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Parco fluviale del Po tratto torinese


H2PO Info

N. 10 - Settembre - Dicembre 2003


Manifestazioni e Appuntamenti

H2PO Info Una Carta per le aree verdi urbane e periurbane.

Con una proposta di lavoro del Parco fluviale del Po torinese per il gruppo di lavoro “Migliorare la Qualità urbana” di Torino Internazionale il parco si è fatto promoter di una nuova iniziativa nel quadro delle attività dell’Associazione.
Infatti nell’ultimo incontro tenutosi come Gruppo di lavoro “Migliorare la Qualità urbana” dell'Associazione Torino Internazionale nella primavera del 2003, era stato presentato e commentato il documento elaborato dalla Provincia di Torino, con il supporto del Dipartimento Interateneo e dell’Osservatorio Città Sostenibili, denominato “Piano strategico degli spazi verdi dell’area metropolitana torinese.”
Tale documento costituisce, a parere dell’Ente di gestione del Parco del Po torinese, un’importante fase di elaborazione, che l’Ente condivide e che dovrebbe costituire un punto di riferimento nel disegnare una strategia sul tema.
Pertanto, nel quadro delle tematiche ambientali inserite nel Piano strategico dell’area metropolitana di Torino, e di una loro auspicabile fase di aggiornamento, il Parco del Po torinese, membro dell’Associazione Torino Internazionale, ha proposto in settembre, all’interno dei lavori del Gruppo, un percorso di lavoro illustrato nel documento allegato.
Riteniamo infatti che numerosi elementi rendano necessario riprendere il confronto allargato sui temi già affrontati nel Gruppo di lavoro, anche in ragione della recente approvazione del Piano di territoriale di Coordinamento della Provincia di Torino.
Nell’ultimo incontro tenutosi come Gruppo di lavoro, è stato presentato e commentato il documento elaborato dalla Provincia di Torino, con il supporto del Dipartimento Interateneo e dell’Osservatorio Città Sostenibili, denominato “Piano strategico degli spazi verdi dell’area metropolitana torinese.”
Tale documento costituisce, a parere dell’Ente di gestione del Parco del Po torinese, un’importante fase di elaborazione, che l’Ente condivide e che dovrebbe costituire un punto di riferimento nel disegnare una strategia sul tema.
Pertanto, nel quadro delle tematiche ambientali inserite nel Piano strategico dell’area metropolitana di Torino, e di una loro auspicabile fase di aggiornamento, il Parco del Po torinese, membro dell’Associazione Torino Internazionale, propone, all’interno dei lavori del Gruppo, un percorso di lavoro che nel presente documento viene sintetizzato per sommi capi e che si ispira prioritariamente alla seguente considerazione generale.
Le aree protette hanno assunto sempre di più, nel quadro europeo e nazionale, il ruolo di luoghi di sperimentazione di buone pratiche e di laboratori nei quali testare modelli di sviluppo sostenibile e di gestione concertata dell’uso corretto dei suoli e delle risorse naturali. Tuttavia tale loro ruolo assume un reale e maturo senso solamente se le aree protette sono capaci di guardare all’esterno del loro confine amministrativo per comprendere gli effetti territoriali delle loro scelte sull’insieme delle relazioni territoriali che le legano al contesto ambientale e sociale nel quale si collocano.
Alla luce di tale valutazione il Parco del Po vuole proporre un momento di verifica dei suoi 15 anni di attività in particolare nel settore dell’applicazione del Piano d’Area del Sistema delle Aree protette della fascia fluviale del Po, derivato dal grande strumento di pianificazione operativo che va sotto il nome di Piano Territoriale Operativo (PTO) del Po (Progetto Po). Si tratta di una esperienza concreta, fatta di centinaia di pareri urbanistici e di verifiche progettuali, ai quali si sono affiancati dal 2000 le prime opere dirette di trasformazione territoriale delle quali l’Ente ritiene importante verificare, in un tavolo allargato, gli effetti, le ricadute, e l’esperienza nel loro insieme.
Tale valutazione vuole essere un momento di contributo, attraverso l’analisi di un caso pilota, al fine di riaprire in un contesto più ampio e partecipato, il dibattito sulle modalità di gestione delle aree urbane e periurbane ancora libera dall’urbanizzazione dell’area metropolitana torinese, tema che negli ultimi tempi ha visto una serie di fatti nuovi e significativi e segnatamente:

  • 1. Innanzi tutto il tema degli spazi naturali urbani e periurbani è divenuto tema di interesse nazionale nell’ambito della Seconda Conferenza nazionale sulle Aree protette tenutasi a Torino nello scorso ottobre, nella quale una specifica sessione, della quale usciranno a brevissimo gli atti, è stata proprio dedicata a queste tematiche.
  • 2. In secondo luogo il Parco del Po torinese ha aderito nel 2003 all’associazione europea delle aree protette urbane e periurbane Fedenatur, aprendo un versante di collaborazione europea che porterà ad accreditare il tema a livello dell’U.E. con una indagine coordinata, che è in corso per conto della DG Ambiente su commissione a Fedenatur, e che si concluderà nel mese di novembre di quest’anno. Tale iniziativa dell’Ente ha permesso di portare l’esperienza del Po torinese a livello europeo nel contesto dei gestori di parchi in aree metropolitane presenti in numerose città d’Europa.
  • 3. Il terzo fatto è l’approvazione del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Torino, strumento per il quale l’Osservatorio Città Sostenibili del Politecnico ha già condotto approfondimenti e studi sui caratteri ambientali dell’area torinese. Tale strumento approvato apre lo scenario per lo sviluppo di indirizzi normativi e una stagione di definizione delle modalità pianificatorie del complesso tessuto metropolitano, interessato da forti pressioni e veloci dinamiche di carattere insediativo ed infrastrutturale.
  • 4. Nel corso del 2003, inoltre, stato varato lo strumento finanziario del DOCUP Corona Verde che ha permesso di avere a disposizione le prime risorse per attivare programmi di riqualificazione territoriale.
  • 5. In questi ultimissimi hanno poi visto la luce, e la conclusione, importanti progetti di riqualificazione inseriti nell’ambito del Progetto della Città Torino Città d’Acque, con la realizzazione di alcuni nuovi parchi e l’avvio definitivo di numerosi progetti di prossimo avvio. Accanto a questi interventi, divenuti realtà, sono anche da ricordare i primi importanti recuperi ambientali conclusi nell’area della Stura di Lanzo, nella quale sempre la Città ha concluso le prime messe in sicurezza e bonifiche del delicato territorio delle discariche industriali di destra Stura, divenuto sito di interesse nazionale, su regia del Ministero dell’Ambiente.

Il percorso di lavoro che l’Ente pertanto propone è individuabile in una serie di tappe che vedano in ordine:

  • a. la stesura di un dossier di valutazione degli effetti di gestione del Piano d’Area sull’intero insieme delle aste fluviali torinese (eccettuata solamente la Dora Riparia), supportata anche dai dati del monitoraggio satellitare dell’uso del suolo e dei corpi idrici che l’Ente ha attivato nel 1999 e che vedrà, entro la fine del 2003, la seconda lettura del suolo relativa al 2002. Tale documento costituisce uno strumento di lavoro dal quale trarre alcune considerazioni valutative sugli strumenti urbanistici. Questo progetto si configura quindi come un momento di analisi di un territorio, inserito in una area protetta, ma fortemente rappresentativo della realtà metropolitana torinese (nell’area di salvaguardia dell’area protetta sono infatti presenti la discarica Amiat di Torino, l’impianto Oma Chimica industriale come il Parco del Valentino, i Murazzi, le estese aree agricole intorno al Sangone e le Riserve naturali della confluenza del Meisino o dell’Orco e del Malone).
  • b. raccogliere tutte le elaborazioni svolte nell’ambito dei lavori di approfondimento del PTC e sviluppati in particolare dall’Osservatorio Città Sostenibili per farne, insieme al dossier precedente, momento di comunicazione pubblica in un seminario da organizzarsi per la prossima primavera a cura dell’Associazione e con il sostegno della Provincia di Torino e del Parco del Po torinese, seminario da estendersi alle esperienze europee sul tema.
  • c. tale strumento pilota ha l’obbiettivo di preparare la stesura di un documento di indirizzo, che costituisca schema direttore da proporre alle amministrazioni comunali per la gestione degli spazi naturali o paranaturali urbani e periurbani, in una logica di qualificazione territoriale in linea con gli indirizzi di miglioramento della qualità urbana inseriti anche nei programmi di Agenda XXI. Tale lavoro dovrà comprendere anche la stesura di un progetto di e-planning e di e-governance del tema del verde, che aggiorni in progress le attività già svolte dall’Associazione sul tema con una “Mappa dei Progetti” accessibile sul sito di Torino Internazionale ma che ha la necessitò di essere ripreso ed implementato.
  • d. la creazione di piani di attività in particolare indirizzati alla formazione delle professionalità necessarie per la gestione di uno schema direttore di tale importanza e significato.
  • e. la messa a punto di strategie e di piani di attività gestionali, che prefigurino le modalità di sviluppo e di governance delle aree verdi urbane e periurbane, nella convinzione che sia necessario, una volta definiti i criteri e le chiavi di interpretazione di tali spazi, immaginare un loro processo gestionale e di governance.
  • f. il complesso di tali iniziative deve essere volto a costruire il patrimonio di partenza e le informazioni che permettano all’Associazione di poter illustrare, in occasione del 2006, l’aspetto della qualità urbana dell’area torinese e di tutte le azioni di governance e di riqualificazione che negli anni si sono attivate, sino all’elemento pianificatorio e gestionale, includente anche la realtà delle aree protette, sia regionali che provinciali, oltre agli impegni della Città legati ad esempio al Progetto Torino Città d’Acque. Tale elemento appare quanto mai qualificante: il tema dello sviluppo sostenibile e delle azioni volte al riassetto territoriale, a fianco del tema strategico rappresentato dal ruolo svolto nel campo dell’innovazione, rappresenta infatti il terreno sul quale le città europee possono giocare oggi la propria competitività.
    Proponiamo pertanto che su tali basi venga prevista la riconvocazione del gruppo di lavoro sulla Qualità urbana, nell’intento di riavviare il dibattito secondo il percorso tracciato nel presente documento.

I.O.