|
Parco Naturale Regionale delle Serre |
L'Area Protetta |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Statuto del Parco (PDF - 8,3 Mb) |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Cartografia ufficiale del Parco |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Parco Naturale Regionale delle Serre |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Le Serre costituiscono un gruppo montuoso piuttosto complesso di elevata valenza paesaggistico-naturale, che si salda a Sud con il massiccio montuoso dell'Aspromonte. Si tratta sul piano geomorfologico di due lunghe e opposte catene montuose (Monte Covello, Cucco e Monte Pecoraro) che corrono quasi parallele lungo la catena degli Appennini. I massicci montuosi risultano divisi in parte dalle alti valli dei bacini dell'Ancinale, le ampie conche e dello Stilato (sul cui limite sorge la località Ferdinandea, famosa riserva di caccia Re Borbonici, attorno alla quale si estende il bosco di Stilo, nonché le imponenti cascate del Marmarico, che con un dislivello di 90 m, si tuffano nello Stilaro). Ma cascate altrettanto belle, anche se di dimensioni inferiori, adornano gli altri corsi d'acqua delle Serre, dando vita ad architetture naturali di incredibile suggestione; su tutte, la cascata di Pietra Cupa sulla fiumara Assi agro di Guardavalle, che con un rapidissimo scivolo di oltre 15 m percorre una liscia parete di roccia sormontata di alberi giganteschi e contorti fino a raggiungere un largo laghetto contornato di cespugli e arbusti. Non lontano dall'Ancinale scorre il fiume Alaca, il cui corso trae origine dalla citata conca della Lacina e si snoda con un lungo percorso sul fondo di una stretta valle selvosa racchiudendo anch'esso mirabili architetture di rocce e di acque. A Sud tra la F.ra Precariti, che dà vita ad un breve ma spettacolarissimo canyon, e la F.ra Amuse scorre l'altro importante corso d'acqua delle Sere, la F.ra Allaro, ma è la F.ra Assi, posta quasi al centro del versante ionico delle Serre, che racchiude ed esalta quasi sublimandoli, i caratteri dei bassi e medicarsi delle fiumare. La natura geologica delle Serre è essenzialmente cristallina con presenza diffusissima di graniti, porfidi, serpentini, dioriti quarzifere ecc., ben evidenti dai culmini più elevati fin nei tratti finali dei corsi d'acqua. Peculiarità geologiche delle Serre sono anche i calanchi che soprattutto a Nord e ad Est incidono i versanti delle fasce sub-montane. Le finalità istitutive del parco in esame sono, come indicato dalla L.R. n. 48/90, la tutela dell'ambiente naturale e culturale nonché l'elevazione delle condizioni di vita delle popolazioni locali direttamente interessate. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Elementi caratterizzantiL'area del Parco è caratterizzata dalla presenza diffusa di boschi e foreste, macchie mediterranee, pascoli, coltura agrarie. Notevole importanza nelle Serre rivestono i luoghi di culto (come la secolare Abbazia dei Monaci Certosini di Serra S. Bruno, una delle poche rimaste ancora in attività, e la tomba di San Bruno di Colonia, fondatore dell'Ordine dei Certosini), gli itinerari ecologici-naturalistici, nonché le testimonianze dell'archeologia industriale dell'epoca borbonica; infine numerose sono le sorgenti, i torrenti e le fiumare. Il clima è di natura mediterranea con inverni miti ed estati calde. |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Flora e vegetazioneLe specie vegetali predominanti sono: Castanea sativa (Castagno), governato ad alto fusto nelle zone migliori ed a ceduo nelle altre, Pinus nigra (Pino laricio), Alnus glutinosa (Ontano comune), Alnus cordata (Ontano napoletano) in fustaie spontanee che ricoprono tutte le parti vallive, le zone più fresche e gli alvei fluviali, Fagus selvatica (Faggio) a Abies alba (Abete bianco - specie di grande valenza naturalistica) presente a gruppi e a boschi puri e misti più o meno estesi nelle zone più alte e fredde, Quercus ilex (Leccio), Populus alba (Pioppo bianco), Populus tremula (Acero comune) e Robinia pseudoacacia (Robinia) a livello sporadico nelle zone più basse. |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
FaunaLa fauna delle Serre oggi è costituita prevalentemente da cinghiali, volpi, tassi, gatti selvatici, donnole, faine. Và, inoltre segnalata la presenza della rarissima lepre italica, oggetto di un crescente interesse da parte del mondo scientifico. Ricca anche la fauna aviaria, che annovera tra gli altri il tordo bottaccio, l'airone cenerino, il corvo imperiale, la beccaccia, la cinciallegra, l'upupa, la gazza, l'astore, lo sparviero, il gufo reale, il falco pellegrino, il picchio verde, il picchio rosso, e anche il raro picchio nero. Le specie ittiche più comuni sono rappresentate dall'anguilla, dalla carpa e dalla trota fario.
Inoltre, tra la fauna di acqua dolce si annoverano la Trota fario, l'Anguilla e la Carpa, mentre fra la fauna entomologica varie specie di insetti, cabidi, lepidotteri e coleotteri. |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Zonizzazione |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Data la varietà degli ambienti naturali ricompresi nell'area del Parco, nonché la sua antica antropizzazione, non sarebbe logico applicare indiscriminatamente all'intero territorio protetto le stesse misure di tutela, salvaguardia e valorizzazione. Si ricorre perciò alla cosiddetta zonizzazione (articolazione in zone del territorio del Parco) che consiste nel suddividere l'area in diverse zone, soggette a regimi di tutela graduati e differenziati in relazione alle caratteristiche delle formazione vegetazionali e geormofologiche ivi presenti e alle vocazioni ambientali. Si possono così distinguere, procedendo dalle aree di eccellenza e naturalità più intatta e integrale alla periferia relativamente antropizzata, quattro zone (A-B-C-D) che vanno dalla riserva integrale alle aree più spiccatamente produttive e/o intensamente frequentate (pascoli, colture agrarie e arboricolture da legno quali noce, ciliegio, acero, frassino), cercando di applicare una logica di convivenza e integrazione.
|