(Tione di Trento, 12 Feb 21)
Ne abbiamo già scritto più volte: seppure il momento non permetta grandi spostamenti e alcuna opportunità di ritrovarsi fisicamente, ciò non toglie la possibilità di far muovere pensieri ed idee per costruire insieme progetti futuri.
È proprio in questa direzione che si muove Trame di Natura, un format proposto dal Parco Fluviale della Sarca, in cui, grazie a webinar a distanza è stato possibile discutere di tematiche legati alla sostenibilità, alla protezione ambientale, al turismo e in generale di come è possibile prosperare per l'uomo e l'ambiente sul nostro territorio.
In una delle ultime edizioni si è parlato di "agroecologia" la disciplina che mette, o più precisamente rimette insieme, ecologia ed agricoltura; di questa tematica se ne era già parlato nell'articolo Progetto Inversion – menzione speciale Premio Fondazione Santagata, ma questa nuova disciplina, basata su un approccio che abbraccia l'intero sistema alimentare a partire dal suolo fino all'organizzazione delle società umane, non smette mai di stupirci.
L'approccio usato nel webinar è stato poi molto interessante perché si è partiti dalla pratica e da casi studi sull'agroecologia per arrivare alla fine ad una parte teorica e accademica.
Per il nostro territorio hanno raccontato la propria storia, i gestori di "Latteria Misonet 46" di Fiavè e dell'"Azienda Agricola Masoni" proveniente dal Bleggio Superiore.
Storie di vita di giovani proprietari che rispetto ai loro predecessori e rispetto ad una modalità "da pianura" di fare agricoltura e allevamento hanno saputo innovare e creare aziende che gestiscono in maniera corretta i propri animali e che, grazie alla loro presenza, contribuiscono a mantenere un bel paesaggio e buoni standard di qualità ambientale. "Diminuire la produzione per aumentare la qualità" è stato il leitmotiv delle loro storie, il tutto condito da aneddoti legati all'intraprendenza e alla caparbietà di questi giovani agricoltori che, nei primi anni delle loro aziende, hanno dovuto affrontare non pochi problemi, legati anche spesso alla cultura e alla mentalità diffusa, talvolta lontana dai principi di una sana agricoltura.
Fondamentale in queste occasioni è anche comprendere cosa si fa al di fuori del nostro territorio e qui, prezioso, è stato l'intervento dell'"Azienda Agricola La Taiada - agricoltura biologica" proveniente da Berbenno di Valtellina, che ha portato il proprio esempio di riconversione di un'azienda agricola con allevamento bovini con metodo "moderno" ad una che, riscoprendo alcune pratiche tradizionali già di per sé agro-ecologiche, è diventata una testimone delle possibilità dell'agricoltura e dell'allevamento biologico. Giancarlo Bongiolatti, proprietario dell'azienda ha lanciato poi un grande stimolo alle aziende agricole e ai tanti collegati: "noi agricoltori e allevatori siamo a tutela del nostro territorio, perché quello è il capitale primario che permette a noi e alle nostre future generazioni di prosperare".
Il webinar si è concluso con l'intervento del professor Caporali dell'Università della Tuscia, studioso di agroecologia e grande conoscitore dell'agricoltura nelle Alpi che ha dato un importante apporto scientifico. Innanzitutto ha ricordato come l'agricoltura abbia un duplice scopo, ossia quello di alimentare il mondo, ma anche quello di mantenere il terreno fertile e ricco anche per le future generazioni.
In conclusione ha auspicato che tutte le Alpi e in particolare territori come i nostri diventino sempre di più laboratori dove riprendere vecchie tradizioni e innestare innovazioni sempre più orientate all'agroecologia.
Un augurio che significa responsabilità per il nostro territorio, la responsabilità di fare in modo che queste idee e pensieri si concretizzino nel tempo in azioni concrete e cambiamenti duraturi nel tempo.