Area di reintroduzione
L'area di reintroduzione è la Riserva Naturale Integrale di Lastoni-Selva Pezzi, localizzata nell'alto versante gardense del Monte Baldo, che si estende per circa 980 ettari quasi tutti coperti da boschi di latifoglie e conifere alle quote inferiori e da circhi glaciali e vegetazione a piante pioniere nei pressi della zona cacuminale. L'area, che costituisce una delle oasi naturalistiche più importanti del Baldo, oggi è gestita da Veneto Agricoltura che ne cura la tutela e la divulgazione mediante progetti di educazione ambientale e di ricerca attiva sul campo, in cui proprio si inserisce il presente progetto.
Fasi principali del progetto
Il progetto si sviluppa in 4 anni di ricerca dal 2002 al 2005 per consentire una giusta sperimentazione sulle diverse metodologie di reintroduzione. Nella prima fase della ricerca (2002-2003) si sono reintrodotti capi allevati in cattività provenienti da allevamenti austriaci e tedeschi. Partner di questa attività è stato l'Alpenzoo di Innsbruck (Austria) che ha curato tutte le fasi di allevamento dei soggetti reintrodotti. I soggetti nati nell'anno sono stati liberati all'inizio dell'autunno del 2002 e 2003 dopo una fase di ambientamento in una voliera posta a quota di 2000 m all'interno della RNI. In tale voliera, oltre a consentire i soggetti un giusto acclimatamento all'area, si è provveduto anche a sostituire gradatamente l'alimentazione con la vegetazione presente in loco. Tutti i soggetti sono stati muniti di radiocollare che consente di seguirli giornalmente nei loro spostamenti.
Risultati
Sono stati liberati in tutto 16 capi di pernice bianca (n.8 capi nel 2002 e n.8 capi nel 2003) nel circo glaciale di Val Larga ma che purtroppo non sono riusciti a superare l'inverno. Le cause di mortalità sono risultate ignote per il primo anno (probabile causa di eccezionale maltempo nell'autunno 2002 nel periodo di prima liberazione) mentre nel 2003 gran parte dei soggetti sono state predati. Nel breve periodo di sopravvivenza i soggetti sono rimasti all'interno del circo glaciale di rilascio con piccoli spostamenti e solo due soggetti nel 2003 hanno svalicato per un breve periodo nel versante atesino del M. Baldo.
Fasi successive
Attualmente si stanno valutando altre ipotesi di reintroduzione per la successiva fase del progetto 2004-2005 viste le difficoltà incorse con i soli allevamenti in cattività.
Tra le ipotesi possibili si sta valutando di spingere la fase di allevamento in quota fino alla primavera successiva in modo da liberare coppie di circa un anno di età che, stando alla bibliografia, dovrebbero avere più possibilità di inserimento in natura. Altra ipotesi, complementare alla precedente è quella di tentare di reintrodurre capi catturati in natura che senz'altro hanno maggiori possibilità di adattamento. In questo caso però notevoli difficoltà sia nel reperimento di aree disponibili a fornire soggetti sia per le oggettive difficoltà operative di cattura.
Progetto di fattibilità per la reintroduzione: Prof. De Franceschi Paolo Flavio
Indagini condotte: tecnici di Veneto Agricoltura