(16 Set 21) Il Consiglio Internazionale Unesco MaB riunitosi ad Abuja, in Nigeria, ha annunciato ufficialmente l'approvazione dell'allargamento della Riserva di Biosfera Unesco dell'Appennino Tosco-Emiliano. La Riserva MaB (Man and the Biosphere), nata nel giugno 2015, passa così da 34 a 80 comuni, da 200 a 500mila ettari di estensione, da 105 a oltre 370mila abitanti, da 7 a 16 aree protette, da 24 a 40 Siti della Rete Natura 2000, arrivando fino alle porte delle città di Reggio Emilia e Parma, includendo la prima collina e l'Appennino Modenese e Reggiano, raccogliendo più compiutamente Lunigiana e Garfagnana, fino a lambire le Alpi Apuane e il mar Tirreno.
Nelle aree protette e nei siti della Rete Natura 2000 entrati nella Riserva sono ricompresi anche quelli gestiti dall'Ente Parchi Emilia Centrale, che molto si è speso negli ultimi tre anni per il raggiungimento di questo risultato, già comunicato ai sindaci dei territori nell'incontro di qualche giorno fa alle Piane di Mocogno. Si tratta, in particolare, dei Parchi regionali del Frignano e dei Sassi di Roccamalatina; delle Riserve naturali regionali delle Salse di Nirano, della Rupe di Campotrera e di Sassoguidano; il Paesaggio naturale e seminaturale protetto Collina Reggiana-Terre di Matilde, oltre alle Zone a protezione speciale (ZPS) e alle Zone speciali di conservazione (ZSC) di Natura 2000, assegnando alla "macroarea" Emilia Centrale la maggior parte di territorio protetto della Riserva Unesco.
Le "Riserve della Biosfera" (poco più di 700 in tutto il mondo) sono aree di ecosistemi terrestri, costieri e marini in cui, attraverso un'appropriata gestione del territorio, si associa la conservazione dell'ecosistema e la sua biodiversità con l'utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali. In pratica, una Riserva MaB è un luogo che l'UNESCO considera un esempio di sostenibilità per il mondo intero, un luogo in cui il rapporto tra uomo e natura si svolge in modo armonico.