completamento della rete ecologica che si snoda lungo il corso del Po e per la cui attuazione sono necessari numerosi interventi di recupero e rinaturazione.

I.O.