(Ledro, 10 Giu 20) Al piccolo Lago d'Ampola, in Valle di Ledro, la natura è pronta per andare in scena. Delicatamente appoggiate sulla superficie dell'acqua, le foglie lucide dei nannuferi (più comunemente conosciute come ninfee gialle) hanno l'aspetto di un verde tappeto foracchiato, che diradandosi qui e là apre tante finestrelle sul mondo sommerso.
Là sotto, i lunghi piccioli che le mantengono a galla formano una vera e propria jungla, ugualmente pullulante di vita: banchi di pesci di ogni dimensione si muovono agili nell'intrico della vegetazione, girano in circolo, lentamente, come indecisi sul da farsi. Sopra di loro, la situazione non è meno movimentata: vicino alle sponde, le damigelle dal corpo esile e longilineo, sfruttano l'ampia superficie delle foglie di ninfea per concedersi un po' di riposo, mentre più al largo, crocchi di folaghe e germani si spostano attraverso il lamineto (così i botanici chiamano la fascia di vegetazione galleggiante), simili a navi rompighiaccio immerse nel mare artico. Nella quiete del lago, il tempo sembra rimanere sospeso, in attesa che qualcosa accada…
Dei solitari puntolini giallo brillante fanno capolino tra la vegetazione: sono i fiori di nannuferi, ormai pronti per sbocciare. Un robusto picciolo li proietta pochi centimetri fuori dall'acqua, mentre la corolla, ancora raccolta in un bocciolo globoso sembra combattuta tra la timidezza e il desiderio di rivelarsi in tutta la sua bellezza. Una volta fioriti, per gran parte dell'estate regaleranno al Lago d'Ampola una suggestiva nota di colore e il loro spettacolo asseconderà l'avvicendarsi dei giorni: si schiuderanno ai raggi del sole e si ritireranno invece col sorgere della luna. Al termine della stagione, il giallo dorato dei fiori lascerà il posto al verde dei frutti simili ad ampolle. Giunti a maturazione, si lasceranno trasportare dall'acqua, rilasciando al momento opportuno numerosi semi, che cadendo sul fondo garantiranno il propagarsi di una nuova generazione.
In Trentino, così come nella Riserva di Biosfera Alpi Ledrensi e Judicaria, sono pochi i luoghi in cui è possibile a fenomeni come questo. Negli anni, i cambiamenti nel paesaggio e il crescente sfruttamento cui i laghi sono stati sottoposti hanno determinato la graduale scomparsa della naturale successione vegetazionale e con essa, della biodiversità e di quegli scorci così pittoreschi tipici delle zone umide e dei laghi naturali.
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