(Tione di Trento, 26 Nov 21) Avere una macchina del tempo è probabilmente uno dei sogni più grandi dell'umanità: la possibilità di solcare il tempo in avanti e indietro, ci restituirebbe risposta a svariate domande che frequentano il nostro presente.
Un viaggio veramente interessante che potremmo fare con questa fantomatica macchina è sicuramente quello intorno al Lago d'Ampola, piccolo specchio di acqua posto all'estremità della Val di Ledro, nel territorio della Riserva di Biosfera Alpi Ledrensi e Judicaria.
Spostando la leva del tempo su 20.000 anni fa per esempio troviamo uno scenario inconsueto: un grande e unico lago, paleolago per la precisione, che unisce Lago di Ledro e Ampola, inondando tutta l'odierna Val di Ledro di acqua.
Proseguendo con la macchina verso i tempi moderni, vediamo due laghi distinti, fra cui quello d'Ampola, che si popola lentamente di strani animali, le famose "scimmie nude", che già dai tempi antichi colonizzano questi territori; pensate che, proseguendo e posteggiando nel XII secolo, vediamo addirittura una scena di un piccolo naufragio, con una canoa in abete bianco che si inabissa nelle torbide acque del lago.
Tutto sommato per il momento il viaggio è stato tranquillo: dai finestrini abbiamo visto scene di piena natura o di rapporto equilibrato fra Uomo e Ambiente.
Ma, frenata brusca. Estremamente brusca. Siamo arrivati agli anni 60/70 del secolo scorso.
Dal parabrezza vediamo camion e escavatori che stanno scaricando delle sostanze scure e maleodoranti a bordo lago, prontamente coperte poi da terra, mentre nei prati intorno vediamo dei diligenti tecnici che prendono misure e quote. Che vogliano costruire qualcosa?
Arriviamo al termine del viaggio, fine novembre 2021: il Lago d'Ampola è nella sua pausa autunnale e tutto si presenta ben tenuto, pieno di vegetazione e di acqua; c'è un po' di sole e le persone si portano sulle sue rive per passeggiare ed ammirare il tramonto.
Un viaggio immaginario direte?
Sì, ma fino ad un certo punto: nella serata di giovedì 25 novembre a Pieve di Ledro la Rete Riserve Alpi Ledrensi aiutata dallo Studio Tangram, all'interno dell'evento "Un Ledrense all'Ampola" ha fatto esattamente percorrere questo viaggio ai partecipanti, chiedendo di condirlo di dettagli e ricordi che solo gli abitanti possono avere: un viaggio che ci restituisce una panoramica storica del Lago d'Ampola, costellata da momenti di natura piena, di rapporto equilibrato fra natura e comunità, ma anche di un preciso momento di disequilibrio dell'Uomo verso la Natura, un periodo in cui ci si era dimenticati della fragilità dei nostri eco-sistemi di montagna.
Vi starete chiedendo perché la RR Alpi Ledrensi abbia voluto far compiere questo esperimento di viaggio nel passato?
Perché è in previsione la ristrutturazione del centro visitatori del Lago D'Ampola e i ricordi, le visioni e le percezioni dei locali, vogliono essere usate come metaforiche fondamenta per il futuro di questo spazio.
Futuro. La nostra macchina del tempo ha fortunatamente anche questa funzione e ci porta anche avanti nel tempo. Durante la serata, grazie ai facilitatori e a tecniche di future design, ci si è immaginati in un prossimo 2026, momento in cui il centro visitatori e il Lago d'Ampola sono letteralmente meravigliosi: ognuno dovev poi spiegare cosa aveva creato così tanta bellezza proponendo di fatto una propria idea e visione per il futuro.
Sono uscite parecchie suggestioni, idee, visioni e proposte concrete su cosa si potrebbe fare in quella zona: uno dei fattori più interessanti e su cui si è trovata larga approvazione, è quello per cui la storia del Lago d'Ampola vada raccontata per intero, nelle sue parti belle ed equilibrate, ma anche in quelle brutte e disarmoniche, perché da entrambe ci sono insegnamenti che valgono per il presente e il futuro.
Un panorama futuro estremamente denso e costellato di stimoli che ora diventerà un canovaccio su cui far partire la progettazione futura del Centro Visitatori e del Lago d'Ampola.
Un altro modo per garantire equilibrio fra Uomo e Natura sul territorio: parlare, raccontare e creare senso partendo dal passato ma con una forte spinta verso il futuro.
Avanti così!