(Tione di Trento, 27 Nov 20) È tutta una questione di fortuna e di tempismo e chi frequenta i boschi e le alture della Riserva di Biosfera lo sa bene. Vedere animali selvatici nel loro ambiente naturale potendone osservare anche i loro comportamenti e la loro vera e propria "natura" non è cosa poi da tutti.Ma allora come fare per conoscere meglio questi animali e capire come vivono e qual è il loro rapporto con l'uomo?
Ci viene in aiuto la tecnologia, che detta all'inglese suona come "camera trapping" o fototrappolaggio, cioè inserire nell'ambiente naturale delle fotocamere che possono "rubino" scatti della vita degli animali che frequentano i nostri territori.
Ne parliamo con Chiara Fedrigotti, che insieme a tutta la squadra della sezione Zoologia e Vertebrati del MUSE di Trento, ha portato avanti un interessantissimo progetto di fototrappolaggio chiamato "Trentino Camera Trapping".
Ciao Chiara! Raccontaci del progetto Acqua Viva portato avanti da Fondazione Edmund Mach, MUSE in partnership con la Riserva di Biosfera Alpi Ledrensi e Judicaria?
Il progetto "Acqua Viva" nasce dal comune interesse di tutti noi partner circa il tema della biodiversità legata agli ambienti acquatici sopra e sotto il pelo dell'acqua; comprendere cosa gira intorno a questo mondo "liquido" in termini di specie vegetali e animali ci è sembrato molto importante, motivo in più perché questi ambienti, presenti in grande numero nel territorio della Riserva, non erano mai stati studiati in maniera approfondita. Da qui è nato il progetto e la volontà di portarlo avanti con e dentro la Riserva di Biosfera.
E il fototrappolaggio in tutto questo progetto come si inserisce?
Come dicevamo gli ambienti acquatici alpini sono tutt'ora un ambito dove c'è ancora molto da scoprire sia sotto che sopra il pelo dell'acqua; è su quello che accade sopra il pelo dell'acqua e intorno agli ambienti acquatici che noi ci vogliamo concentrare ed è proprio lì che abbiamo posizionato la maggior parte delle foto trappole.
È la prima volta che come MUSE vi occupate di fototrappolaggio? Avete già esperienze nell'ambito?
Il fototrappolaggio è uno degli elementi chiave dell'attività di monitoraggio della fauna che come MUSE insieme ad altri Enti e associazioni portiamo avanti sul territorio provinciale; per esempio, nel territorio delle Dolomiti di Brenta, grazie ad un nostro progetto, sono attive più di 60 foto trappole che svolgono tre importanti funzioni: comprendere la distribuzione areale di una specie animale, ottenere più informazioni circa la loro attività giornaliera e ragionare su azioni di mitigazione dell'impatto dell'uomo sugli animali. Grazie a queste foto trappole siamo per esempio riusciti a comprendere meglio le abitudini di un lupo che questo anno a distanza di cinque anni dall'ultimo rilevamento è passato sul medesimo sentiero in un periodo molto simile.
"Trentino Camera Trapping" ha però un grande valore aggiunto ossia la presenza dei volontari; ci sai dire qualcosa di più di loro?
Già da molti anni parecchi appassionati di fototrappolaggio e di fotografia collaboravano con noi del MUSE nella condivisione di immagini e informazioni sugli animali; è a partire da questo anno che abbiamo deciso di riconoscere a tutti gli effetti questa preziosissima collaborazione e di formalizzarli come volontari del progetto. Sono al momento una decina di persone in tutto il Trentino ma speriamo fortemente di poter allargare il gruppo di lavoro coinvolgendo numerose altre persone in questa sorta di grande esperimento di citizen science. Le fotografie raccolte sono molto interessanti ed è per questo motivo che si sta pensando di caricarle su una piattaforma online unica disponibile poi per tutti.
In conclusione, qual è il valore di un'attività come la vostra per la Riserva di Biosfera?
Oltre a soddisfare il desiderio di tutti noi di comprendere come si svolge la vita di animali spesso molto sfuggenti, come per esempio gli ungulati, il lupo, l'orso o la lince, il progetto ha un grande valore per il territorio in quanto, la conoscenza delle abitudini animali ci consente di tarare meglio anche le attività umane per non disturbare la vita di questi esseri così delicati e vivere tutti più in equilibrio e armonia. È un ulteriore azione che proviamo a mettere in campo per tutelare il nostro splendido territorio.